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Creval, giudizi sul titolo e rating sul debito

Quali sono le posizioni degli analisti e degli esperti sull’istituto valtellinese, in questi giorni alle prese con la ricapitalizzazione? Ecco raccomandazioni sul titolo e rating sul debito

di Mauro Introzzi 4 giu 2014 ore 10:00
Quali sono le posizioni degli analisti e degli esperti sul Creval, in questi giorni alle prese con il suo aumento di capitale? Ecco le ultime raccomandazioni sul titolo e gli ultimi rating sul debito dell'istituto milanese.

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CREVAL: LE ULTIME RACCOMANDAZIONI DEGLI ANALISTI
Lo scorso 30 maggio Equita Sim ha confermato il Credito Valtellinese nella sua lista dei titoli preferiti nel settore bancario. Il giudizio sull’istituto è “buy” (acquistare), con un prezzo obiettivo pari a 1,33 euro.
Nei giorni precedenti, esattamente il 26 maggio, Banca Akros ha confermato il rating “hold” (mantenere) e aggiornato a 0,9 euro (dai precedenti 1,35 euro) il target price sulla società per tenere conto dell’aumento di capitale.
Il 14 maggio MainFirst ha confermato la raccomandazione “outperform” (farà meglio del mercato) con una valutazione pari a 2,1 euro (una valorizzazione prima dell’aumento di capitale) e Intermonte ha mantenuto a “neutrale” il suo giudizio con un target price pari a 1,6 euro (anche in questo caso prima dello stacco del diritto legato all’aumento di capitale).

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CREVAL, I RATING DI MOODY'S, FITCH E DBRS
Attualmente il Credito Valtellinese ha i seguenti rating sul debito:

Agenzia Data Aggiornamento Rating a breve Rating a medio/lungo Outlook
Moody's 17-apr-14 Not Prime Ba3 Negativo
Fitch 26-lug-13 B BB+ Negativo
DBRS 07-feb-13 R-2 (low) BBB (low) Negativo


creval_1Il prospetto informativo fa anche una cronistoria recente di tutti i cambi (o le conferme) del rating di questi ultimi mesi.

Nella sua ultima analisi, datata 17 aprile 2014, Moody’s ha tenuto conto degli effetti dell’aumento di capitale, puntualizzando che gli effetti positivi della patrimonializzazione potrebbero essere completamente annullati dall’incremento dei livelli di copertura dei crediti deteriorati che potrebbe essere richiesta a seguito del completamento dell’Asset Quality Review da parte della BCE. Secondo Moody’s, infatti, gli attuali livelli di copertura dei crediti deteriorati risulterebbero inferiori alla media del sistema italiano.
Gli esperti hanno così assegnato, per il breve periodo, un rating “Not prime”. Il giudizio significa che l’emittente non ha una capacità adeguata di pagamento delle obbligazioni nel breve periodo.
Per il lungo il rating è “Ba”, che indica che le obbligazioni sono caratterizzate da elementi speculativi e sono soggette ad un significativo rischio di credito. Inoltre, la garanzia di interessi e capitale è limitata e può venir meno nel caso di future condizioni economiche sfavorevoli. Infine, i numeri 1, 2 e 3 hanno la funzione di precisare meglio la posizione all’interno della singola classe di rating (1 rappresenta la qualità migliore e 3 la peggiore).

Il rating di Fitch è datato invece 26 luglio 2013 ed era compreso in un report più ampio, che giudicava otto gruppi bancari italiani. Giudicati ancora vulnerabili ad un eventuale peggioramento dell’andamento dell’economia nazionale. Esiste il rischio di un’ulteriore deterioramento della qualità del credito in considerazione dell’esposizione delle banche nei confronti del settore delle piccole e medie imprese.
Secondo la scala dei rating di Fitch, “B” indica che l’Emittente ha una capacità minima di adempiere tempestivamente ai propri impegni finanziari, oltre a presentare un’elevata vulnerabilità ai cambiamenti negativi della situazione economico-finanziaria nel breve periodo. “BB”, invece, indica un’elevata vulnerabilità al rischio di default, in particolare in caso di cambiamenti negativi nella situazione economica o commerciale, anche se il Creval risulta dotato di una certa flessibilità finanziaria, che consente l’adempimento dei propri impegni finanziari.

L’analisi di DBRS risale al 7 febbraio 2013. L’agenzia, in quella data, ha espresso per la prima volta un rating sul gruppo, positivamente influenzato dal forte radicamento della banca nel territorio ed, in particolare, dalla stretta relazione con la propria clientela. L’outlook è negativo in considerazione della dipendenza dell’emittente dall’andamento dell’economia italiana.
Secondo la scala di rating di DBRS, “R-2 (low)”
indica una ridotta, ancorché adeguata, qualità del credito, in quanto il Creval è dotato di una accettabile capacità di adempiere alle proprie obbligazioni a breve termine quando dovute. Tuttavia, potrebbe essere vulnerabile nel futuro ed esposto ad altri fattori che potrebbero ridurre la qualità del credito. Il livello “BBB”, invece, indica un’adeguata qualità del credito a lungo termine, in quanto la capacità della banca di adempiere alle proprie obbligazioni è accettabile, anche se l’istituto potrebbe essere vulnerabile ad eventi futuri.
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