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IntesaSanpaolo, i conti del 2020. Torna il dividendo

I dati recepiscono i primi effetti dell’integrazione con UBI Banca. Il management ha uffucializzato la distribuzione di un dividendo di 0,0357 euro.

di Edoardo Fagnani 23 mar 2021 ore 15:19

intesa-sanpaoloIntesaSanpaolo ha comunicato i risultati finanziari definitivi del 2020, che recepiscono i primi effetti dell’integrazione con UBI Banca.

Il management ha ufficializzato la distribuzione di un dividendo di 0,0357 euro e prevede di chiudere il 2021 con un utile netto superiore ai 3,5 miliardi di euro.

 

Bilancio 2020 IntesaSanpaolo: i dati del conto economico

L’istituto guidato da Carlo Messina ha chiuso il 2020 con un utile netto contabile di 3,28 miliardi di euro, rispetto ai 4,18 miliardi contabilizzati nell’esercizio precedente. Il management ha segnalato che il risultato finale risulterebbe pari a 4,54 miliardi - in crescita di circa il 9% rispetto al 2019 - se si escludessero le rettifiche di valore su crediti pari a 2,16 miliardi per i futuri impatti di COVID-19.

Il risultato della gestione operativa – comprensivo dell’apporto di UBI Banca – è stato pari a 9,05 miliardi di euro, rispetto agli 8,32 miliardi del 2019. I proventi operativi netti si sono attestati a 19,02 miliardi di euro (17,41 miliardi escludendo l’apporto di UBI Banca).

 

IntesaSanpaolo: i dati del quarto trimestre 2020

L'ultimo trimestre 2020 si è chiuso con una perdita netta di 3,1 miliardi di euro, dato che si confronta con gli 872 milioni di euro contabilizzati negli ultimi tre mesi del 2019. Il risultato finale ha risentito delle rettifiche dell’avviamento della Divisione Banca dei Territori, l’apporto di UBI Banca e le componenti relative all’acquisizione di UBI Banca costituite dagli effetti economici dell’allocazione dei costi di acquisizione e dagli oneri di integrazione.

I proventi operativi (inclusivi dell’apporto di UBI Banca) sono stati pari a 5,29 miliardi in salita, rispetto ai 4,57 miliardi di euro dello stesso periodo del 2019.

 

Bilancio IntesaSanpaolo: crediti (anche deteriorati) e aggregati patrimoniali a fine 2020

A fine 2020 i finanziamenti verso la clientela erano pari a 402 miliardi di euro (escludendo l’apporto di 60 miliardi di UBI Banca), in aumento dell’1,7% rispetto sia al 31 dicembre 2019 (in flessione dello 0,2% rispetto al terzo trimestre 2020 e in aumento del 5,2% rispetto al 2019 considerando i volumi medi di periodo).

Alla stessa data i crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) erano scesi a 10,34 miliardi di euro (escludendo l’apporto di 401 milioni di UBI Banca), in diminuzione del 27,3% rispetto ai 14,22 miliardi di inizio anno. In quest’ambito, i crediti in sofferenza sono scesi a 3,91 miliardi di euro (escludendo l’apporto di 91 milioni di euro di UBI Banca) dai 6,74 miliardi del 31 dicembre 2019, con un’incidenza sui crediti complessivi pari all’1% (1,7% al 31 dicembre 2019), e un grado di copertura al 58,8% (65,3% a fine 2019).

IntesaSanpaolo ha segnalato che le operazioni di finanziamento con BCE per ottimizzare il costo del funding e supportare gli investimenti delle aziende clienti sono state pari a circa 70,9 miliardi di euro (82,9 miliardi includendo l’apporto di UBI Banca), interamente costituite da TLTRO III.

A fine 2020 il Common Equity Tier 1 ratio pro-forma a regime - deducendo dal capitale circa 694 milioni di dividendi proposti per il 2020 - è risultato pari al 14,7% (16,9% escludendo l’acquisizione di UBI Banca).

 

Il dividendo 2021 di IntesaSanpaolo

Il management di IntesaSanpaolo ha proposto la distribuzione di un dividendo 2021 (relativo all’esercizio 2020) di 0,0357 euro per azione ordinaria, per un ammontare complessivo di 693,67 milioni di euro, pari al massimo consentito dalla raccomandazione della Banca Centrale Europea del 15 dicembre 2020 nel limite di 20 centesimi di punto di Common Equity Tier 1 ratio consolidato al 31 dicembre 2020. La cedola sarà staccata il 24 maggio 2021 e messa in pagamento il 26 maggio.

Rapportando l’importo unitario al prezzo di riferimento dell’azione registrato il 4 febbraio 2021, risulterebbe un rendimento (dividend yield) pari all’1,8%.

 

IntesaSanpaolo, la politica dei dividendi

Per quanto riguarda la politica dei dividendi, oltre ai 694 milioni di dividendi cash per il 2020 da distribuire il 24 maggio, subordinatamente alle indicazioni che verranno fornite dalla BCE in merito alle politiche dei dividendi, IntesaSanpaolo prevede - a valere sui risultati del 2020 - una distribuzione cash da riserve, possibilmente entro la fine del 2021, che aggiungendosi ai precedenti dividendi porti al pagamento di un ammontare complessivo corrispondente a un payout ratio pari al 75% dei 3,51 miliardi di euro di utile netto rettificato.

Inoltre, a valere sui risultati del 2021, il management prevede il pagamento di un ammontare di dividendi cash corrispondente a un payout ratio pari al 70% dell’utile netto, da distribuire in parte come acconto nell’anno in corso.

 

IntesaSanpaolo: prospettive 2021

Per l’esercizio in corso, includendo l’acquisizione di UBI Banca, IntesaSanpaolo si attende un utile netto superiore a 3,5 miliardi di euro, con un costo del rischio inferiore a 70 centesimi di punto.

Sulla base dell’attuale stato di avanzamento del processo di integrazione di UBI Banca, l’istituto stima sinergie in aumento a oltre un miliardo di euro, a regime nel 2024 e a oltre l’80% nel 2023, dai circa 700 milioni attesi al momento dell’Offerta Pubblica di Acquisto e Scambio, di cui per i costi a oltre 700 milioni da circa 550 milioni e per i ricavi a oltre 300 milioni da circa 150 milioni.

Considerando la politica dei dividendi a valere sui risultati del 2020 e del 2021, IntesaSanpaolo ha confermato la solidità dei coefficienti patrimoniali, con un Common Equity Tier 1 ratio a regime nel 2021 minimo al 13% pro-forma (12% non pro-forma).

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