IntesaSanpaolo, i conti del primo trimestre 2021
IntesaSanpaolo ha fornito anche un aggiornamento sulla politica dei dividendi, che resta subordinata alle indicazioni che verranno fornite dalla BCE
di Redazione Soldionline 5 mag 2021 ore 13:14IntesaSanpaolo ha comunicato i risultati finanziari dei primi tre mesi del 2021, che, a detta del management, sono pienamente in linea con l’obiettivo di un utile netto per l’anno ampiamente superiore a 3,5 miliardi di euro.
IntesaSanpaolo ha fornito anche un aggiornamento sulla politica dei dividendi, che resta subordinata alle indicazioni che verranno fornite dalla BCE in merito alle politiche dei dividendi successivamente al 30 settembre 2021, termine della raccomandazione del 15 dicembre 2020.
IntesaSanpaolo ha terminato il primo trimestre del 2021 con un utile netto di 1,52 miliardi di euro, rispetto agli 1,15 miliardi contabilizzati nei primi tre mesi dello scorso anno. Intesa Sanpaolo aveva terminato il quarto trimestre del 2020 con un risultato negativo per 3,1 miliardi di euro in termini contabili e positivo per 393 milioni se si escludono le rettifiche dell’avviamento della Divisione Banca dei Territori e le componenti relative all’acquisizione di UBI Banca.
Il risultato della gestione operativa è sceso dell’1,4%, passando da 2,96 miliardi a 2,92 miliardi di euro. Il cost/income ratio nel primo trimestre 2021 è pari al 46,5%, rispetto al 57,8% del quarto trimestre 2020 e al 46,9% del primo trimestre 2020.
I proventi operativi netti sono stati pari a 5,46 miliardi di euro, in aumento dell’8,9% rispetto ai 5,01 miliardi del quarto trimestre 2020 e in flessione del 2% rispetto ai 5,57 miliardi del primo trimestre 2020.
A fine marzo 2021 deducendo dal capitale circa 1,06 miliardi di euro di dividendi maturati nel primo trimestre del 2021, il Common Equity Tier 1 ratio è risultato pari al 14,9% (14,7% a fine 2020); la stima del Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime di IntesaSanpaolo è pari al 15,7%.
Sempre a fine marzo 2021 i finanziamenti verso la clientela erano pari a 463 miliardi di euro, in aumento dello 0,4% rispetto al 31 dicembre 2020 e in flessione dello 0,5% rispetto al 31 marzo 2020 (in aumento dell’1,3% rispetto al quarto trimestre 2020 e del 3,2% rispetto al primo trimestre 2020 considerando i volumi medi di periodo).
Alla stessa data il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) era sceso a 10,5 miliardi di euro (escludendo l’apporto di 3,82 miliardi di UBI Banca), n diminuzione del 2,3% rispetto ai 10,74 miliardi del 31 dicembre 2020. In quest’ambito, i crediti in sofferenza erano scesi a 3,97 miliardi di euro da 4 miliardi del 31 dicembre 2020, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,9% (0,9% anche al 31 dicembre 2020), e un grado di copertura al 59,4% (58,3% a fine 2020).
IntesaSanpaolo ha segnalato che le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari al 31 marzo 2021 a circa 119 miliardi di euro, interamente costituite da TLTRO III.
IntesaSanpaolo ha fornito anche un aggiornamento sulla politica dei dividendi.
Oltre ai 694 milioni di dividendi cash per il 2020 da distribuire a maggio 2021 (in linea con il Piano di Impresa 2018-2021) il management prevede a valere sui risultati del 2020, una distribuzione cash da riserve, possibilmente entro la fine del 2021, che aggiungendosi ai predetti dividendi porti al pagamento di un ammontare complessivo corrispondente a un payout ratio pari al 75% dei 3,51 miliardi di euro di utile netto rettificato. A valere sui risultati del 2021, IntesaSanpaolo punta al pagamento di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari al 70% dell’utile netto, da distribuire in parte come acconto nell’anno in corso (1,06 miliardi di euro già maturati nel primo trimestre 2021).
Il management ha ricordato che questa indicazioni restano subordinate alle indicazioni che verranno fornite dalla BCE in merito alle politiche dei dividendi successivamente al 30 settembre 2021, termine della raccomandazione del 15 dicembre 2020.
Il management ha fornito anche alcune indicazioni per il 2021.
I vertici di IntesaSanpaolo stimano che l’utile netto possa risultare ampiamente superiore ai 3,5 miliardi di euro.
Inoltre, considerando la politica dei dividendi a valere sui risultati del 2020 e del 2021, il management ha confermato il mantenimento della solidità dei coefficienti patrimoniali, con un Common Equity Tier 1 ratio a regime nel 2021 minimo al 13% pro-forma (12% non pro-forma).