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Pirelli, i conti del semestre e le stime per il 2020

Il management ha rivisto i target finanziari per il 2020 sulla base di uno scenario caratterizzato da una crescente volatilità dei cambi e delle materie prime

di Edoardo Fagnani 5 ago 2020 ore 18:04

pirelli_11Pirelli ha diffuso i risultati del primo semestre del 2020, periodo in cui anche il settore tyre ha fortemente risentito dell’impatto dall’emergenza Covid-19 a livello globale e delle misure di lockdown a questa collegate, con un generale deterioramento delle condizioni economiche, un calo dei consumi e della produzione.

 

Il gruppo degli pneumatici ha terminato la prima metà del 2020 con ricavi per 1,82 miliardi di euro, in calo del 31,6% rispetto ai 2,65 miliardi ottenuti nei primi sei mesi dello scorso anno, in conseguenza al forte calo della domanda. I ricavi High Value sono stati pari al 70,8% del totale (+3,5 punti percentuali rispetto al 67,3% del primo semestre 2019). La diminuzione organica del fatturato è stata del 28,5%. Il consensus degli analisti, pubblicato sul sito Internet della società e aggiornato al 27 luglio 2020, indicava un fatturato di 1,8 miliardi di euro.

In decisa flessione anche il margine operativo lordo adjusted, che si è ridotto da 636,1 milioni a 267,9 milioni di euro (-57,9%); la voce include costi indiretti legati all’emergenza Covid–19 per complessivi 83,6 milioni di euro, di cui 70,6 milioni relativi a slowdown legati alla temporanea chiusura di alcuni stabilimenti produttivi nel corso del semestre. Di conseguenza la marginalità è scesa dal 24% al 14,7%. Il consensus degli analisti indicava un EBITDA adjusted di 279 milioni di euro e una marginalità del 15,4%.

L’EBIT adjusted è sceso da 440,5 milioni a 66,7 milioni di euro (-84,8%), con un margine Ebit adjusted pari al 3,7%, in seguito al deciso calo della domanda e al forte impatto dello slowdown. Gli analisti indicavano un EBIT adjusted di 68 milioni di euro.

Pirelli ha terminato il primo semestre del 2020 con una perdita netta di 101,7 milioni di euro, rispetto all’utile di 307 milioni di euro contabilizzato nei primi sei mesi dello scorso anno. Gli analisti indicavano un risultato netto negativo per 110 milioni di euro.

 

A fine giugno 2020 l’indebitamento netto di Pirelli era salito a 4,26 miliardi di euro, rispetto ai 3,51 miliardi di inizio anno. Il consensus degli analisti indicava un indebitamento di 4,36 miliardi di euro. Pirelli ha segnalato che il margine di liquidità di 2,17 miliardi di euro garantisce la copertura delle scadenze sul debito per i prossimi 3 anni.

Nel semestre le attività operative di Pirelli hanno assorbito cassa per 598,8 milioni di euro (con un assorbimento nullo nel solo secondo trimestre), mentre gli investimenti si sono dimezzati a 81,4 milioni di euro.

 

Il management di Pirelli ha rivisto i target finanziari per il 2020 sulla base di uno scenario caratterizzato da una crescente volatilità dei cambi e delle materie prime.

Nel dettaglio i vertici prevedono ricavi compresi tra circa 4,15 e 4,25 miliardi di euro (circa 4,3 e 4,4 miliardi la precedente indicazione), per effetto dell’impatto cambi, stimato ora circa -4% (circa -2% la precedente indicazione). Il margine Ebit adjusted è stimato fra circa 12% e circa 13% (circa 14% e circa 15% la precedente indicazione). La differenza rispetto alle precedenti stime è dovuta all’incremento del costo delle materie prime comprensivo dell’impatto cambi, al maggior impatto dei cambi e all’incremento degli altri costi. La posizione finanziaria netta è confermata a circa -3,3 miliardi di euro con una generazione di cassa netta di circa 190-220 milioni di euro (circa 230 -260 milioni la precedente indicazione) assumendo la mancata distribuzione di dividendi. Gli Investimenti sono confermati a circa 130 milioni di euro destinati principalmente alla gestione degli impianti e al miglioramento del mix e della qualità.

Al fine di avere maggiore visibilità sull’evolversi dello scenario macroeconomico alla luce dell’emergenza Covid-19, Pirelli aggiornerà i target del piano industriale 2020-2022 entro il primo trimestre 2021, e non nel quarto trimestre 2020 come in precedenza anticipato.

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