ENI, il piano strategico 2021-2024
ENI ha diffuso il suo piano strategico per il periodo tra il 2021 e il 2024. Il Cane a sei zampe ha annunciato anche l’intenzione di incrementare la politica di remunerazione
di Mauro Introzzi 19 feb 2021 ore 15:10Gli argomenti
ENI ha diffuso in queste ore il suo piano strategico che copre il periodo compreso tra il 2021 e il 2024. Il Cane a sei zampe rimane focalizzato sull’obiettivo di lungo termine, al 2050, di raggiungere una totale decarbonizzazione di prodotti e processi. Contestualmente al piano il management di ENI ha annunciato la fusione dei business delle energie rinnovabili e del retail. E, infine, l’intenzione di incrementare - grazie a una forte disciplina finanziaria e una generazione di cassa resiliente – la politica di remunerazione, in linea con lo sviluppo strategico del piano.
ENI, gli obiettivi finanziari del piano 2021-2024
La strategia finanziaria di ENI prevede investimenti medi annui in conto capitale (capex) pari a 7 miliardi, dei quali oltre il 20% su progetti green e gas & power retail. Il gruppo punta su un programma di dismissioni del portafoglio per un valore lordo complessivo di oltre 2 miliardi di euro.
Nel periodo il flusso di cassa operativo dovrebbe raggiungere i 44 miliardi di euro, o 39 miliardi nel caso di un prezzo del barile costante sui 50 dollari. La neutralità di cassa per la copertura degli investimenti in conto capitale e degli obiettivi di dividendo pari a 40 dollari al barile.
I dividendi ENI e la sua politica di remunerazione nel piano 2021-2024
La nota del Cane a sei zampe ricorda che la politica di remunerazione approvata a luglio scorso dal consiglio di amministrazione, prevede (a) un dividendo composto da una soglia minima di 0,36 euro per azione con un livello di prezzo annuale del brent di almeno 45 dollari al barile e una componente variabile crescente con un prezzo del brent compreso tra i 45 e i 60 dollari e (b) un piano di buyback di 400 milioni di euro con un prezzo del brent superiore a 61 dollari al barile e di 800 milioni di euro con un prezzo del brent superiore ai 65 dollari al barile
Ora la politica di remunerazione è stata migliorata e così strutturata:
- la soglia minima del dividendo di 0,36 euro per azione è stata parametrata a un prezzo del brent di 43 dollari al barile (2 dollari in meno rispetto alle indicazioni precedenti), per poi aumentare con una percentuale crescente tra 30 e 45% del Free Cash Flow incrementale generato da uno scenario compreso tra i 43 e i 65 dollari al barile. Complessivamente, il dividendo (sempre suddiviso in due tranche di pagamento di pari importo a settembre e maggio) cresce di circa l’8% rispetto alla precedente politica di remunerazione;
- un programma di buyback di 300 milioni/anno sarà riattivato con un prezzo del brent pari a 56 dollari al barile, un livello inferiore rispetto alla soglia di attivazione precedente. Il buyback salirà a 400 milioni/anno a partire da 61 dollari al barile e a 800 milioni/anno a partire da 66 dollari al barile.
Gli altri punti principali della strategia di ENI 2021-2025
Il gruppo, punta a diventare un leader nella transizione energetica con la decarbonizzazione delle attività per offrire una varietà di prodotti interamente decarbonizzati. Il target è di zero emissioni nette al 2050, cui si aggiungono i nuovi obiettivi di riduzione di emissioni assolute del 25% entro il 2030 vs. 2018 e del 65% entro il 2040.
Nell’ambito della “net zero Carbon Intensity al 2050” sono stati aggiunti nuovi obiettivi intermedi, con un -15% al 2030 (un target precedentemente previsto al 2035). Entro il 2040 sarà raggiunto l’obiettivo del -40%.
Tra le altre linee guida c’è l’ntegrazione, diversificazione ed espansione dei business retail e rinnovabili, dei prodotti bio e dell’economia circolare grazie alla fusione della prima e della secondo, con una crescita accelerata della base retail a 15 milioni clienti;, un incremento della capacità installata da rinnovabili a 15 GW al 2030 e un margine operativo lordo raddoppiato a quasi 1 miliardo di euro nel 2024.