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UniCredit, i risultati finanziari del 2022. Dividendo 2023 di 0,9872 euro

L’istituto guidato da Andrea Orcel ha registrato ricavi e redditività migliori del consensus degli analisti. Il management di UniCredit ha fornito le stime finanziarie per l’intero 2023

di Redazione Soldionline 16 feb 2023 ore 18:00

unicredit-tower_2UniCredit ha ufficializzato i risultati finanziari del 4° trimestre e dell’intero esercizio 2022: l’istituto guidato da Andrea Orcel ha registrato ricavi e redditività migliori del consensus degli analisti.

Il management di UniCredit ha fornito le stime finanziarie per l’intero 2023, sulla base dei risultati dell’esercizio appena concluso.

 

UniCredit, i numeri del 2022

L’istituto guidato da Andrea Orcel ha terminato il 2022 con ricavi pari a 20,34 miliardi di euro, in aumento del 13,6% rispetto ai 17,91 miliardi ottenuti nell’esercizio precedente, grazie a proventi da attività di negoziazione e dal forte miglioramento del margine di interesse (+18,6%).

Il risultato netto sottostante è stato positivo per 5,23 milioni di euro, rispetto ai 3,54 miliardi contabilizzati nel 2021; il risultato netto contabile è stato positivo per 6,46 miliardi. L'utile per azione diluito è stato pari a 2,5 euro.

In forte miglioramento anche il risultato netto di gestione, che è aumentato da 6,52 miliardi a 8,89 miliardi di euro. Il rapporto costi/ricavi si è attestato al 47%, dal 54,5% del 2021.

Escludendo le attività russe UniCredit ha terminato il 2022 con ricavi per 19,08 miliardi di euro e un utile netto sottostante di 5,45 miliardi. Nello stesso periodo i costi operativi si sono ridotti del 2,6%.

 

UniCredit, quali erano le stime degli analisti per il 2022

Stando alle indicazioni di consensus degli analisti pubblicate sul sito Internet di UniCredit, il margine di intermediazione era previsto a 19,77 miliardi di euro (valore mediano), mentre il risultato netto di gestione era indicato a 7,9 miliardi dopo svalutazioni su crediti per 2,21 miliardi di euro. Il consensus degli analisti indicava un utile netto di 5,13 miliardi di euro.

 

TABELLA - Scostamento tra risultati UniCredit 2022 e consensus degli analisti

Unicredit, eisultati e stime analisti 2022
(fonte: società)
Risultati Stime Variazione rispetto a stime
Proventi operativi
(miliardi di euro)
20,343 19,772 +2,9%
Risultato operativo
(miliardi di euro)
8,888 7,898 +12,5%
Utile netto sottostante
(miliardi di euro)
5,227 5,132 +1,9%

 

UniCredit, i numeri del 4° trimestre 2022

UniCredit ha chiuso il 4° trimestre del 2022 con ricavi pari a 5,72 miliardi di euro, in aumento del 29,2% rispetto ai 4,43 miliardi ottenuti nello stesso periodo dell’esercizio precedente, beneficiando dell’aumento del margine di interesse (+43%). Il risultato netto di gestione è aumentato a 2,72 miliardi di euro, rispetto agli 1,15 miliardi del 4° trimestre del 2021. UniCredit ha terminato il periodo ottobre-dicembre con un utile netto sottostante di 1,46 miliardi di euro, rispetto al risultato netto sottostante positivo per 668 milioni di euro contabilizzato negli stessi mesi dell’esercizio precedente; il risultato netto contabile è stato positivo per 2,46 miliardi di euro (perdita di 883 milioni nel 4° trimestre del 2021).

Escludendo le attività russe UniCredit ha terminato il trimestre con ricavi per 5,37 miliardi di euro e un utile netto sottostante di 1,44 miliardi. Nello stesso periodo i costi operativi si sono ridotti dello 0,3% su base annua.

 

UniCredit, quali erano le stime degli analisti per il 4° trimestre 2022

Stando alle indicazioni di consensus degli analisti pubblicate sul sito Internet di UniCredit (che comprendono anche le attività in Russia), il margine di intermediazione era previsto a 5,15 miliardi di euro (valore mediano), mentre il risultato netto di gestione era stimato a 1,73 miliardi di euro, dopo svalutazioni su crediti per 851 milioni di euro. Il consensus degli analisti indicava utile netto trimestrale di 1,16 miliardi di euro (valore mediano).

 

I valori patrimoniali di UniCredit a fine 2022 (esclusa la Russia)

A fine 2022 le attività finanziarie totali di UniCredit ammontavano a 739,2 miliardi di euro, in aumento del 3,4% rispetto al trimestre precedente, ma in calo del 2% rispetto a inizio anno.

Alla stessa data le esposizioni deteriorate lorde erano pari a 11,9 miliardi di euro (-8,1% trim/trim e -29,4% a/a), determinando un rapporto tra crediti deteriorate lordi e totale crediti lordi pari al 2,6%.

Sempre fine anno il rapporto tra esposizioni deteriorate nette e totale crediti netti era pari all’1,4%, mentre il rapporto di copertura era sceso al 47,4%.

 

I ratio patrimoniali di UniCredit a fine 2022 (esclusa la Russia)

A fine 2022 il CET1 ratio contabile di UniCredit aveva raggiunto il 16%, principalmente per effetto di +117 punti base dalla generazione organica di capitale esclusa la Russia, a cui si contrappongono -23 punti base dalla distribuzione (-16 punti base maturazione dividendi e -7 punti base cedole AT1&CASHES), -15 punti base dal quadro normativo avverso, -2 punti base da altre poste10 e -18 punti base dal contributo negativo della Russia nel 4° trimestre. Il CET1 ratio pro-forma rispetto alla distribuzione proposta per il 2022 è a pari al 14,91%. Alla stessa data le attività ponderate per il rischio erano scese a 292,3 miliardi di euro.

UniCredit ha segnalato che al 31 dicembre 2022, il valore di bilancio delle esposizioni rappresentate dai “titoli di debito” ammontava a 99,1 miliardi di euro, di cui oltre l’80% concentrato su otto Paesi; l’Italia, con 34,83 miliardi, rappresentava una quota del 35% sul totale complessivo.

 

UniCredit, le previsioni per il 2023

Il management di UniCredit ha fornito le stime finanziarie per l’intero 2023, sulla base dei risultati dell’esercizio appena concluso.

Includendo le attività in Russia i vertici dell’istituto prevedono ricavi per oltre 18,5 miliardi di euro e un utile netto sostanzialmente in linea con il risultato ottenuto nel 2022,

Il margine di interesse è stimato superiore agli 11,3 miliardi di euro, mentre i i costi dovrebbero risultare inferiori ai 9,7 miliardi di euro.

Infine, UniCredit si pone come obiettivo una distribuzione per il 2023 sostanzialmente in linea con quella dello scorso esercizio.

 

UniCredit, la politica dei dividendi

Con riferimento alla politica dei dividendi UniCredit ha anticipato una distribuzione agli azionisti di 5,25 miliardi di euro, in crescita di 1,5 miliardi (+40%) rispetto all'anno precedente, con una proposta di dividendo in contanti di 1,91 miliardi e di riacquisto di azioni proprie per 3,34 miliardi di euro.

Nel dettaglio, il proposto dividendo in contanti è in rialzo del 63% e corrisponde a un payout ratio del 35% sull’utile netto di gruppo (esclusa la Russia); di conseguenza, il dividendo per azione è pari a 0,9872 euro, con una crescita dell’84% anno su anno. UniCredit ha precisato che il calcolo del dividendo per azione (DPS) è stato effettuato al 30 gennaio 2023 sulla base della miglior stima del numero di azioni aventi diritto al dividendo; il DPS finale sarà comunicato secondo l’ordinaria procedura. Sulla base del prezzo di UniCredit alla chiusura del 16 febbraio 2023 (19,426 euro), la cedola garantirebbe un rendimento nell’ordine del 5,1%. UniCredit ha precisato che la cedola sarà staccata lunedì 24 aprile e messa in pagamento il 26 aprile 2023.

UniCredit intende eseguire il riacquisto di azioni proprie in due tranche, la prima pari a circa 2,34 miliardi, da avviare immediatamente dopo l’approvazione da parte dell’assemblea ordinaria degli azionisti in agenda per il 31 marzo 2023, mentre la seconda, pari circa a un miliardo, è attesa durante la seconda meta del 2023 successivamente al completamento della prima tranche.

 

UniCredit, le indicazioni dalla conference call

Nel corso della conference call sui conti del 2022 l'amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel, ha ribadito che eventuali operazioni straordinarie saranno effettuate solo nel caso in cui le acquisizioni creassero valore per la banca.

Il management ha aggiunto che un’eventuale politica di M&A potrebbe essere finanziata utilizzando il capitale in eccesso al termine del piano strategico; in alternativa l’excess capital potrebbe essere destinato ad arricchirela remunerazione degli azionisti.

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