Campari, i risultati del primo semestre 2022
Il management ha confermato la guidance di margine EBIT rettificato stabile sulle vendite nette nel 2022 a livello organico.
di Redazione Soldionline 27 lug 2022 ore 11:02Campari ha diffuso i dati finanziari del 1° semestre 2022, periodo chiuso con ricavi e redditività in forte miglioramento. Il management ha confermato la guidance di margine EBIT rettificato stabile sulle vendite nette nel 2022 a livello organico.
Campari ha chiuso lo scorso semestre con ricavi netti per 1,26 miliardi di euro, in aumento del 25,6% rispetto al miliardo ottenuto nei primi sei mesi del 2021. Il management ha precisato che la crescita organica delle vendite è stata pari al 19,2%, mentre l’effetto cambi è stato positivo per il 6,9% (dovuto principalmente al rafforzamento del dollaro); la variazione di perimetro di gruppo ha fornito un contributo negativo dello 0,5%.
In forte aumento anche il margine operativo lordo rettificato, che è salito da 261,7 milioni a 353 milioni di euro (+34,9%); di conseguenza, la marginalità è migliorata dal 26,1% al 28,1%.
Campari ha terminato il 1° semestre 2022 con un utile netto rettificato di 220,2 milioni di euro, in aumento del 40,4% rispetto ai 156,8 milioni contabilizzati nei primi sei mesi dell’anno precedente. L’utile netto contabile è stato pari a 199,1 milioni di euro (+24,8%).
A fine giugno 2022 l’indebitamento netto di Campari era salito a 1,01 miliardi di euro, rispetto agli 830,9 milioni di inizio anno, in seguito principalmente al pagamento del dividendo, attività di riacquisto di azioni proprie, e ad acquisizioni. ll free cash flow complessivamente generato è stato pari a 40,2 milioni. Il multiplo di debito finanziario netto su EBITDA rettificato al 30 giugno 2022 era pari a 1,7 volte, in aumento rispetto a 1,6 volte al 31 dicembre 2021.
Il management di Campari ha confermato la guidance di margine EBIT rettificato stabile sulle vendite nette nel 2022 a livello organico, mentre farà leva su adeguati aumenti di prezzo pianificati ed efficienze operative per mitigare parzialmente il mix di vendite meno favorevole e l’atteso intensificarsi delle pressioni inflazionistiche sui costi dei materiali, accentuate dai costi della logistica.