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IntesaSanpaolo, i conti dei primi nove mesi del 2022. C'è l'acconto sul dividendo

IntesaSanpaolo ha fornito anche un aggiornamento sulle stime finanziarie per il 2022 e ha deliberato un acconto sul dividendo di 0,0738 euro per azione.

di Redazione Soldionline 4 nov 2022 ore 13:23

intesa-sanpaoloIntesaSanpaolo ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022, che, a detta del management, confermano la capacità dell’istituto di generare una solida redditività e di creare valore per tutti gli stakeholder anche in contesti complessi, come gli attuali.

IntesaSanpaolo ha fornito anche un aggiornamento sulle stime finanziarie per il 2022 e ha deliberato un acconto sul dividendo 2022 (relativo all’esercizio 2022) di 0,0738 euro per azione.

 

Nel dettaglio, IntesaSanpaolo ha terminato i primi tre trimestri del 2022 con un utile netto contabile di 3,28 miliardi di euro, in calo del 18% rispetto ai 4,01 miliardi contabilizzati nei primi nove mesi dello scorso anno. I vertici di IntesaSanpaolo hanno segnalato che l’utile netto dei primi nove mesi del 2022 è pari a 4,37 miliardi di euro, escludendo 1,3 miliardi di euro di rettifiche di valore per Russia e Ucraina.

Il risultato della gestione operativa è salito del 2%, passando da 7,83 miliardi a 7,99 miliardi di euro. Il cost/income ratio nei primi nove mesi del 2022 è stato pari al 49,4%.

I proventi operativi netti sono stati pari a 15,8 miliardi di euro, in aumento dello 0,1%% rispetto ai 15,78 miliardi dei primi nove mesi del 2021, in seguito a maggiori interessi netti (+8,2% a 6,44 miliardi).

 

Nel solo terzo trimestre IntesaSanpaolo ha registrato un utile netto di 930 milioni di euro, mentre i proventi operativi netti sono aumentati a 5,02 miliardi di euro.

 

A fine settembre 2022 deducendo dal capitale 2,3 miliardi di euro di dividendi maturati nei primi nove mesi del 2022 e 3,4 miliardi di euro di buyback, il Common Equity Tier 1 ratio calcolato applicando i criteri transitori in vigore per il 2022 è risultato pari al 12,6% e il Common Equity Tier 1 ratio a regime al 12,4%, senza considerare circa 110 centesimi di punto di beneficio derivante dall’assorbimento delle imposte differite attive (DTA), di cui circa 40 nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025.

Sempre a fine settembre 2022 i finanziamenti verso la clientela erano pari a 474 miliardi di euro, in aumento dell’1,7% rispetto al 31 dicembre 2021 e del 2,1% rispetto al 30 settembre 2021 (in crescita dell’1,5% rispetto al secondo trimestre 2022 e del 2,8% rispetto ai primi nove mesi del 2021 considerando i volumi medi di periodo).

Alla stessa data il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) era sceso a 6,3 miliardi di euro, in diminuzione del 14,8% rispetto ai 7,08 miliardi del 31 dicembre 2021. In quest’ambito, i crediti in sofferenza erano scesi a 1,3 miliardi di euro da 2,13 miliardi del 31 dicembre 2021, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,3% (0,5% anche al 31 dicembre 2021) e un grado di copertura al 65,8% (70,4% a fine 2021).

IntesaSanpaolo ha segnalato che al 30 settembre 2022 le operazioni di finanziamento con la BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari a circa 115 miliardi di euro, interamente costituite da TLTRO III.

 

Inoltre, il consiglio di amministrazione di IntesaSanpaolo ha deliberato un acconto sul dividendo 2022 (relativo all’esercizio 2022) di 0,0738 euro per azione per un ammontare complessivo di 1,4 miliardi di euro, non sussistendo controindicazioni derivanti dai risultati prevedibili per il quarto trimestre 2022 né raccomandazioni dei regolatori in merito ai requisiti patrimoniali. Rapportando l’importo unitario al prezzo di riferimento dell’azione alla chiusura del 3 novembre 2022 (1,9696 euro), risulta un rendimento (dividend yield) pari al 3,7%.

Il dividendo sarà assegnato il 21 novembre 2022 e messo in pagamento il 23 novembre.

 

IntesaSanpaolo ha fornito alcune indicazioni finanziarie relative al 2022.

Il management stima utile netto di oltre 4 miliardi di euro a seguito della riduzione dell’esposizione verso la Russia e della forte performance operativa del terzo trimestre, nonostante il peggioramento nell’offerta di materie prime/energia.

Inoltre, il management prevede una solida posizione patrimoniale, con un obiettivo di Common Equity Tier 1 ratio fully phased-in superiore al 12% nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4.

IntesaSanpaolo ha confermato l’obiettivo di 6,5 miliardi di euro di utile netto nel 2025.

 

IntesaSanpaolo ha fornito anche un aggiornamento sulla politica di remunerazione degli azionisti.

IntesaSanpaolo ha fissato un payout ratio pari al 70% dell’utile netto consolidato in ciascun anno del Piano di Impresa (2,3 miliardi di euro già maturati a valere sull’utile netto dei primi nove mesi 2022, di cui 1,4 miliardi in pagamento come acconto dividendi il 23 novembre 2022).

Inoltre, l'istituto ha segnalato una distribuzione aggiuntiva agli azionisti di 1,7 miliardi di euro tramite il buyback avviato il 4 luglio e concluso l’11 ottobre 2022, oltre alla decisione in merito al buyback per il restante ammontare di 1,7 miliardi di euro autorizzato dalla BCE che verrà assunta entro l’approvazione dei risultati al 31 dicembre 2022.

Infine, IntesaSanpaolo ha segnalato un'eventuale ulteriore distribuzione da valutare anno per anno a partire dal 2023.

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