ENI, i conti dei primi nove mesi del 2022
Il colosso petrolifero ha beneficiato di un contesto economico più favorevole. Il management ha rivisto alcune indicazioni finanziarie e operative per l’intero 2022
di Redazione Soldionline 28 ott 2022 ore 08:13Gli argomenti
ENI ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2022, periodo in cui il colosso petrolifero ha beneficiato di un contesto economico più favorevole. Di conseguenza, il Cane a sei zampe ha evidenziato un forte miglioramento dei ricavi e della redditività.
Il management ha rivisto alcune indicazioni finanziarie e operative per l’intero 2022 e ha precisato che il programma di riacquisto di azioni proprie da 2,4 miliardi di euro è previsto completarsi entro fine anno.
ENI, i conti economici dei primi nove mesi del 2022
Il colosso petrolifero ha terminato i primi nove mesi dell’esercizio con ricavi della gestione caratteristica pari a 100,99 miliardi di euro, in aumento del 103% rispetto ai 49,81 miliardi ottenuti nei primi tre trimestri dell’anno precedente. Nel periodo in esame la produzione di idrocarburi è scesa del 3% a 1,61 milioni di boe/giorno.
ENI ha chiuso il periodo gennaio-settembre del 2022 con un utile operativo adjusted di 16,8 miliari di euro, in forte aumento rispetto ai 5,86 miliardi ottenuti nei primi nove mesi dell’esercizio precedente.
Il risultato netto adjusted è stato positivo per 10,81 miliardi di euro, risultato che si confronta i 2,63 miliardi contabilizzati nei primi nove mesi del 2021, grazie al miglioramento dell'utile operativo. Il risultato netto è stato positivo per 13,26 miliardi di euro.
ENI, i numeri del 3° trimestre 2022
Il Cane a sei zampe ha terminato il terzo trimestre del 2022 con un risultato operativo adjusted positivo per 5,77 miliardi di euro, rispetto ai 2,49 miliardi del corrispondente periodo dell’anno precedente. Il risultato netto adjusted è balzato a 3,73 miliardi, rispetto agli 1,43 miliardi contabilizzati nel terzo trimestre del 2021.
Nel periodo in esame la produzione di idrocarburi è scesa del 7% a 1,58 milioni di boe/giorno.
ENI, il consensus degli analisti sul 3° trimestre 2022
Il consensus degli analisti, pubblicato sul sito Internet della società, indicava un utile operativo adjusted pari a circa 4,87 miliardi di euro e un utile netto adjusted per circa 3,21 miliardi di euro.
La produzione era indicata a 1,59 milioni di barili equivalenti al giorno.
ENI, indebitamento, flussi di cassa e investimenti
A fine settembre 2022 l’indebitamento netto di ENI era sceso a 11,53 miliardi di euro, rispetto ai 14,32 miliardi di inizio anno. Alla stessa data il leverage era pari a 0,2.
Nei primi nove mesi dell’anno ENI ha registrato una generazione di cassa operativa pari a 12,87 miliardi di euro. Nello stesso periodo gli investimenti netti sono stati pari a 5,47 miliardi; di conseguenza, gli investimenti sono stati finanziati interamente dal flusso di cassa adjusted.
ENI, le stime per il 2022
Assumendo nessuna significativa interruzione nei flussi di gas dalla Russia i vertici di ENI hanno segnalato che per il 2022 è previsto un cash flow adjusted prima del capitale d’esercizio al costo di rimpiazzo nell’ordine dei 20 miliardi di euro, allo scenario di 100 dollari/barile di brent (rispetto alla previsione iniziale di 20 miliardi allo scenario di 105 dollari al barile). I capex organici sono previsti a 8,3 miliardi di euro, in linea con la guidance originaria.
La produzione di idrocarburi 2022 è indicata a circa 1,63 milioni di boe/giorno, in linea con la precedente indicazione di 1,67 milioni una volta rettificata per la più ampia forza maggiore relativa principalmente alla Nigeria, il minore contributo del Kazakhstan dovuto a eventi imprevisti presso Kashagan, nonché il minore apporto di Norvegia; la previsione assume lo scenario per il riferimento Brent aggiornato a 100 dollari al barile. Inoltre, ENI stima circa 750 milioni di boe di nuove risorse esplorative attese nel 2022, in aumento rispetto al precedente target di 700 milioni di boe.
ENI ha segnalato che le principali sensitivity di prezzo prevedono una variazione di 130 milioni di euro del free cash flow per ogni dollaro di variazione nel prezzo del Brent e circa 700 milioni per ogni variazione di 5 centesimi nel tasso di cambio euro/dollaro rispetto alla nuova assunzione di 1,05 dollari nel 2022 e considerando un prezzo del Brent di 100 dollari al barile.
Il management ha precisato che il programma di riacquisto di azioni proprie da 2,4 miliardi di euro è previsto completarsi entro fine anno.