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Credem, i conti del primo semestre 2018

di Edoardo Fagnani 8 ago 2018 ore 19:49 Le news sul tuo Smartphone

credem-logoIl Credem ha terminato il primo semestre del 2018 con un utile netto di 95,05 milioni di euro, in contrazione del 6,2% rispetto ai 101,28 milioni di euro contabilizzati nello stesso periodo dello scorso anno, influenzato da componenti straordinarie tra cui 15,2 milioni di euro, al lordo dell’effetto fiscale, come contributo al Fondo di Risoluzione Unico (compresa quota straordinaria richiamata nel secondo trimestre). Non considerando la contribuzione degli oneri straordinari e degli accantonamenti per rischi e oneri l’utile netto consolidato sarebbe pari a 113,6 milioni di euro.

In peggioramento anche il risultato di gestione che si è ridotto da 215,9 milioni a 207,9 milioni di euro. In leggera flessione il margine di intermediazione, passato da 585,8 milioni a 583,9 milioni di euro (-0,3%), a seguito del minor impatto della componente legata al trading in titoli, cambi e derivati.

 

A fine giugno il Common Equity Tier 1 si era attestato al 13%, ampiamente sopra al valore minimo assegnato pari a 7,375%. Sempre a fine giugno gli impieghi alla clientela ammontavano a 24,25 miliardi di euro (+3% a/a), mentre i crediti problematici totali netti erano pari a 647,4 milioni di euro, in calo del 18,3% rispetto a 793,3 milioni di euro del primo semestre 2017. La percentuale di copertura dei crediti problematici totali lordi è del 49,5% (43,4% a fine giugno 2017).

Alla stessa data le sofferenze nette su impieghi netti erano pari all’1,12%, in calo rispetto all’1,44% dello stesso periodo del 2017; la percentuale di copertura delle sofferenze era del 66,5%.

 

Il management del Credem ha ricordato che le principali linee guida della gestione prevedono un ulteriore sviluppo sia dell’aggregato creditizio che della raccolta, in particolare del comparto gestito.

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