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CROLLO DI TELECOM ITALIA!

Il titolo del gruppo telefonico ha subito uno scivolone del 4,67%, dopo uno stop per eccesso di ribasso nel corso del pomeriggio. TImori per un aumento di capitale

di Edoardo Fagnani 25 set 2013 ore 17:49

Telecom Italia protagonista in negativo a Piazza Affari. Il titolo del gruppo telefonico ha subito uno scivolone del 4,67% a 0,572 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso nel corso del pomeriggio. Secondo il numero uno della compagnia, Franco Bernabè, la compagnia necessita di un aumento di capitale per fronteggiare il rischio di un downgrade del merito di credito. L'unica alternativa a un aumento di capitale sarebbe la cessione di tutte le partecipazioni in America Latina. Ma vendere questi asset determinerebbe un grande ridimensionamento del profilo internazionale del gruppo e delle sue prospettive di crescita. Intanto, Il Sole24Ore ha segnalato che la stretta di Telefonica su Telecom Italia, dal punto di vista normativo, non chiamerebbe direttamente in causa la Consob. Tuttavia, l'Autorità, considerando la rilevanza e la singolarità dell'operazione, sarebbe al lavoro sul dossier. L'obbligo di Opa sarebbe comunque escluso, visto che Telco non supera il 30% di quota in Telecom Italia.

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Variazioni poco significative per Piazza Affari e per le principali borse europee nella seduta odierna. È iniziata la tre giorni di aste dei titoli di italiani: oggi il Tesoro ha collocato un Ctz e un Btp indicizzato all’inflazione. Il primo titolo ha ottenuto una forte richiesta e ha spuntato un rendimento inferiore alla precedente asta di agosto. Senza direzione i bancari: in forte ribasso IntesaSanpaolo. In rosso Mediaset, penalizzata dalla bocciatura di Kepler Cheuvreux. Ottima performance, invece, per Enel, che ha beneficiato delle indicazioni positive di alcune banche d’affari.
Il FTSEMib ha registrato un progresso dello 0,14% a 18.089 punti, mentre il FTSE Italia All Share è salito dello 0,08% a 19.119 punti. In rosso, invece, il FTSE Italia Mid Cap (-0,62%) e del FTSE Italia Star (-0,4%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,61 miliardi di euro, rispetto ai 2,3 miliardi di ieri. Su 316 titoli trattati, 135 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 153. Invariate le rimanenti 28 azioni.
L’euro è ritornato sopra quota 1,35 dollari. L’oro è risalito a 1.335 dollari.

Senza direzione i bancari.
IntesaSanpaolo ha subito un ribasso dell’1,71% a 1,668 euro. Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa ci sarebbero dei contrasti tra l’amministratore delegato della banca, Enrico Cucchiani, e alcuni azionisti dell’istituto. Questi ultimi, infatti, non gradirebbero la gestione del manager, improntata a un’eccessiva autonomia su alcune importanti decisioni. Tuttavia, al momento è escluso un possibile cambio ai vertici.
Il Monte dei Paschi di Siena ha terminato la giornata in territorio negativo. Il titolo della banca toscana ha ceduto lo 0,43% a 0,2086 euro. L’istituto ha comunicato che nel corso del consiglio di amministrazione si è deciso di rinviare a una prossima riunione l’approvazione del piano di ristrutturazione, a causa della necessità di completare l’iter formale da parte della Commissione Europea.
Unicredit ha guadagnato l’1,26% a 4,984 euro. I vertici dell’istituto hanno ribadito la volontà di non uscire dal patto di sindacato di Mediobanca (-0,37% a 5,415 euro), in quanto considerano strategica la quota detenuta nell’istituto di Piazzetta Cuccia. Unicredit, quindi, non eserciterà il recesso, rinnovando automaticamente per altri due anni l’accordo tra gli azionisti di Mediobanca. Intanto, gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno alzato da 5,6 euro a 5,8 euro il prezzo obiettivo sull’istituto di Piazzetta Cuccia, in seguito alla plusvalenza da 60 milioni di euro che sarà realizzata con la cessione di una quota in Telco. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni. Per lo stesso motivo Banca Akros ha incrementato da 5 euro a 5,25 euro il prezzo obiettivo su Mediobanca, ribadendo il rating “Hold” (mantenere).

Mediaset ha perso l’1,67% a 3,176 euro. Kepler Cheuvreux ha peggiorato il rating sul gruppo del Biscione, portandolo da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere), in seguito al rally messo a segno dal titolo negli ultimi mesi. Gli analisti hanno anche tagliato da 3,55 euro a 3 euro il prezzo obiettivo di Mediaset, come conseguenza alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il triennio 2013/2015.


Unipol è salita dello 0,31% a 3,286 euro. Il numero uno della compagnia assicurativa, Carlo Cimbri, ha dichiarato che sono in corso trattative con potenziali acquirenti per la cessione di alcune attività assicurative, come richiesto dall’antitrust per ottenere il via libera alla fusione con Fondiaria-SAI. Il manager ha ribadito che punta a chiudere la vendita entro la fine del 2013.

Enel ha registrato un rialzo dell’1,11% a 2,914 euro. Equita sim ha incrementato da 3 euro a 3,3 euro il target price sul colosso elettrico, confermando l’indicazione di acquisto delle azioni, dopo la cessione del 19,6% detenuto in SeverEnergia. Per lo stesso motivo, Kepler Cheuvreux, ha alzato da 2,6 euro a 2,7 euro il prezzo obiettivo su Enel, ribadendo il rating “Hold” (mantenere). Indicazione simile da Intermonte, che ha migliorato da 3 euro a 3,5 euro il prezzo obiettivo su Enel, confermando il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).
Senza direzione i petroliferi. Eni ha recuperato lo 0,17% a 17,3 euro. Andamento opposto per Tenaris (+0,89% a 18,08 euro) e Saipem (-0,48% a 16,48 euro). In rosso Saras (-0,84% a 0,9495 euro) ed Erg (-0,7% a 7,82 euro).
Snam ha ceduto lo 0,53% a 3,78 euro. Il Credit Suisse ha alzato da 3,7 euro a 4,1 euro il target price sulla società, in seguito alla riduzione del costo sul debito e al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il quadriennio 2013/2016. Gli esperti hanno anche migliorato da “Neutrale” ad “Outperform” (farà meglio del mercato) il giudizio.
Hera ha perso l’1,36% a 1,45 euro. La società ha presentato il piano industriale per il triennio 2013/2017. L’azienda punta ad arrivare a fine piano con un valore della produzione di 5,6 miliardi di euro, dai 4,7 miliardi ottenuti lo scorso anno. Il margine operativo lordo dovrebbe passare dai 662 milioni del 2012 ai 951 milioni stimati nel 2017, mentre l’utile per azione dovrebbe crescere del 5% l’anno. Nel periodo in esame ha programmato di investire complessivamente quasi 2 miliardi di euro.

Tra le altre società a maggiore spicca il balzo di Autogrill (+3,7% a 12,32 euro). Citigroup ha incrementato da 13,3 euro a 14 euro il prezzo obiettivo sulla società di ristorazione, sulla base della nuova valutazione della attività relative a World Duty Free e Food & Beverage. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni. Sulla stessa lunghezza d’onda Intermonte, che ha aumentato da 12,5 euro a 14 euro il target price su Autogrill. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).
Campari è rimasta invariata a 6,555 euro. Citigroup ha alzato da 6,75 euro a 7,37 euro il prezzo obiettivo sulla società, in seguito al miglioramento delle stime sulla redditività per il triennio 2013/2015. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.

Italcementi ha registrato un progresso dell’1,42% a 5,73 euro. UBS ha migliorato il giudizio sulla società bergamasca, portandolo da “Sell” (vendere) a “Neutrale”, in seguito alle prospettive di stabilizzazione del comparto. Gli esperti hanno anche migliorato da 4,2 euro a 5,5 euro il prezzo obiettivo. Sempre UBS ha ritoccato al rialzo il target price su Buzzi Unicem (+0,94% a 11,87 euro), portandolo da 12,3 euro a 12,7 euro.

Prese di beneficio su YOOX (-1,44% a 26,71 euro). Gli analisti di Citigroup hanno alzato da 22 euro a 30 euro il prezzo obiettivo sul titolo, in seguito ai tassi di crescita registrati dalla società negli scorsi trimestri. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”.

Anche oggi in forte rialzo Cell Therapeutics (+1,89% a 1,243 euro) e Maire Tecnimont (+5,8% a 1,513 euro).

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