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Covered Warrant: croce o delizia?

L’articolo di Renato Paludetto sui Covered Warrant ha suscitato un certo dibattito tra i nostri lettori, che hanno concordato o dissentito con il punto di vista dell’autore.

di Carlo Gatto 12 ott 2005 ore 16:59
Riportiamo qui di seguito la e-mail più interessante da questo punto di vista, quella che meglio riassume le obiezioni dei lettori, e parallelamente le risposte di Renato Paludetto, che ovviamente non si sottrae mai al confronto, anzi lo desidera.

Il dibattito ovviamente non è chiuso, quindi chi volesse dire la sua può farlo scrivendo direttamente a
diegopastorino@Soldionline.it

Grazie e buona lettura

Leggo l'articolo "Covered warrant: strumenti anti-emotività" pubblicato il 16/06/2004 a firma Renato Paludetto.
Premetto che del Signor Paludetto ho spesso apprezzato le tesi esposte in articoli precedentemente pubblicati, anche se a volte un po' ardite, ma questa volta mi sembra che abbia francamente esagerato.
Capisco che la brevità che deve avere un articolo giornalistico non aiuta ad esporre le proprie tesi in maniera compiuta, ma ciò non giustifica che si possano far passare i covered warrant come uno strumento anti-emotività.
Come ben sanno tutti coloro che operano con questi strumenti derivati, non ne può essere consigliato l'uso a persone deboli di cuore, la volatilità non aiuta certo a diminuire lo stress.
La ringrazio per la sua e-mail circostanziata. Come lei ha giustamente notato, per ragioni di sintesi, non è possibile spiegare certi concetti in maniera esaustiva, e vista l'eterogeneità dei navigatori è sconsigliabile entrare nei dettagli troppo tecnici e matematici. Ad ogni modo, colgo una nota di buon senso dalle sue parole e credo di poter dire che condividiamo lo stesso invito alla prudenza.
Lo stress non deriva solo dalla volatilità, ma anche dalla somma in gioco. A volte possono sudare le mani pur avendo in mano azioni solidissime e poco volatili. In questo caso il CW aumenta la volatilità ma diminuisce il peso assoluto della somma investita. Nell'esempio riportato nella puntata del 16/6 si fa riferimento proprio a questo aspetto!
E' vero che inizialmente si possono mettere in gioco piccole cifre, ma il meccanismo psicologico del volersi rifare delle perdite subite fa sì che ben presto si possa entrare in una spirale molto pericolosa.Questo non è colpa del covered warrant. Lo stesso meccanismo può scattare anche operando sulle comuni azioni. Io consiglio espressamente di mettere in gioco cifre piccole con i CW, se poi l'investitore non segue il consiglio il problema è la fedeltà a sé stesso. Ho dedicato proprio un intero libro ad aiutare gli investitori a mettersi alla prova in decine di situazioni simulate affinché imparassero a conoscere meglio sé stessi e i propri errori. Si intitola 100 test per guadagnare in borsa.
Inoltre ritengo che sia stata fatta un po' di confusione tra il concetto di leva finanziaria e quello di multiplo; nell'esempio riportato si parla di "un warrant con leva 100"?!?!?Parlavo proprio di leva. Anzi avrei voluto usare un termine più tecnico, il 'leverage', pari al gearing (la massima leva potenziale) moltiplicato per il delta, cioè la sensibilità del warrant, a seconda che si trovi out of the money, cioè sotto lo strike (per le call), at the money o in the money (per le call). Nel mondo delle opzioni (alle quali i CW appartengono) si possono trovare anche leve pari a 100 ! Se il gearing è 200 e il delta a 50 il gioco è fatto. Non sono facili da trovare, ma ce ne sono. Però non si limiti a guardare solo le opzioni e i covered warrant italiani.
Corretta invece la raccomandazione di stare lontani dai covered warrant poco liquidi.
Il covered warrant (come dice il nome) è uno strumento di "copertura" e tale deve rimanere,
I covered warrant sono warrant su un equity warrant e sono detti coperti (covered in inglese è participio passato) perché chi li vende, di solito una banca, possiede in portafoglio gli equity warrants cui essi si riferiscono. Sono warrant 'coperti' e non 'per coprire'
Quindi non sono strumenti solo di copertura o nati solo per la copertura. Servono anche per aprire posizioni. Ad ogni modo, la stessa copertura a cui lei fa riferimento, avviene con l'apertura di una posizione contraria a quella sul fisso che dovrebbe neutralizzarla, ma quanti investitori conoscono il modo corretto di coprirsi? Quanti conoscono cosa significa delta? Eppure chi utilizza i covered warrant per la copertura come lei auspica, dovrebbe saperlo! Anche gli investitori deboli di cuore, perché se la copertura si stara, e succede molto facilmente, potrebbero non prenderla troppo bene.
quindi dev'essere utilizzato se non solo da professionisti del settore, perlomeno da investitori esperti.
Vorrei sottolineare che ai covered warrant va riconosciuto un grande merito e cioè quello di aver alzato il tasso di "democrazia" del mercato finanziario, permettendo ad una gran massa di persone, e non solo ai gestori professionali come accadeva precedentemente, di "puntare" sulle fasi di ribasso del mercato.
Sono d'accordo con lei. Però se ammette alla 'gran massa di persone' di 'puntare' al ribasso e dopo lo vede come uno strumento per investitori esperti, c'è qualcosa che non torna nella sua tesi.
Riconosciuto questo grande merito ai covered warrant, sono però fermamente convinto che nel mercato finanziario si debba investire, assumendosi dei rischi, ma non scommettere.Assumersi dei rischi equivale ad una scommessa in quanto entrano in gioco le leggi della probabilità. Se sui mercati ci fossero attività risk-free i gestori potrebbero andare a casa. Ma quando la mattina vanno a lavorare non credo abbiano la sensazione di entrare al casinò.
La scommessa implica un azzardo, ossia un avvenimento puramente casuale, mentre l'investimento finanziario, pur avendo una componente aleatoria, è soggetto a leggi economiche che lo regolano.Sì, le leggi economiche, ma tenga presente che spesso i prezzi si allontanano dal fair-value anche per interi anni. Che lo voglia o no, le azioni e i covered warrant sono posizioni assimilabili. Immagino che avrà già sentito parlare di arbitraggi tra warrant e azioni. Se parlassimo di due realtà che non hanno niente a che spartirsi non potrebbero esistere gli arbitraggi.
I covered warrant sono un modo diverso di prendere posizione su una determinata attività finanziaria. Entrando in campo un fattore leva aumenta la volatilità, ma si riduce la somma investita. C'è una scadenza, ma non tutti quelli che puntano su un'azione si aspettano un rialzo entro i successivi sei o dodici mesi o ancora più in là. Qualcuno punta anche solo ad un periodo più breve. Se poi dovessimo fare il paragone con certe azioni, anche del Mib30 che si sono davvero ridotte parecchio, non è sostenibile il fatto che le azioni siano un qualcosa di migliore a prescindere da tutto il resto. Diciamo che i covered warrant sono un modo diverso di prendere posizione, che presuppone una cultura finanziaria maggiore, e che può dare dei benefici ulteriori che le azioni non possono dare. Proprio lei ricordava l'interessante possibilità di operare al ribasso. E' sicuramente meglio che girarsi i pollici quando in borsa imperversa l'orso.
In conclusione quindi salutiamo con favore ogni nuovo strumento finanziario a disposizione dell'investitore, ma utilizziamolo nella maniera corretta.Grazie a lei e saluti.

Renato Paludetto
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