Mediobanca, i conti del primo semestre 2021/2022
Mediobanca ha segnalato che le stime per i prossimi sei mesi mostrano una stabilizzazione dei volumi creditizi. Il costo del rischio è atteso rimanere su livelli contenuti
di Redazione Soldionline 9 feb 2022 ore 12:57Mediobanca ha comunicato i risultati finanziari del 1° semestre dell’esercizio 2021/2022 (l’istituto di Piazzetta Cuccia chiude il bilancio il 30 giugno), periodo chiuso con un utile netto di 525,8 milioni di euro, in aumento del 28,1% rispetto ai 410,6 milioni contabilizzati negli stessi mesi dell’esercizio precedente.
In aumento anche il margine di intermediazione che è salito da 1,3 miliardi a 1,46 miliardi di euro (+12,2%), grazie all’incremento delle commissioni e altri proventi netti (+15,8% a 443,2 milioni). Il margine di interesse è rimasto pressoché invariato (da 720,4 milioni a 733,5 milioni di euro).
L’indice costi/ricavi si è ridotto al 43%, malgrado la stagionalità dei costi (+8% le spese del personale e +7% le spese amministrative), accentuata dalla forte ripresa dell’operatività e dal continuo investimento in distribuzione ed innovazione.
Nel solo secondo trimestre l’utile netto è salito a 263,9 milioni di euro, rispetto ai 210,5 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio 2020/2021.
A fine dicembre 2021 gli impieghi alla clientela erano pari a 48,13 miliardi di euro, in leggero calo dai 48,41 miliardi di inizio esercizio. Sempre a fine dicembre le attività deteriorate lorde erano scese da 1,6 miliardi a 1,47 miliardi di euro, con un’incidenza del 2,8% e con un indice di copertura del 66,9%.
A fine 2021 il Common Equity Tier 1 (phase-in) si era attestato al 15,3%, dal 16,3% di inizio esercizio (includendo un pay-out del 70%), per l’avvio del buyback (circa 65 punti base) e la crescita profittevole degli attivi (circa 30 punti base assorbita dalla crescita dei volumi in CIB e Consumer) ed il closing Bybrook (circa 10 punti base). A fine 2021 il CET1 ratio fully loaded era pari al 14,1%.
Mediobanca ha segnalato che le stime per i prossimi sei mesi mostrano una stabilizzazione dei volumi creditizi anche se proseguirà il recupero del credito al consumo, prodotto a maggior marginalità.
Inoltre, Il secondo semestre dovrebbe vedere un proseguimento degli investimenti in innovazione e capacità distributiva con conseguente incremento dei costi di struttura senza tuttavia incrementare il cost/income rispetto allo scorso esercizio.
Il costo del rischio è atteso rimanere su livelli particolarmente contenuti potendo contare sulla qualità degli attivi.