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ENI, il piano strategico 2023-2026. Novità nella politica dei dividendi

ENI intende distribuire tra il 25% e il 30% del flusso di cassa operativo annuale attraverso una combinazione di dividendi e buyback

di Redazione Soldionline 23 feb 2023 ore 13:30

eni_22Dopo la diffusione dei risultati finanziari dell'esercizio 2022, ENI ha presentato il Piano Strategico per il periodo 2023-2026 alla comunità finanziaria e ha fornito alcune indicazioni sulla politica dei dividendi nel periodo in esame.

 

Il piano persegue tre obiettivi principali:

  • proseguendo nello sviluppo di nuove risorse di gas, diversificando la presenza geografica, facendo leva sulle proprie attività esplorative altamente performanti e sul proprio approccio di sviluppo fast-track, aumentando i ritorni economici e riducendo le emissioni.
  • Focalizzandosi sulle nuove tecnologie e sul loro sviluppo fast-track, sia per creare un mix energetico diversificato per la transizione energetica sia per sostenere la sicurezza energetica, proseguendo nel creare valore e perseguendo al contempo opportunità breakthrough.
  • Rimanendo agili e innovativi, per esempio nello sviluppo del modello satellitare con entità dedicate in grado di accedere autonomamente ai mercati dei capitali per finanziare la propria crescita e fare emergere il valore reale di ogni business (Plenitude, Sustainable Mobility, Var Energi, Azule Energy).

 

A livello operativo la divisione Eni Natural Resources garantirà elevati ritorni economici, crescita di valore e riduzione delle emissioni. In particolare, ENI prevede una crescita media annua della produzione del 3-4% nel periodo del piano. Di conseguenza, entro il 2026 il colosso petrolifero avrà aggiunto circa 800.000 barili equivalenti al giorno da start-up e da incremento con elevati rendimenti, ridotto periodo di payback e con costi unitari al top dell’industria.

ENI continuerà a concentrarsi su progetti con un rapido time to market, facendo leva sulla qualità del portafoglio, confermata dai bassi costi tecnici e dall'elevato cash flow per barile.

Il Capex nell'upstream è previsto in media pari a 6-6,5 miliardi di euro all’anno durante il periodo del piano. ENI investirà 2,1 miliardi di euro nei prossimi quattro anni, con un target di 2,2 miliardi di barili di olio equivalente a circa 1,50 dollari/boe di costo esplorativo, con l'obiettivo del 60% di scoperte a gas.

 

Nell'ambito dell'energy evolution ENI ha ribadito che prosegue nella trasformazione dei business tradizionali e nella crescita delle nuove attività liberando valore e supportando i suoi clienti nella riduzione delle emissioni.

A questo proposito l'EBIT aumenterà progressivamente nel corso del piano quadriennale, raddoppiando nel 2026 rispetto al 2023, mentre il flusso di cassa operativo ante capitale circolante rappresenterà più del 20% di quello dell’intero gruppo nel 2026.

 

Sulla base dello scenario previsto, ENI stima di generare un flusso di cassa operativo prima del capitale circolante di oltre 17 miliardi di euro nel 2023 e di oltre 69 miliardi di euro nel corso del piano, con un aumento del 25% nel 2026 rispetto al 2023, allo scenario costante del 2023. Queste risorse consentiranno e di finanziare organicamente gli investimenti e di potenziare la remunerazione agli azionisti, mantenendo il leverage tra il 10-20%.

L'EBIT per l'esercizio in corso è previsto a 13 miliardi di euro, il secondo migliore risultato in 10 anni dopo il record del 2022, mentre il Capex 2023 è stimato a circa a 9,5 miliardi di euro. Nell'arco del piano gli investimenti totali sono indicati a 37 miliardi di euro. In dollari, e a parità di inflazione, ciò rappresenta un aumento del 15% (rispetto al Piano precedente), per le nuove opportunità e l’ampliamento e l’accelerazione dei progetti Upstream esistenti caratterizzati da elevati ritorni.

 

ENI ha fornito alcune indicazioni sulla politica di remunerazione degli azionisti nel periodo in esame.

In particolare, ENI intende distribuire almeno tra il 25% e il 30% del flusso di cassa operativo annuale attraverso una combinazione di dividendi e buyback. In presenza di upside, il Cane a sei zampe prevede di destinare alla remunerazione il 35% del flusso di cassa operativo incrementale, mentre si aspetta di poter ricorrere, in prima istanza, alla flessibilità finanziaria, alla modulazione dei Capex e alla flessibilità temporale in caso di downside.

In linea con la policy, il dividendo 2024 (relativo all'esercizio 2023) sarà pari a 0,94 euro per azione, con un aumento del 7% rispetto al 2022 (0,88 euro). ENI continuerà a pagare in quattro rate trimestrali uguali, a settembre 2023, novembre 2023, marzo 2024 e maggio 2024.

Considerando anche le aspettative per lo scenario e l'andamento dei business, ENi lancerà nel 2023, dopo l'approvazione degli azionisti a maggio, anche un programma di acquisto di azioni proprie per un valore di 2,2 miliardi di euro, pari circa il 4.5% delle azioni in circolazione all'attuale prezzo.

L'applicazione della nuova politica di remunerazione allo scenario implica un ritorno per gli azionisti nel periodo del piano pari al 40% dell'attuale capitalizzazione di mercato e nel 2023 un rendimento complessivo per gli azionisti dell’11% all’attuale prezzo.

 

Nel corso della conference call a commento del piano strategico 2023/2026 l'amministratore delegato di ENI, Claudio Descalzi, ha dichiarato che per la controllata Plenitude restano allo studio l'ipotesi quotazione o la cessione di una partecipazione, senza escludere entrambe le alternative.

Il manager non esclude di procedere su una delle due strade già nel 2023, qualora i mercati finanziari si dovessero stabilizzare.

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