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Domina il nervosismo sulle borse: segno più per MPS

In forte ribasso Mediaset, penalizzata dal taglio di Barclays. In deciso rialzo Finmeccanica, sulle voci relative a una possibile cessione della controllata statunitense DRS

di Edoardo Fagnani 13 giu 2014 ore 17:40
Piazza Affari e le principali borse europee in altalena nell’ultima seduta della settimana. A mercati chiusi Moody's ha comunicato l'aggiornamento sul rating del debito sovrano dell'Italia. In rialzo il Monte dei Paschi di Siena, anche se la giornata è stata caratterizzata da forte volatilità. In forte ribasso, invece, Mediaset, penalizzata dal taglio di Barclays. In deciso rialzo Finmeccanica, sulle voci relative a una possibile cessione della controllata statunitense DRS.
Il FTSEMib ha registrato minimo rialzo dello 0,01% a 22.166 punti, chiudendo la settimana con un ribasso complessivo dello 0,56%. Il FTSE Italia All Share ha perso lo 0,03% a 23.497 punti. Performance peggiori per il FTSE Italia Mid Cap (-0,66%) e il FTSE Italia Star (-1,1%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,71 miliardi di euro, rispetto ai 2,57 miliardi di ieri. Su 320 titoli trattati, 206 hanno terminato la giornata con ribasso, mentre le performance positive sono state 97. Invariate le restanti 17 azioni.
L’euro è tornato sotto gli 1,355 dollari. L’oro si attesta a 1.275 dollari.

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Banche sempre protagoniste.
Sulle montagne russe il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo dell’istituto toscano ha messo a segno un progresso del 3,64% a 1,823 euro. Un timido rialzo per i diritti relativi all’aumento di capitale (+0,78% a 18 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Susquehanna International Holdings ha ridotto lo “short” sul Monte dei Paschi di Siena, portandolo dal 2,59% al 2,45%. Al contrario, Polygon Global Partners ha incrementato dallo 0,57% allo 0,79% lo “short” sull’istituto. La stessa Consob ha comunicato che Marshall Wace ha riaperto una posizione corta sulla banca senese, pari allo 0,53%.
In rialzo Unicredit (+0,52% a 6,755 euro). La Consob ha rilasciato l'autorizzazione alla pubblicazione del prospetto relativo alla quotazione della controllata FinecoBank. L’offerta riguarderà 181.883.000 azioni ordinarie, poste in vendita da Unicredit fino a un massimo del 30% del capitale (34,5% in caso di esercizio integrale dell’opzione greenshoe). L’intervallo di valorizzazione indicativa è compreso tra un minimo non vincolante di 2,12 miliardi di euro e un massimo vincolante di 2,67 miliardi di euro. Intanto, gli analisti di Exane hanno alzato il prezzo obiettivo su Unicredit, portandolo da 5,2 euro a 5,75 euro, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per azione per l’esercizio in corso. Tuttavia, gli esperti hanno confermato il giudizio “Underperform” (farà peggio del mercato).
Banca Carige ha perso il 3,33% a 0,4002 euro. Il consiglio di amministrazione della banca ligure ha fissato le condizioni definitive dell'aumento di capitale che partirà lunedì 16 giugno. L’istituto emetterà massime 7.992.888.534 azioni, da offrire in opzione agli aventi diritto al prezzo di sottoscrizione di 0,1 euro per azione, nel rapporto di 93 nuove azioni ogni 25 titoli ordinari o di risparmio posseduti. Il controvalore massimo dell’offerta sarà pertanto pari a 799,29 milioni di euro. Il prezzo di sottoscrizione è stato determinato applicando uno sconto del 40% rispetto al TERP, il prezzo teorico ex diritto calcolato al prezzo di chiusura di ieri (0,414 euro).
Il Creval è salito dello 0,18% a 1,112 euro. Oggi è stato l’ultimo giorno di quotazione dei diritti relativi all’aumento di capitale (-2,46% a 0,595 euro).

Enel ha recuperato lo 0,42% a 4,35 euro. Gli analisti di S&P Equity hanno alzato da 3,63 euro a 4,55 euro il prezzo obiettivo sul colosso elettrico. Tuttavia, gli esperti hanno peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere) il giudizio.
ENI ha messo a segno un progresso dell’1,66% a 19,54 veuro, sfruttando il rally del prezzo del greggio, che a New York ha sfiorato i 107 dollari al barile. Per lo stesso motivo Saipem ha guadagnato lo 0,98% a 20,69 euro.
Giornata negativa per Snam (-0,36% a 4,392 euro) e Terna (-0,5% a 4,02 euro). Exane ha peggiorato il rating su entrambe le società, portandolo rispettivamente a “Neutrale” e ad “Underperform” (farà peggio del mercato), in seguito alle recenti performance registrate dai due titoli. Gli esperti hanno tagliato da 4,74 euro a 4,6 euro il target price su Snam, mentre hanno confermato a 3,8 euro il prezzo obiettivo su Terna.
A2A è salita dello 0,06% a 0,881 euro. L’assemblea degli azionisti ha approvato il bilancio dell’esercizio 2013, chiuso con un utile netto di 260 milioni di euro e ha deliberato di assegnare un dividendo di 0,033 euro per azione. La cedola sarà staccata il 23 giugno. Inoltre, l’assemblea ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione che resterà in carica per i prossimi tre esercizi.

Finmeccanica ha registrato un progresso del 2,59% a 6,54 euro. Il Corriere della Sera ha scritto che il nuovo amministratore delegato della compagnia, Mauro Moretti, avrebbe messo sul mercato la controllata DRS, azienda statunitense acquistata nel 2008 con un esborso di 3,4 miliardi di euro.

Mediaset ha subito un ribasso dell'1,85% a 3,608 euro. Barclays ha limato il prezzo obiettivo sul gruppo del Biscione, portandolo da 3,5 euro a 3,4 euro, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2014/2015. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Underweight” (sottopesare).

Telecom Italia ha lasciato sul terreno l’1,6% a 0,987 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che BNP Paribas ha incrementato la posizione “short” sulla compagnia telefonica, portandola dallo 0,59% allo 0,66%.

Fiat Chrysler ha ceduto l’1,15% a 7,705 euro. Il numero uno della società automobilistica, Sergio Marchionne, ha confermato i target finanziari del gruppo per l’esercizio in corso. Tuttavia, il manager non ha escluso possibili difficoltà in Brasile, in vista delle elezioni presidenziali.

Moncler ha perso lo 0,33% a 12,21 euro. Gli analisti di HSBC hanno migliorato il rating sulla società, portandolo da “Underweight” (sottopesare) a “Neutrale”. Gli esperti hanno anche alzato da 12,6 euro a 14 euro il prezzo obiettivo.

STM è scesa dello 0,28% a 7,115 euro. L’assemblea degli azionisti ha approvato il bilancio dell’esercizio 2013, chiuso con una perdita netta consolidata di 500 milioni di dollari e ha deliberato la distribuzione di un dividendo cash di 0,10 dollari per azione ordinaria nel secondo trimestre del 2014 e di 0,10 dollari nel terzo trimestre del 2014, che saranno staccati rispettivamente il 23 giugno e il 22 settembre 2014. Inoltre, l’assemblea ha confermato Carlo Bozotti alla carica di amministratore delegato per un periodo di tre anni.
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