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Discesa senza fine per i bancari: Unicredit -7,9%

di Edoardo Fagnani 9 feb 2016 ore 17:59 Le news sul tuo Smartphone

Ancora vendite sui bancari, dopo i pesanti ribassi subiti ieri.
Giornata decisamente negativa per Unicredit (-7,91% a 2,77 euro). Oggi l’istituto guidato da Federico Ghizzoni ha comunicato i risultati del 2015, esercizio chiuso con un utile netto di 1,69 miliardi di euro, in calo del 15,6% rispetto ai 2,01 miliardi contabilizzati nell'esercizio precedente. Il risultato finale sarebbe stato superiore ai 2,2 miliardi escludendo componenti non ricorrenti. A fine 2015 il totale dell’attivo si è attestato a 860,4 miliardi di euro, in calo di 13,1 miliardi su base trimestrale. Alla stessa data i crediti deteriorati lordi si erano ridotti a 79,8 miliardi di euro (-1,2% trim/trim, -5,5% a/a). Il consiglio di amministrazione di Unicredit proporrà per l'esercizio finanziario 2015 il pagamento di un dividendo 2016 da riserve di utili di 0,12 euro per azione ordinaria e di risparmio, mediante attribuzione di azioni di nuova emissione oppure, su specifica richiesta degli azionisti, mediante versamento in contanti (scrip dividend).
In forte ribasso anche il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha perso il 3,08% a 0,5035 euro, dopo aver lasciato sul terreno il 12% nella giornata di ieri. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che l’8 febbraio Marshall Wace ha ridotto la posizione corta sul Monte dei Paschi di Siena, portandola dallo 0,73% allo 0,66%.
UBI Banca ha perso l’8,87% a 3,144 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che l’8 febbraio Marshall Wace ha aumentato lo “short” sull’istituto, portandolo dall’1,7% all’1,95%.
La Popolare di Milano ha subito uno scivolone dell’8,35% a 0,5485 euro. Ieri l’istituto ha comunicato i risultati preliminari del 2015, esercizio chiuso con un utile netto di 288,91 milioni di euro, in aumento del 24,4% rispetto ai 232,29 milioni ottenuti nell’esercizio precedente. Il management della banca ha ricordato che il risultato del 2014 comprendeva la plusvalenza della cessione di una quota di Anima Holding, al netto della quale il risultato finale del 2015 risulterebbe in crescita dell’83,4%. Sempre a fine 2015 gli impieghi alla clientela erano saliti a 34,19 miliardi di euro, il 6,6% in più rispetto al valore di inizio anno. Alla stessa data il totale delle attività deteriorate era pari a 6 miliardi di euro, in aumento del 2,5% rispetto al valore di inizio anno, ma in calo del 2,3% rispetto al dato di settembre. I crediti deteriorati lordi hanno evidenziato una riduzione dell’incidenza sugli impieghi al 16,3% (dal 16,9% di fine 2014). Non si sono fatti attendere i giudizi degli analisti dopo al diffusione dei dati di bilancio. Equita sim ha ridotto da 1,16 euro a 1,08 euro il target price sulla Popolare di Milano, in seguito al taglio delle stime sull’utile per azione per il biennio 2016/2017; tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Indicazione simile da Kepler Cheuvreux, che ha limato da 0,83 euro a 0,82 euro il prezzo obiettivo sulla banca, dopo aver tagliato la stima sull’utile per azione per l’esercizio in corso; gli analisti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.
Male anche il Banco Popolare (-8,63% a 6,355 euro). Oggi l’istituto ha comunicato i risultati dell’esercizio 2015. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che BlackRock ha ridotto la partecipazione detenuta nel Banco Popolare, portandola dal 5,035% al 4,313%.
Nemmeno Banca Carige si è salvata dalle vendite (-10,5% a 0,464 euro). Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che l’8 febbraio Marshall Wace ha incrementato la posizione corta su Banca Carige, portandola dallo 0,81% all’1,02%.
Pessima giornata per IntesaSanpaolo (-6,21% a 2,146 euro).
Il Credem ha ceduto il 4,22% a 5,105 euro. Nel corso della conferenza stampa a commento dei risultati preliminari dell’esercizio 2015, i vertici dell’istituto emiliano hanno anticipato che il dividendo relativo all’esercizio 2015 dovrebbe essere confermato a 0,15 euro per azione.

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