Fiat, trimestrale e dividendi
I conti di Fiat sono risultati migliori delle attese. Il gruppo guidato da Marchionne ha indicato le linee principali della politica dei dividendi e le stime per il 2011
di Mauro Introzzi 27 gen 2011 ore 14:12
Grandi novità dai conti di Fiat, risultati migliori delle attese. Il gruppo guidato da Sergio Marchionne ha già indicato le linee principali della politica dei dividendi e le stime per il 2011.
Fiat, i conti del 2010
Fiat ha chiuso il 2010 con ricavi per 56,3 miliardi di euro, in aumento del 12,3% rispetto ai 50,1 miliardi del 2009. I business dell’Automobile e dei relativi componenti (Fiat Post Scissione) hanno conseguito ricavi pari a 35,9 miliardi di euro (+9,8% rispetto all’anno precedente). CNH, Iveco e le relative attività Powertrain (Fiat Industrial) hanno registrato ricavi di 21,3 miliardi di euro (+18,8%).
L’utile netto è stato di 600 milioni di euro rispetto alla perdita netta di 848 milioni del 2009. Lo spaccato del risultato evidenzia 222 milioni di euro relativi a Fiat Post Scissione e 378 milioni di euro relativi a Fiat Industrial. L’utile netto include 195 milioni di euro di oneri atipici (699 milioni di euro nel 2009).
A fine 2010 l’indebitamento netto industriale si è ridotto significativamente a 2,4 miliardi euro dai 4,4 miliardi di inizio anno e riflette principalmente la positiva performance operativa di tutti i business. La ripartizione dell’indebitamento netto industriale tra Fiat Post Scissione e Fiat Industrial, che tiene conto degli effetti della scissione avvenuta il 1° gennaio 2011, è di 0,5 miliardi di euro e 1,9 miliardi di euro rispettivamente.
Il quarto trimestre del 2010
Nel quarto trimestre del 2010 il Gruppo ha registrato ricavi per 15 miliardi di euro, in aumento del 10,4% rispetto allo stesso periodo del 2009 grazie principalmente a CNH (3 miliardi di euro, in crescita del 27% su base annua e Iveco (2,54 miliardi di euro, in crescita del 16,9% rispetto allo stesso trimestre del 2009). I ricavi del business delle Automobili (7,78 miliardi di euro) sono rimasti allineati ai livelli del 2009.
Nel quarter l’utile della gestione ordinaria è stato pari a 615 milioni di euro, in crescita dai 488 milioni dell’ultimo trimestre del 2009. L’utile del periodo è stato di 318 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto alla perdita di 283 milioni di euro dello stesso periodo dell’esercizio scorso.
Il dividendo Fiat per il 2010
Il consiglio di amministrazione di Fiat, in considerazione della stima dell’utile netto distribuibile dalla capogruppo e subordinatamente all’approvazione formale dei conti per il 2010 (che avverrà il 18 febbraio 2011), intende proporre all’assemblea il pagamento di un dividendo complessivo, per le tre categorie di azioni di Fiat, di 155,1 milioni di euro (151,6 milioni di euro escludendo le azioni proprie ad oggi detenute). La proposta di distribuzione del dividendo sarà così articolata:
- 0,09 euro per azione ordinaria, per un importo totale di 98,3 milioni di euro (94,8 milioni di euro escludendo le azioni proprie ad oggi detenute);
- 0,31 euro per azione privilegiata, per un importo totale di 24,8 milioni di euro;
- 0,31 euro per azione di risparmio, per un importo totale di 32 milioni di euro.
Le stime per il 2010 e per il quarto trimestre di consensus e di Fiat
Le stime prevedevano per il gruppo un 2010 chiuso con un trading profit (l’utile della gestione ordinaria) di 2,17 miliardi di euro (585 milioni di competenza di Fiat Auto, 835 di Cnh e 255 di Iveco), un risultato prima delle imposte di 1,36 miliardi di euro e un risultato netto di 455 milioni di euro. L'indebitamento netto industriale, per la fine del 2010, era previsto a quota 3,9 miliardi di euro.
Per quanto riguarda il trimestre, invece, il consensus prevedeva un trading profit di 580 milioni di euro, un utile ante imposte di 405 milioni di euro e un risultato finale positivo per 180 milioni.
Nella terza trimestrale i vertici del Lingotto avevano specificato i target dell’azienda. Target che indicavano ricavi superiori ai 55 miliardi di euro, un’utile della gestione ordinaria di almeno 2 miliardi di euro e un utile netto a circa 0,4 miliardi di euro. L’indebitamento netto industriale, secondo gli uomini di Marchionne, sarebbe dovuto essere leggermente sotto ai 4 miliardi di euro.
Le stime 2011 di Fiat su conti e dividendi
Per il 2011 Fiat Auto prevede una crescita dei ricavi in un range del 2-3%, con un utile della gestione ordinaria compreso tra gli 0,9 e gli 1,2 miliardi di euro. L’utile netto dovrebbe attestarsi vicino a quota 300 milioni di euro, con un indebitamento industriale tra gli 1,5 e gli 1,8 miliardi di euro. Gli investimenti saranno tra i 4 e i 4,5 miliardi di euro.
Per Fiat Industrial sono previsti ricavi pari a circa 22 miliardi di euro e un utile della gestione ordinaria nel range di 1,2-1,4 miliardi e un utile netto di circa 600 milioni di euro. Per Fiat Industrial l’indebitamento netto industriale a fine 2011 è atteso su un livello di 1,8-2,0 miliardi di euro, con investimenti pari a circa 1,4 miliardi di euro.
La politica dei dividendi per il 2011 è prevista invariata, con un pagamento atteso del 25% dell’utile consolidato sia per Fiat sia per Fiat Industrial, con un minimo di 50 milioni di euro per la prima e di 100 milioni di euro per la seconda. Nel corso del 2011 i rispettivi consigli di amministrazione articoleranno una politica dei dividendi per gli anni successivi.
Fiat, i conti del 2010
Fiat ha chiuso il 2010 con ricavi per 56,3 miliardi di euro, in aumento del 12,3% rispetto ai 50,1 miliardi del 2009. I business dell’Automobile e dei relativi componenti (Fiat Post Scissione) hanno conseguito ricavi pari a 35,9 miliardi di euro (+9,8% rispetto all’anno precedente). CNH, Iveco e le relative attività Powertrain (Fiat Industrial) hanno registrato ricavi di 21,3 miliardi di euro (+18,8%).
L’utile netto è stato di 600 milioni di euro rispetto alla perdita netta di 848 milioni del 2009. Lo spaccato del risultato evidenzia 222 milioni di euro relativi a Fiat Post Scissione e 378 milioni di euro relativi a Fiat Industrial. L’utile netto include 195 milioni di euro di oneri atipici (699 milioni di euro nel 2009).
A fine 2010 l’indebitamento netto industriale si è ridotto significativamente a 2,4 miliardi euro dai 4,4 miliardi di inizio anno e riflette principalmente la positiva performance operativa di tutti i business. La ripartizione dell’indebitamento netto industriale tra Fiat Post Scissione e Fiat Industrial, che tiene conto degli effetti della scissione avvenuta il 1° gennaio 2011, è di 0,5 miliardi di euro e 1,9 miliardi di euro rispettivamente.
Il quarto trimestre del 2010
Nel quarto trimestre del 2010 il Gruppo ha registrato ricavi per 15 miliardi di euro, in aumento del 10,4% rispetto allo stesso periodo del 2009 grazie principalmente a CNH (3 miliardi di euro, in crescita del 27% su base annua e Iveco (2,54 miliardi di euro, in crescita del 16,9% rispetto allo stesso trimestre del 2009). I ricavi del business delle Automobili (7,78 miliardi di euro) sono rimasti allineati ai livelli del 2009.
Nel quarter l’utile della gestione ordinaria è stato pari a 615 milioni di euro, in crescita dai 488 milioni dell’ultimo trimestre del 2009. L’utile del periodo è stato di 318 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto alla perdita di 283 milioni di euro dello stesso periodo dell’esercizio scorso.
Il dividendo Fiat per il 2010
Il consiglio di amministrazione di Fiat, in considerazione della stima dell’utile netto distribuibile dalla capogruppo e subordinatamente all’approvazione formale dei conti per il 2010 (che avverrà il 18 febbraio 2011), intende proporre all’assemblea il pagamento di un dividendo complessivo, per le tre categorie di azioni di Fiat, di 155,1 milioni di euro (151,6 milioni di euro escludendo le azioni proprie ad oggi detenute). La proposta di distribuzione del dividendo sarà così articolata:
- 0,09 euro per azione ordinaria, per un importo totale di 98,3 milioni di euro (94,8 milioni di euro escludendo le azioni proprie ad oggi detenute);
- 0,31 euro per azione privilegiata, per un importo totale di 24,8 milioni di euro;
- 0,31 euro per azione di risparmio, per un importo totale di 32 milioni di euro.
Le stime per il 2010 e per il quarto trimestre di consensus e di Fiat
Le stime prevedevano per il gruppo un 2010 chiuso con un trading profit (l’utile della gestione ordinaria) di 2,17 miliardi di euro (585 milioni di competenza di Fiat Auto, 835 di Cnh e 255 di Iveco), un risultato prima delle imposte di 1,36 miliardi di euro e un risultato netto di 455 milioni di euro. L'indebitamento netto industriale, per la fine del 2010, era previsto a quota 3,9 miliardi di euro.
Per quanto riguarda il trimestre, invece, il consensus prevedeva un trading profit di 580 milioni di euro, un utile ante imposte di 405 milioni di euro e un risultato finale positivo per 180 milioni.
Nella terza trimestrale i vertici del Lingotto avevano specificato i target dell’azienda. Target che indicavano ricavi superiori ai 55 miliardi di euro, un’utile della gestione ordinaria di almeno 2 miliardi di euro e un utile netto a circa 0,4 miliardi di euro. L’indebitamento netto industriale, secondo gli uomini di Marchionne, sarebbe dovuto essere leggermente sotto ai 4 miliardi di euro.
Le stime 2011 di Fiat su conti e dividendi
Per il 2011 Fiat Auto prevede una crescita dei ricavi in un range del 2-3%, con un utile della gestione ordinaria compreso tra gli 0,9 e gli 1,2 miliardi di euro. L’utile netto dovrebbe attestarsi vicino a quota 300 milioni di euro, con un indebitamento industriale tra gli 1,5 e gli 1,8 miliardi di euro. Gli investimenti saranno tra i 4 e i 4,5 miliardi di euro.
Per Fiat Industrial sono previsti ricavi pari a circa 22 miliardi di euro e un utile della gestione ordinaria nel range di 1,2-1,4 miliardi e un utile netto di circa 600 milioni di euro. Per Fiat Industrial l’indebitamento netto industriale a fine 2011 è atteso su un livello di 1,8-2,0 miliardi di euro, con investimenti pari a circa 1,4 miliardi di euro.
La politica dei dividendi per il 2011 è prevista invariata, con un pagamento atteso del 25% dell’utile consolidato sia per Fiat sia per Fiat Industrial, con un minimo di 50 milioni di euro per la prima e di 100 milioni di euro per la seconda. Nel corso del 2011 i rispettivi consigli di amministrazione articoleranno una politica dei dividendi per gli anni successivi.
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