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Webuild, i risultati finanziari del 1° semestre e le stime per il 2022

di Redazione Soldionline 29 lug 2022 ore 07:31 Le news sul tuo Smartphone

webuildWebuild (ex Salini Impregilo) ha comunicato i risultati economici e finanziari del primo semestre del 2022, periodo chiuso con ricavi adjusted per 3,87 miliardi di euro, in crescita del 24% rispetto ai 3,13 miliardi ottenuti nei primi sei mesi dello scorso anno; il management ha precisato che i principali contributi sono riferibili allo sviluppo delle attività operative in Italia, che hanno beneficiato, tra l’altro, dei positivi effetti derivanti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza,.

In deciso aumento anche il margine operativo lordo adjusted, che è salito da 189,16 milioni a 251,26 milioni di euro, con una marginalità del 6,5%.

Webuild ha terminato lo scorso semestre con una perdita netta (esclusa la quota di terzi) di 5,57 milioni di euro, risultato che si confronta con il rosso di 69,39 milioni contabilizzato nella prima metà del 2021. Il risultato finale adjusted è stato positivo per 63,82 milioni di euro.

 

A fine giugno 2022 la posizione finanziaria netta delle attività continuative era negativa per 396,96 milioni di euro, rispetto al valore positivo di 466,68 milioni di inizio anno. Webuild ha spiegato che la variazione riflette una dinamica tipica del ciclo dei pagamenti che, nella prima metà dell’esercizio, mostra tradizionalmente una maggiore crescita del capitale circolante netto, oltre che ad un parziale slittamento al secondo semestre degli incassi per le compensazioni relative all’incremento dei prezzi delle materie prime in Italia, previste dalle misure adottate dal Governo nel corso del mese di maggio 2022.

Sempre a fine giugno il portafoglio ordini ammontava a circa 47,2 miliardi di euro, di cui 38,5 miliardi nel settore delle costruzioni. Il totale dei nuovi ordini acquisiti da inizio anno ammonta a circa 8,1 miliardi di euro.

 

Il management di Webuild ha confermato la guidance per il 2022, con ricavi previsti nella fascia compresa tra i 7 e il 7,5 miliardi di euro, coperti interamente dall’attuale backlog. La marginalità è indicata tra il 7% e il 7,5%, supportata dal processo di efficientamento dei costi in atto. La posizione finanziaria netta a fine anno dovrebbe tornare positiva.

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