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La semestrale di IntesaSanpaolo e la politica dei dividendi

Il management dell'istituto ha segnalato che i risultati sono pienamente in linea con l’obiettivo di un utile netto per l’anno di almeno 4 miliardi di euro

di Redazione Soldionline 4 ago 2021 ore 13:15

intesa-sanpaoloIntesaSanpaolo ha comunicato i risultati finanziari dei primi sei mesi del 2021, che, a detta del management, sono pienamente in linea con l’obiettivo di un utile netto per l’anno di almeno 4 miliardi di euro.

IntesaSanpaolo ha fornito anche un aggiornamento sulla politica dei dividendi: il consiglio di amministrazione della banca ha proposto la distribuzione cash dalla riserva straordinaria, a valere sui risultati 2020, per un importo unitario di 0,0996 euro, oltre a un acconto sul dividendo 2022 (relativo all’esercizio 2021) pari a 0,0721 euro per azione.

 

Nel dettaglio, IntesaSanpaolo ha terminato il primo semestre del 2021 con un utile netto di 3,02 miliardi di euro, in aumento del 17,8% rispetto ai 2,57 miliardi contabilizzati nei primi sei mesi dello scorso anno. I vertici di IntesaSanpaolo hanno segnalato che il risultato è in linea con l’obiettivo di un utile netto per l’intero 2021 di almeno 4 miliardi di euro.

Il risultato della gestione operativa è salito del 5,9%, passando da 5,12 miliardi a 5,38 miliardi di euro. Il cost/income ratio nel primo semestre 2021 è stato pari al 49,2%, rispetto al 51,3% del primo semestre 2020.

I proventi operativi netti sono stati pari a 10,67 miliardi di euro, in crescita dell’1,7%% rispetto ai 10,49 miliardi del primo semestre 2020, beneficiando della forte crescita delle commissioni nette (+13,2% a 4,68 miliardi).

 

Nel solo secondo trimestre IntesaSanpaolo ha registrato un utile netto di 1,51 miliardi di euro, mentre i proventi operativi netti sono aumentati del 7,1% a 5,18 miliardi di euro.

 

A fine giugno 2021 il Common Equity Tier 1 ratio è risultato pari al 14,9% (14,7% a fine 2020), deducendo dal capitale circa 2,12 miliardi di euro di dividendi maturati nel primo semestre del 2021; la stima del Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime di IntesaSanpaolo è pari al 15,7%.

Sempre a fine giugno 2021 i finanziamenti verso la clientela erano pari a 463 miliardi di euro, in aumento dello 0,1% rispetto al 31 dicembre 2020 e in flessione dello 0,2% rispetto al 30 giugno 2020 (in flessione dello 0,5% rispetto al primo trimestre 2021 e in crescita del 3,4% rispetto al primo semestre 2020 considerando i volumi medi di periodo).

Alla stessa data il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) era sceso a 9,71 miliardi di euro, in diminuzione del 9,6% rispetto ai 10,74 miliardi del 31 dicembre 2020. In quest’ambito, i crediti in sofferenza erano scesi a 3,69 miliardi di euro da 4 miliardi del 31 dicembre 2020, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,8% (0,9% anche al 31 dicembre 2020), e un grado di copertura al 60,3% (58,3% a fine 2020).

IntesaSanpaolo ha segnalato che al 30 giugno 2021 le operazioni di finanziamento con la BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari a circa 130 miliardi di euro, interamente costituite da TLTRO III.

 

IntesaSanpaolo ha fornito anche un aggiornamento sulla politica dei dividendi.

Oltre ai 694 milioni di dividendi cash per il 2020 distribuiti a maggio 2021 (in linea con il Piano di Impresa 2018-2021) il management prevede a valere sui risultati del 2020, una distribuzione cash da riserve, possibilmente entro la fine del 2021, che aggiungendosi ai predetti dividendi porti al pagamento di un ammontare complessivo corrispondente a un payout ratio pari al 75% dei 3,51 miliardi di euro di utile netto rettificato. Inoltre a valere sui risultati del 2021, IntesaSanpaolo punta al pagamento di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari al 70% dell’utile netto, da distribuire in parte come acconto nell’anno in corso.

Il consiglio di amministrazione di IntesaSanpaolo convocherà l’assemblea degli azionisti a cui sottoporre la proposta di distribuzione cash dalla riserva straordinaria, a valere sui risultati 2020, pari a 1,94 miliardi di euro, risultante da un importo unitario di 0,0996 euro per ciascuna delle 19.430.463.305 azioni ordinarie. Lo stacco della cedola avrà luogo alla prima data utile successiva al 30 settembre 2021 (termine della raccomandazione della BCE in merito alle politiche dei dividendi emanata il 15 dicembre 2020) ossia lunedì 18 ottobre 2021 (pagamento il 20 ottobre).

Inoltre, IntesaSanpaolo ha definito in via preliminare come acconto sul dividendo 2022 (da distribuire a valere sui risultati del 2021) un ammontare pari a 1,4 miliardi di euro e procederà a deliberarlo il 3 novembre 2021, in occasione dell’approvazione dei risultati finanziari dei primi nove mesi del 2021, in assenza di controindicazioni derivanti dai risultati del terzo trimestre o da quelli prevedibili per il quarto trimestre 2021. A seguito della deliberazione della distribuzione prevista, l’acconto sul dividendo sarà pari a 0,0721 euro per azione ordinaria; la cedola sarà staccata il 22 novembre 2021 e messa in pagamento il 24 novembre.

Sia la proposta del consiglio di amministrazione per la distribuzione dalla riserva straordinaria a valere sui risultati 2020 sia la deliberazione per la distribuzione dell’acconto dividendi a valere sui risultati 2021 sono subordinate al rispetto di tutti gli obblighi stabiliti dalle normative di vigilanza, nonché delle eventuali raccomandazioni dei regolatori in merito ai requisiti patrimoniali applicabili a IntesaSanpaolo.

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