MPS, i conti del primo semestre 2020
Il risultato netto è stato negativo, in conseguenza ad accantonamenti e revisione del valore delle attività per imposte anticipate. Stabili le esposizioni deteriorate
di Edoardo Fagnani 6 ago 2020 ore 16:30Gli argomenti
Monte dei Paschi di Siena ha comunicato i risultati finanziari del primo semestre del 2020.
MPS, i conti economici del primo semestre 2020
Nei primi sei mesi del 2020 il Monte dei Paschi di Siena ha realizzato un margine di intermediazione primario pari a 1,34 miliardi di euro, in calo del 12,7% rispetto agli 1,54 miliardi ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno. Il margine di interesse è risultato pari a 646,9 milioni di euro, in flessione del 20,5% rispetto allo stesso periodo del 2019 principalmente per il calo degli attivi commerciali fruttiferi e dei relativi rendimenti, che hanno risentito anche delle cessioni di crediti Unlikely to pay effettuate nel corso del 2019 e della conclusione a giugno 2019 della vendita della controllata BMP Belgio.
Il risultato operativo netto stato negativo per 157,7 milioni di euro, rispetto al valore positivo di 185,4 milioni di euro del primo semestre del 2019, in conseguenza al forte aumento del costo del credito clientela (da 253,8 milioni a 519,3 milioni di euro), derivante dal mutato scenario macroeconomico delineatosi a seguito del diffondersi dell’emergenza COVID-19, che ha influenzato i livelli di rischiosità del portafoglio.
Il risultato netto è stato negativo per 1,09 miliardi di euro (utile di 93,1 milioni nel primo semestre del 2019), dopo la contabilizzazione accantonamenti al fondo rischi e oneri riconducibili principalmente a rischi legali e ai rischi connessi ad accordi contrattuali, oltre al contributo negativo pari a 434 milioni di euro, imputabile quasi esclusivamente alla revisione del valore delle attività per imposte anticipate (DTA) iscritte in bilancio. Nel solo secondo trimestre la perdita netta del Monte dei Paschi di Siena è stata di 845,2 milioni di euro.
MPS, aggregati patrimoniali a fine giugno 2020
Al 30 giugno 2020 i finanziamenti verso la clientela dell’istituto si sono attestati a 82,5 miliardi di euro, in crescita di 2,4 miliardi rispetto al valore di inizio anno e di 0,3 miliardi rispetto a fine marzo 2019.
Alla stessa data le esposizioni deteriorate lorde erano pari a 11,6 miliardi di euro, in linea con il dato di marzo e in flessione rispetto al valore di inizio anno (-0,3 miliardi di euro) grazie alle cessioni effettuate nel semestre e alla chiusura di alcune posizioni significative.
L’esposizione netta in termini di crediti deteriorati del gruppo si è attestata a 5,9 miliardi di euro, stabile rispetto al 31 marzo 2020 e in calo rispetto al 31 dicembre 2019 (-253 milioni di euro) grazie alla riduzione delle esposizioni lorde accompagnata dalla crescita della copertura media conseguente all’incremento di rettifiche derivante dal mutato scenario macroeconomico delineatosi con il diffondersi della pandemia, che ha influenzato i livelli di rischiosità del portafoglio. A fine giugno 2020 rapporto tra crediti deteriorati netti e crediti clientela netti risultava pari al 7,1%, stabile rispetto a marzo 2020 e in calo rispetto a dicembre 2019 (pari a 7,6%).
Alla stessa data, la percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è attestata al 49,5%, in aumento rispetto al 31 dicembre 2019 (pari a 48,7%).
I ratio patrimoniali di MPS a fine giugno 2020
Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, al 30 giugno 2020 il Common Equity Tier 1 Ratio si è attestato al 13,4% (rispetto al 14,7% di fine 2019) ed il Total Capital Ratio è risultato pari a 16%, che si confronta con il valore del 16,7% registrato a fine dicembre 2019. Entrambi i coefficienti sono superiori ai minimi richiesti dalla BCE.
Sempre a fine giugno 2020 il patrimonio netto di MPS e di pertinenza di terzi risultava pari a circa 7,2 miliardi di euro, in diminuzione di 1,1 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2019, per effetto del risultato di periodo negativo.
Al 30 giugno 2020 le attività in titoli dell’istituto sono risultate pari a 25,6 miliardi di euro, in aumento di 1,4 miliardi rispetto al 31 dicembre 2019, principalmente per la crescita delle attività finanziarie detenute per la negoziazione (+1,6 miliardi) riferibili a MPS Capital Services, a seguito della maggiore operatività in titoli di Stato italiani.