Enel, il piano industriale al 2019. Alzate le indicazioni sui dividendi
Enel ha diffuso il suo piano 2017-2019, che punta su digitalizzazione e attenzione al cliente. Ecco le nuove politiche di dividendo e le reazioni degli analisti
di Mauro Introzzi 22 nov 2016 ore 11:20Enel ha diffuso il suo piano industriale 2017-2019. Un piano che punta sulla digitalizzazione e sull’attenzione al cliente. Il gruppo ha comunicato anche le sue politiche di dividendo per i prossimi esercizi.
PIANO ENEL 2019: TARGET FINANZIARI
Enel punta a un evoluzione del margine operativo lordo da 15 miliardi del 2016 ai 17,2 miliardi del 2019, passando per 15,5 miliardi nel 2017 e 16,2 miliardi nel 2018. Il tasso media di crescita annua dovrebbe essere pari al 5%.
Per quanto riguarda l’utile netto si dovrebbe registrare una crescita media annua del 14%, da 3,2 miliardi nel 2016, ai 3,6 miliardi nel 2017, ai 4,1 miliardi di euro del 2018 per arrivare a 4,7 miliardi nel 2019. Le attese su 2017 e 2019 sono state migliorate rispetto al piano precedente.
Il dividendo minimo sarà pari a 0,18 euro per l’anno 2016 e a 0,21 euro per il 2017, con un payout che dovrebbe passare dal 55% del 2016 al 65% nel 2017 e al 70% per il 2018 e 2019. Il rapporto tra flusso di cassa operativo e indebitamento finanziario netto dovrebbe salire dal 25% del 2016 al 30% nel 2019. Anche per il payout e il quest’ultimo rapporto le stime sono in crescita rispetto al piano precedente.
PIANO ENEL: DIVIDENDI AL 2019
La politica dei dividendi è stata migliorata, con la previsione di un pay-out pari al 65% con riferimento all’utile netto ordinario consolidato dell’esercizio 2017 (rispetto al 60% del piano precedente) e al 70% con riferimento all’utile netto ordinario consolidato degli esercizi 2018 e 2019 (rispetto al 65% del piano precedente).
Per quanto riguarda i risultati dell’esercizio 2017 si prevede che Enel pagherà l’importo più elevato tra un dividendo minimo di 0,21 euro per azione e un dividendo per azione basato sull’indicato pay-out del 65%.
PIANO ENEL 2019: PRINCIPI FONDAMENTALI
Enel ha dichiarato che i fattori fondanti della sua strategia saranno:
- l’efficienza operativa,
- la crescita industriale,
- la semplificazione della struttura del gruppo,
- una gestione attiva del portafoglio.
Per quanto riguarda l’efficienza operativa il gruppo conta, grazie principalmente alla digitalizzazione, di abbassare del 9% dal 2016 al 2019 i cosiddetti cash cost, da 11,6 a 10,6 miliardi di euro.
In termini di crescita industriale Enel prevede un piano di investimenti complessivo di 20,9 miliardi di euro tra il 2017 e il 2019 (rispetto a 21,2 miliardi di euro previsti dal piano precedente per il medesimo arco temporale) con un mix tra investimenti di manutenzione e investimenti per la crescita nell’ordine, rispettivamente, di 40%/60%.
Per quanto riguarda la semplificazione Enel agirà ora sulle attività latino-americane a livello dei singoli Paesi con un piano che si prevede possa portare alla riduzione di circa il 55% del numero di società coinvolte. Il processo di semplificazione societaria prosegue quindi con l'obiettivo di aumentare la coerenza, la focalizzazione e l'efficienza.
Infine, sul tema della gestione attiva dl portafoglio, Enel ha dichiarato che aumenterà il suo programma di gestione attiva del portafoglio a circa 8 miliardi di euro rispetto ai 6 miliardi di euro comunicati a novembre 2015. Lo stato di avanzamento rispetto all’obiettivo iniziale è del 70% in meno di 2 anni. Il nuovo programma ha un obiettivo di rotazione degli asset su base triennale, con un rolling target di circa l'8%. Il gruppo mira a realizzare dismissioni di asset nei prossimi 3 anni per circa 3 miliardi di euro, reinvestendo al contempo fino a 4,5 miliardi di euro di proventi e mantenendo al contempo la flessibilità finanziaria.
PIANO ENEL 2016: COSA DICONO GLI ANALISTI
Le prime reazioni degli analisti al piano sono mediamente positive. Gli esperti di Kepler Cheuvreux hanno confermato la loro raccomandazione "buy" (acquistare) con un prezzo obiettivo di 4,5 euro. Secondo il broker gli obiettivi sono positivi.
Il piano è "positivo" anche per gli analisti di Banca Imi, che non escludono che il dividendo sui numeri al 2017 potrebbe rendere fino al 6% agli attuali prezzi di borsa. Banca Imi ha confermato il suo rating "buy" (acquistare) e il target price a 4,5 euro.
Una conferma di acquisto ("buy") anche da Equita Sim, che ha un prezzo target pari a 4,7 euro.