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Creval, i conti dei primi nove mesi del 2020

di Redazione Soldionline 6 nov 2020 ore 07:56 Le news sul tuo Smartphone

creval-logoIl Credito Valtellinese (Creval) ha comunicato i risultati economici e finanziari dei primi nove mesi del 2020, periodo chiuso con un utile netto di 65,62 milioni di euro, in crescita del 96,2% rispetto ai 33,45 milioni contabilizzati nei primi tre trimestri dello scorso anno, beneficiando della plusvalenza derivate dalla cessione del ramo di attività del credito su pegno, pari a circa 33 milioni di euro lordi finalizzata nel mese di gennaio.

Il risultato netto della gestione operativa ha registrato un minimo incremento dello 0,1%, passando da 136,29 milioni a 136,42 milioni di euro.

I proventi operativi si sono ridotti da 464,94 milioni a 435,64 milioni di euro (-6,3%), in conseguenza alla contrazione del margine di interesse (-4,5%), in seguito alle cessioni di crediti deteriorati e del ramo di attività del credito su pegno avvenute nei primi 9 mesi di quest’anno, parzialmente compensati dai benefici dei fondi TLTRO III.

 

A fine settembre 2020 i crediti netti totali (includendo nell’aggregato i crediti rappresentati da titoli di debito) ammontavano a 19,5 miliardi di euro, in linea con i 19,52 miliardi di inizio anno.

Alla stessa data i crediti deteriorati (al netto delle rettifiche di valore) erano pari a 545 milioni di euro, in calo del 25,7% rispetto al dato di inizio anno (732,5 milioni di euro). Sempre al 30 settembre 2020 i crediti deteriorati lordi erano pari a 1,04 miliardi di euro in diminuzione del 32,4% rispetto al dato di inizio anno, grazie principalmente alle vendite realizzate da inizio anno di diversi portafogli composti da posizioni in sofferenza e UTP (unlikely to pay) per oltre 800 milioni di euro. L’incidenza dei crediti deteriorati sul totale dei crediti verso clientela esclusi i titoli governativi (3,9 miliardi di euro), si attestava al 6,4% su base lorda e al 3,5% su base netta.

Sempre a fine settembre la copertura dei crediti deteriorati si attestava al 47,5%, in aumento di 290 punti base rispetto al trimestre precedente. Al 30 settembre 2020 le attività finanziarie erano pari a 6 miliardi di euro ed erano principalmente rappresentate da titoli governativi, che ammontavano a circa 4,6 miliardi di euro.

Sempre a fine settembre 2020 il patrimonio netto era pari a circa 1,73 miliardi di euro, mentre il Common Equity Tier 1 era pari al 21,5% (livello minimo SREP fissato all’8,55%), a fronte di attività di rischio ponderate 8,56 miliardi di euro. Il Common Equity Tier 1 a regime era pari al 17,2%.

 

I vertici del Creval hanno segnalato che l’attività della banca, nell’ultima parte dell’anno, proseguirà nell’implementazione delle linee guida di piano focalizzandosi sulla qualità dell’attivo e sull’efficienza operativa.

Inoltre, la redditività operativa sarà supportata dal margine di interesse, che continuerà a beneficiare del contributo dei fondi TLTRO-III, dall’attività di impiego e dai ricavi commissionali, compatibilmente allo sviluppo dello scenario macro.

Parallelamente la qualità del credito continuerà essere oggetto di particolare attenzione tenuto conto anche dell’evoluzione attesa dello scenario macroeconomico.

Il management ha segnalato che la posizione patrimoniale del Creval è prevista rimanere su livelli elevati, in grado di fronteggiare anche i possibili ulteriori peggioramenti dello scenario macroeconomico.

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