Prysmian, i risultati finanziari del 1° semestre 2023
Il management ha rivisto al rialzo le stime finanziarie per l’intero 2023.
di Redazione Soldionline 27 lug 2023 ore 14:11Prysmian ha comunicato i risultati finanziari del 1° semestre del 2023, periodo caratterizzato da una crescita dei ricavi e della redditività.
Di conseguenza, il management ha rivisto al rialzo le stime finanziarie per l’intero 2023.
La società – quotata al FTSEMib e attiva nel settore dei sistemi in cavo per energia e telecomunicazioni - ha terminato il 1° semestre del 2023 con ricavi per 8 miliardi di euro, in aumento dello 0,7% rispetto ai 7,95 miliardi di euro registrati nei primi sei mesi dell’anno precedente; la variazione organica è stata pari al +4,8%. Il consensus degli analisti, pubblicato sul sito internet della società, indicava un fatturato di 8,24 miliardi di euro.
Il margine operativo lordo adjusted è salito da 699 milioni a 878 milioni di euro (+25,6%), oltre gli 848 milioni stimati dagli analisti; di conseguenza la marginalità è stata pari all’11%.
Il risultato operativo adjusted è aumentato del 24,5% a 828 milioni di euro.
Prysmian ha terminato il 1° semestre del 2023 con un utile netto di 405 milioni di euro, risultato che si confronta con i 259 milioni contabilizzati nei primi sei mesi dell’anno precedente.
A fine giugno 2023 l’indebitamento netto era salito a 2,07 miliardi di euro, rispetto agli 1,42 miliardi di inizio anno; il dato è stato inferiore alle aspettative (2,1 miliardi). Nell’intero semestre la società ha investito complessivamente 498 milioni di euro.
Sulla base di questi risultati il management di Prysmian ha migliorato le stime finanziarie per l’intero 2023.
La società prevede di realizzare un EBITDA Adjusted compreso tra gli 1,58 miliardi e gli 1,68 miliardi di euro in crescita rispetto all’intervallo 1,38-1,53 miliardi annunciato precedentemente. Inoltre, il management stima di generare flussi di cassa nell’intervallo di 550-650 milioni di euro (free cash flow prima di acquisizioni e dismissioni).
Prysmian ha precisato che le previsioni si basano sull’assenza di cambiamenti rilevanti sia nella crisi geopolitica relativa al conflitto militare in Ucraina che nell’evoluzione della situazione sanitaria legata alla passata pandemia e non assumono dinamiche estreme nei prezzi dei fattori produttivi o significative discontinuità delle catene di approvvigionamento.