Fiat: aumento sì? Aumento no!

Sotto i riflettori il titolo Fiat. In mattinata il gruppo del Lingotto era stato particolarmente colpito dalle vendite (fino ad essere sospeso per eccesso di ribasso) sulle rinnovate voci che ipotizzavano un aumento di capitale.

Ma in una nota lo stesso gruppo Fiat, che ha citato una notizia riferita da Il Messaggero e Il Mattino su discussioni in corso con talune banche riguardo ad una possibile ricapitalizzazione, ha smentito seccamente, precisando che non esiste alcun progetto al riguardo e ritiene che non vi sia necessità di ricorrere ad un aumento di capitale.
Le notizie di stampa indicavano il gruppo bisognoso di trovare risorse, per cifre comprese tra 1 e 2 miliardi, per finanziarie l'acquisto del 41,5% di Chrysler in mano a VEBA (il sindacato automobilistico USA) ancora non nel possesso di Fiat.

Tra i primi a commentare l’indiscrezione gli analisti di Banca Imi. Secondo gli esperti le risorse necessarie per rilevare la quota in mano a VEBA ammonterebbero a circa 4 miliardi di euro.
Secondo gli analisti di Equita Sim, invece, una ricapitalizzazione (che potrebbe essere messa in cantiere a metà 2013) risponderebbe anche alla logica di mantenere una certa flessibilità finanziaria. Per Equita, però, l'aumento rappresenterebbe “un caso estremo”, subordinato ad altri metodi di finanziamento come la cessione di Magneti Marelli o la quotazione di Ferrari.
Bocciatura, infine, da Banca Akros, che segnala che l’azienda ha 20 miliardi in cassa e ha tagliato da “accumulate” (accumulare) a “hold” (mantenere) il suo rating e posto il target price in revisione.

Intanto dal mercato dell'auto altre notizie poco favorevoli. In Europa le immatricolazioni sono scese a novembre del 12,8%, con una quota di mercato attestatasi al 6,1%.

  VEDI la quotazione e i grafici di Fiat