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Mediobanca, i numeri del terzo trimestre 2018/2019

I vertici di Mediobanca hanno segnalato che la recente partnership con Messier Maris et Associés rafforza il tratto distintivo dell’istituto nel panorama finanziario europeo

di Edoardo Fagnani 9 mag 2019 ore 12:53

mediobanca-logo_1Mediobanca ha comunicato i risultati dei primi nove mesi dell’esercizio 2018/2019 (l’istituto chiude il bilancio il 30 giugno), periodo chiuso con un utile netto di 626 milioni di euro, in flessione dell’8,2% rispetto ai 681,9 milioni contabilizzati nello stesso periodo dello scorso esercizio. L’istituto di Piazzetta Cuccia ha ricordato che il risultato dei primi nove mesi dell’esercizio 2017/2018 aveva beneficiato della plusvalenza di 95,9 milioni di euro, derivanete dalla cessione di azioni AFS.

In aumento, invece, il margine di intermediazione che è salito del 4,6%, passando da 1,8 miliardi a 1,88 miliardi di euro.

Nel solo terzo trimestre l’utile netto è sceso a 175,5 milioni di euro, rispetto ai 205,6 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio.

 

A fine marzo gli impieghi erano pari a 43,3 miliardi di euro, mentre le attività deteriorate nette nette sono diminuite da 825,6 milioni a 791,9 milioni riducendo l’incidenza sul totale degli impieghi all’1,8% (dall1,9%).

Sempre a fine marzo il Common Equity Tier 1 è aumentato dal 13,87% al 14,25%, grazie alla prima applicazione dei modelli interni per il calcolo del requisito patrimoniale di credito dei mutui ipotecari CheBanca!. L’Autorità richiede a Mediobanca di detenere, a partire dal 1° marzo, un livello di CET1 ratio su base consolidata dell’8,25%.

Le attività di rischio ponderate si sono ridotte a 47,29 miliardi di euro.

 

I vertici di Mediobanca hanno segnalato che la recente partnership con Messier Maris et Associés rafforza il tratto distintivo dell’istituto nel panorama finanziario europeo.

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