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Dentro all'etf: come nascono e come funziona

Inizia con questo primo articolo una serie di appuntamenti che mirano a mostrare da cosa dipendono tutti quegli elementi che fanno parte del mondo degli etf. Nav, spread, commissioni, tracking error, dividendi, creation/redemption e tutte le altre caratteristiche peculiari di questo strumento.

di La redazione di Soldionline 21 giu 2005 ore 10:58
Un etf nasce essenzialmente quando un authorised partecipant, ovvero un soggetto autorizzato ad operare sul mercato primario (che in questa fase corrisponderà con la società di gestione), acquista i titoli sottostanti nella stessa proporzione in cui essi compongono l'indice da replicare.

Ciò significa che se, per esempio, nell'indice S&P/MIB il titolo Eni ha un peso del 17% il soggetto che gestisce l'etf acquisterà direttamente sul mercato una quantità di titoli Eni pari al 17% del patrimonio che essa ha intenzione di trasformare in quote di etf.

Fatto ciò, il gestore dovrà collocare tale portafoglio di titoli (ed eventualmente una porzione di liquidità) definito "portfolio shares" presso una banca depositaria che a fronte delle azioni depositate, rilascerà dei certificati o delle ricevute di deposito (creation unit) che, una volta frazionate, potranno essere scambiate sul mercato retail. Le singole frazioni sono appunto le azioni dell'etf che possono essere scambiate dagli authorised partecipant solo in lotti pari a multipli di creation unit. La banca depositaria quindi, garantisce l'effettiva esistenza di un fondo (etf found manager) nel quale sono collocati i titoli sottostanti.

Il patrimonio dell'etf, rispecchia in maniera proporzionale quello dell'indice. Questo però non è sufficiente ad "agganciare" il fondo al suo sottostante in quanto il prezzo di mercato delle quote di etf è determinato dalle forze della domanda e dell'offerta e ciò lo porta a discostarsi dal valore degli asset dell'indice clonato.

E' qui che entra in gioco il NAV (Net Asset Value), formato dal valore dei titoli sottostanti a cui vanno aggiunti i dividendi maturati, al netto dei costi di gestione. Per agganciare questo valore al prezzo dell'etf il market maker, attraverso il processo definito in kind creation/redempion ristabilisce la corrispondenza tra il prezzo del titolo e il Nav. Come fa?

Nel caso in cui il prezzo dell'etf sia inferiore al suo Nav, l'arbitraggista potrà acquistare sul mercato retail quote dell'etf che avranno un prezzo inferiore al paniere che lo compone, queste verranno consegnate alla banca depositaria sotto forma di multipli di creation unit e in cambio, l'arbitraggista riceverà i titoli sottostanti. In questo modo il market maker si trova ad avere le azioni sottostanti ad un prezzo inferiore a quello di mercato. Egli potrà così vendere questi titoli sul mercato (azionario se si tratta di un etf azionario e cosi via) al prezzo corrente lucrando sulla differenza. L'operato del market maker che, acquistando azioni dell'etf che provvederà poi ad eliminare, permette quindi di ristabilire la condizione di equilibrio tra prezzo dell'etf e Nav.

Viceversa, se il prezzo dell'etf è superiore al Nav, il market maker creerà della nuove quote acquistando i titoli sottostanti sul mercato per cederli alla banca depositaria e ricevere nuove azioni dell'etf. Queste, una volta vendute sul mercato, aumenteranno l'offerta ristabilendo nuovamente l'equilibrio.


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