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Dura poco l’effetto BCE: pesante ribasso per Piazza Affari

Draghi non ha fornito indicazioni più precise in merito all'utilizzo di altri strumenti di politica monetaria. Riflettori accesi sui bancari, dove spicca il forte ribasso di BPM

di Edoardo Fagnani 7 nov 2013 ore 17:46

l taglio a sorpresa della BCE ha aumentato la volatilità a Piazza Affari e sulle principali borse europee. La Banca Centrale Europea ha deciso di tagliare dello 0,25% i tassi di interesse. Di conseguenza il saggio di riferimento è stato ridotto dallo 0,5% allo 0,25%. Nella consueta conferenza stampa a commento delle decisioni di politica monetaria, il numero uno della BCE, Mario Draghi, ha precisato che la decisione di tagliare i tassi è in linea con l'attuale situazione macroeconomica in Europa, dove l'inflazione è scesa sotto l'1%. Di conseguenza, il banchiere non esclude un prolungato periodo di bassa inflazione nella zona euro. Al contrario, Draghi non ha fornito indicazioni più precise in merito all'utilizzo di altri strumenti di politica monetaria.
Riflettori accesi sui bancari, dove spicca il forte ribasso della Popolare di Milano, dopo che S&P ha tagliato il rating sull’istituto. Vendite anche su Generali e Tenaris, in scia alla diffusione dei risultati trimestrali.
Il FTSEMib ha registrato uno scivolone del 2,07% a 18.863 punti, mentre il FTSE Italia All Share è sceso dell’1,89% a 20.060 punti. Ribassi frazionali per il FTSE Italia Mid Cap (-0,12%) e il FTSE Italia Star (-0,34%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è balzato 3,48 miliardi di euro, rispetto agli 1,85 miliardi di ieri. Su 326 titoli trattati, 111 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 202. Invariate le rimanenti 13 azioni.
L’euro è crollato sotto gli 1,34 dollari. L’oro è sceso a 1.310 dollari.

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Vendite sui bancari.
La Popolare di Milano ha subito un tonfo del 4,99% a 0,4429 euro. L’agenzia S&P ha ridotto di un livello il rating sulla solidità patrimoniale dell’istituto, portandolo da “BB” a “BB-”, in seguito alle dimissioni dell’amministratore delegato. Il giudizio classifica l’istituto tra gli emittenti speculativi. Gli esperti hanno messo sotto osservazione il rating e non escludono un nuovo peggioramento nei prossimi mesi. Intanto, il consiglio di sorveglianza della Popolare di Milano ha deliberato di chiedere al consiglio di gestione di convocare l’assemblea degli azionisti per nominare un nuovo consiglio di sorveglianza che resterà in carica per la durata massima statutaria. Inoltre, l’assemblea dovrà deliberare la revoca dell’attuale consiglio di sorveglianza. Sulla Popolare di Milano è arrivata anche la bocciatura di Société Générale, che ha peggiorato il giudizio sull’istituto e ora consiglia di vendere le azioni, sulla base di un nuovo target price di 0,37 euro.
Vendite anche sul Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca toscana ha registrato un ribasso del 3,49% a 0,221 euro.
Ribassi nell’ordine del 3% per Unicredit (-3,34% a 5,35 euro) e IntesaSanpaolo (-2,84% a 1,744 euro).
Azimut è scesa dello 0,64% a 18,73 euro. La compagnia ha chiuso i primi nove mesi del 2013 con ricavi pari a 327,9 milioni di euro, in crescita dai 322 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno. Al contrario, l’utile netto è sceso da 121,2 milioni a 110 milioni di euro.

Generali ha terminato la seduta con un calo del 2,66% a 16,81 euro. La compagnia ha chiuso i primi nove mesi del 2013 con un utile netto (esclusa la quota di terzi) di 1,59 miliardi di euro, in aumento del 40,4% rispetto agli 1,13 miliardi ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno. In miglioramento anche il risultato operativo, che è cresciuto del 6,2%, passando da 3,29 miliardi a 3,36 miliardi di euro. Nel solo terzo trimestre l’utile netto è balzato del 75,2%, passando da 291 milioni a 510 milioni di euro. In leggero aumento il risultato operativo, cresciuto da 949 milioni a 984 milioni di euro. Gli analisti stimavano rispettivamente un utile netto di 450 milioni di euro e un risultato operativo di poco superiore al miliardo. Nel corso della conference call a commento dei risultati trimestrali i vertici di Generali hanno segnalato che la rivalutazione delle quote detenute nella Banca d’Italia avrebbe un impatto positivo sul margine di solvibilità nell’ordine di 1 o 2 punti.


Male i petroliferi. Tenaris ha lasciato sul terreno il 2,83% a 17,17 euro. Nel terzo trimestre del 2013 il fatturato della società ha subito una riduzione del 15%, fermandosi a 2,42 miliardi di dollari. L’utile netto è sceso del 27% a 314 milioni. I dati sono stati inferiori alle attese degli analisti, che stimavano rispettivamente un fatturato di 2,64 miliardi di dollari e un utile netto vicino ai 400 milioni. Il consiglio di amministrazione ha approvato la proposta di distribuire un acconto di 0,13 dollari sul dividendo relativo all’esercizio 2013. Eni ha registrato un ribasso del 2,07% a 17,98 euro. Performance peggiore per Saipem (-4,54% a 17,66 euro). Variazioni frazionali per Saras (-0,44% a 0,91 euro) ed Erg (+0,65% a 9,29 euro).
Enel Green Power è scesa dell’1,91% a 1,746 euro. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali gli analisti di MainFirst hanno alzato da 1,85 euro a 2 euro il prezzo obiettivo sulla società energetica, in seguito al miglioramento delle stime per i prossimi esercizi. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato). Sulla stessa lunghezza d’onda Kepler Cheuvreux, che ha incrementato da 1,9 euro a 2,1 euro il target price su Enel Green Power, confermando l’indicazione di acquisto delle azioni.
Enel ha subito un calo del 2,37% a 3,132 euro. In giornata si è riunito il consiglio di amministrazione del per l’esame dei risultati del terzo trimestre del 2013.
A2A ha registrato un progresso dello 0,18% a 0,8415 euro. La società lombarda ha chiuso i primi nove mesi del 2013 con un utile netto di 159 milioni di euro, in aumento del 35,6% rispetto a quanto registrato nel 2012 al netto delle partite straordinarie. Lo scorso anno A2A aveva beneficiato di maggiori rilasci di fondi e di plusvalenze nette per 51 milioni di euro. Nel corso della conference call a commento dei risultati trimestrali il numero uno di A2A, Renato Ravanelli, ha anticipato che il margine operativo lordo nel 2013 dovrebbe superare gli 1,1 miliardi di euro. La società lombarda aveva terminato il 2012 con un Ebitda di 1,07 miliardi.

Telecom Italia ha perso il 4,26% a 0,72 euro. In giornata si è riunito il consiglio di amministrazione della compagnia telefonica per l’esame dei risultati del terzo trimestre del 2013. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Orascom TMT Investments ha aumentato la posizione “short” su Telecom Italia, portandola dell’1,5% all’1,6%.

Tra le altre società a maggiore capitalizzazione spicca il balzo di Pirelli (+2,78% a 11,1 euro). Mediobanca ha apprezzato il nuovo piano industriale del gruppo della Bicocca e ha alzato da 12 euro a 13 euro il prezzo obiettivo. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato). Indicazione simile da Kepler Cheuvreux, che ha migliorato da 10,2 euro a 11 euro per azione la valutazione su Pirelli. Gli analisti hanno ribadito il rating “Hold” (mantenere).
Luxottica è scesa dello 0,99% a 38,86 euro. Citigroup ha limato da 44 euro a 42 euro il prezzo obiettivo sulla società. Tuttavia, gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.
GTech ha ceduto l’1,29% a 22,27 euro. Deustche Bank ha alzato da 18,5 euro a 22,15 euro il prezzo obiettivo sulla società, in seguito al miglioramento delle stime per l’esercizio in corso. Gli esperti hanno confermato il rating “Hold” (mantenere).
Prysmian ha recuperato lo 0,93% a 18,49 euro. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali gli analisti di NatIxis hanno ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sull’azienda, portandolo da 18 euro a 18,5 euro, in seguito alla revisione delle stime per i prossimi esercizi e alla modifica dei parametri di valutazione della società. Gli esperti hanno ribadito il giudizio “Neutrale”.

Tra le società a media capitalizzazione spicca il balzo di Maire Tecnimont (+7,08%), prima della diffusione dei risultati trimestrali.

YOOX è balzata del 4,01% a 28,55 euro. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali gli analisti di Exane hanno incrementato da 26 euro a 31 euro il prezzo obiettivo sulla società, in seguito al miglioramento della stima sull’utile netto per l’esercizio in corso. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).

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