FtseMib: c’è da avere paura?
Non devono ingannare i movimento su e giù che ci sono stati in settimana e che sono finalizzati a far sbagliare direzione: il trend di breve periodo è ancora ribassista.
di Redazione Soldionline 7 set 2015 ore 11:13Di Fabio Pioli, trader professionista, presidente dell’ Associazione Italiana Traders e Piccoli Risparmiatori e titolare di CFI Consulenza Finanziaria Indipendente (www.cfionline.it)
Già la scorsa settimana, con il future sopra i 22.000 punti (vedi articolo “Il ribasso è alle prese con la sua settimana decisiva”) risultava chiaro che il trend di breve periodo fosse oggettivamente ribassista e che fosse destinato a continuare.
Non devono ingannare i movimento su e giù che ci sono stati in settimana e che sono finalizzati a far sbagliare direzione: il trend di breve periodo è ancora ribassista.
Questo non deve preoccupare e poteva essere ampiamente previsto: il mercato era chiaramente, nei mesi scorsi, sulla base dell’analisi delle onde di Elliott (che è, tra tutte, quella più adeguata a descrivere i movimenti) alla fine della sua ultima onda rialzista (onda 5) (vedi Figura 1).
Fig 1. Future Ftse Mib – Grafico giornaliero
Il vero pericolo che minaccia il piccolo risparmiatore è se il trend di lungo periodo (che attualmente è ancora in essere, come testimonia la trend line disegnata in Figura 2) non sarà in grado di reggere.
Fig 2. Future Ftse Mib – Grafico mensile
La tenuta di tale trend-line, che passa per 20.500-20.400 punti ( ma con un’estensione di volatilità anche intorno ai 20.000 punti) è infatti di fondamentale importanza, il suo ulteriore test molto probabile e l’esperienza quasi ventennale ci fa affermare che il piccolo risparmiatore non si troverebbe pronto ad una sua rottura.
Cosa ce lo fa dire?
Il piccolo risparmiatore ha abbassato la guardia: mesi e mesi di continuo rialzo, con pronti recuperi dei prezzi ogni volta che il mercato è indietreggiato lo hanno convinto che basta aspettare e prima o poi i prezzi torneranno sopra i suoi livelli di acquisto, le notizie lo hanno convinto che non esistano motivi per essere negativi, lo hanno reso insensibile ai segnali di attenzione che però il mercato ha lanciato in questi mesi.
In particolare a quali segnali mi riferisco? Spesso si parla dei mercati finanziari come di un mare di quali. E’ proprio così.
Quando uno squalo attacca, normalmente fa un primo assaggio per valutare se la preda è pericolosa o meno, commestibile o meno, prima di procedere all’attacco vero e proprio (in gergo si chiama strategia “urta e mordi”).
Questo è avvenuto durante la “crisi greca”. In due settimane il mercato ha perso più del 15% per poi recuperare tutto e superare addirittura i massimi (Figura 3) convincendo tutti che basta aspettare e i prezzi recupereranno sempre.
Fig 3. Future Ftse Mib – Grafico giornaliero
Questa è la cosa di cui avere più paura perché in realtà non ci siamo resi conto di essere stati assaggiati e che siamo ora esposti al vero e proprio attacco dello squalo.
Attaccherà? Non lo so: la cosa più probabile, a mio avviso, è che si vada a 20.000 punti per poi osservare o meno una rottura delle trend line indicata (Figura 4).
Fig 4. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero
Quello che so per certo dall’esperienza è che, purtroppo, in tali situazioni almeno il 70% delle persone non ha considerato il rischio di una tale eventualità: il mercato ha loro fatto credere di “avere guadagnato” qualcosa nella fase positiva che inevitabilmente perderanno con gli interessi nella fase negativa, rimanendo per sempre intrappolati in quel 99% di persone che perde costantemente, anno dopo anno, in borsa.
Il lettore mi perdoni perché a dire la verità in maniera troppo cruda si corre sempre il rischio che non venga digerita e di passare per catastrofisti.
E’ un rischio che mi sento di correre pur di far considerare alle persone, per tempo, tutti i fattori in gioco e indurli a scelte accurate, che tengano in conto OGNI eventualità.
Adesso è il momento giusto per dirlo; non, eventualmente, dopo.
Speriamo quindi che non sia così questa volta ma alla domanda “C’è da aver paura?” la risposta deve sempre essere “Sì”.
Sono 19 anni che opero da professionista in borsa, ho sempre una maledetta paura e tengo e terrò sempre la guardia alta, in ogni situazione.
Così suggerisco, in tutta onestà e buona coscienza,, di fare anche a voi. Poi, magari, lo scenario peggiore non si verificherà ma, perlomeno, avremo le barriere alzate
Strumenti di analisi: onde di Elliott, supporti e resistenze statici e dinamici.