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Credem, i risultati finanziari del 1° semestre 2022

di Redazione Soldionline 4 ago 2022 ore 18:59 Le news sul tuo Smartphone

credem_5Il Credem ha comunicato i risultati economici e finanziari del primo semestre del 2022.

L’istituto ha terminato il periodo in esame con un utile netto di 155,73 milioni di euro, in aumento del 14,2% rispetto ai 136,44 milioni contabilizzati nei primi sei mesi del 2021, nonostante i 25,9 milioni di contributi ai fondi a supporto della gestione delle banche in difficolta.

In miglioramento anche il risultato di gestione finanziaria e assicurativa, che è salito da 640,36 milioni a 663,88 milioni di euro. Il margine di intermediazione è aumentato da 660,13 milioni a 692,34 milioni di euro, beneficiando di un aumento del margine di interesse e delle commissioni nette.

 

A fine giugno 2022 gli impieghi alla clientela ammontavano a 33,51 miliardi di euro (+12,3% a/a), mentre i crediti problematici totali netti erano pari a 356,6 milioni di euro, in calo del 5,5% rispetto a 377,5 milioni di euro a fine primo semestre 2021.

Alla stessa data i crediti problematici totali lordi ammontavano a 745,4 milioni di euro, in contrazione del 6,6% rispetto ai 798,1 milioni a fine giugno 2021. La percentuale di copertura dei crediti problematici totali lordi era del 52,2% (52,7% a fine primo semestre 2021).

Alla stessa data le sofferenze nette su impieghi netti erano pari allo 0,25%; la percentuale di copertura delle sofferenze era del 73,6%.

Sempre a fine giugno 2022 il Common Equity Tier 1 (fully loaded calcolato su Credemholding) si era attestato al 13,46%, ampiamente sopra al valore minimo assegnato per il 2022 e pari al 7,56%.

 

Il management del Credem ritiene di essere in grado di proseguire nella generazione di ricavi, in continuità con quanto avvenuto nel corso dei primi sei mesi del 2022. Nella seconda metà dell’anno, è attesa una ripresa dei tassi con potenziali benefici sul margine finanziario che dovrebbero compensare più che proporzionalmente l’apporto delle commissioni nette indebolite dalla flessione dei mercati azionari.

Il rischio di credito si conferma contenuto, grazie alla buona capacità di rimborso di privati e aziende. Sul rischio di credito, il livello di attenzione rimane elevato e i monitoraggi frequenti per cogliere tempestivamente gli impatti del deterioramento dello scenario. Un lieve peggioramento del rischio di credito potrà essere legato allo scadere delle misure di sostegno pubblico ma anche ai primi effetti del peggioramento della situazione economica di famiglie e imprese: si potrà determinare un incremento delle svalutazioni analitiche, parzialmente compensata da una stabilizzazione della componente relativa ai crediti in bonis..

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