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Dove sono i pesci? Investire quando le opportunità diventano scarse

Le argomentazioni si snodano in 10 punti cruciali che identificano i tratti salienti dello scenario economico presente e del prossimo futuro, nonchè le opportunità ancora da cogliere per l’investitore

di Redazione Soldionline 16 giu 2014 ore 10:47
A cura di Wiliam De Vijlder, vice presidente globale di BNP Paribas Investment Partners

“Dove sono i pesci? Investire quando le opportunità diventano scarse”. Questo il titolo della presentazione che Wiliam De Vijlder ha illustrato alla stampa italiana le strategie di investimento per i prossimi sei mesi.

Le argomentazioni si snodano in 10 punti cruciali che identificano i tratti salienti dello scenario economico presente e del prossimo futuro, nonchè le opportunità ancora da cogliere per l’investitore:

1)      Le economie sviluppate stanno facendo meglio di quelle emergenti

2)      La crescita nei paesi in via di sviluppo è inferiore a quella passata

3)      La divergenza in termini di politiche monetarie è in aumento

4)      Il rischio geopolitico ha avuto sui mercati un impatto limitato

5)      E’ sempre più difficile trovare attivi dalle valutazioni interessanti

6)      Le principali banche centrali sono di sostegno

7)      Questo approccio contribuisce a mantenere bassi i rendimenti e alimenta la ricerca da parte degli investitori del rendimento

8)      Sovrappesare l’azionario dei paesi sviluppati senza preferenze regionali

9)      Sovrappesare corporate HY e obbligazioni legate all’inflazione

10)   Neutrali sui mercati emergenti


analisi_19BNP PARIBAS: I PRINCIPALI FATTORI CHE HANNO GUIDATO I MERCATI
Nel corso della presentazione De Vijlder passa in rassegna i principali fattori che hanno guidato i mercati finanziari nel corso della prima parte del 2014: le tensioni in Ucraina, le comunicazioni della FED e della BCE e lo scetticismo sull’efficacia della nuova politica del premier Abe in Giappone. E quelli che guideranno i mercati nel proseguo dell’anno: non ci saranno rialzi dei tassi; l’economia americana, quella europea e quella giapponese stanno recuperando vigore; ma le valutazioni dei  mercati sono in molti casi poco interessanti.

Il rendimento più allettante è quello offerto dalle azioni che, se misurato come la redditività (utile/prezzo) dei titoli dell’MSCI (Europa o Stati Uniti poco cambia, essendo tuttavia più elevato quello europeo),  si colloca all’incirca al 7%; seguono le obbligazioni emergenti in valuta locale  e in dollari (circa 6.5% e 5.5% rispettivamente), il credito HY europeo (circa 4.5%) ed i governativi decennali periferici (circa 3% per l’Italia e la Spagna).

 
William De Vijlder conclude  ricordando che un buon investimento deve sempre tener conto dei bisogni della singola persona, che identifica nei seguenti quattro, a seconda dell’età dell’investitore:

1)      Reddito (credito ad alto rendimento; obbligazioni emergenti, azioni)
2)      Apprezzamento del capitale (azioni, obbligazioni emergenti)
3)      Preservazione del capitale (obbligazioni governative e credito di qualità ) e
4)      Contenimento delle perdite (strategie con obiettivo di rendimento assoluto, total return che usino una combinazione di obbligazioni e azioni, convertibili).

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