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BPER, i numeri del primo semestre 2016

A fine giugno i crediti alla clientela, al netto delle rettifiche, ammontavano a 44 miliardi di euro. Alla stessa data i crediti deteriorati netti erano saliti dello 0,6% a 6,4 miliardi di euro

di Edoardo Fagnani 4 ago 2016 ore 18:23

La Popolare dell’Emilia Romagna ha comunicato i risultati del primo semestre del 2016, periodo chiuso con un utile netto (escluse le quote di terzi) di 64,74 milioni di euro, in flessione dell’11,6% rispetto ai 73,23 milioni ottenuti negli stessi mesi dello scorso anno. In peggioramento anche il risultato di gestione, che è sceso da 454,75 milioni a 414,36 milioni di euro (-8,9%). La redditività operativa è scesa del 2,6%, passando da 1,08 miliardi a 1,05 miliardi di euro, in conseguenza alla riduzione del margine di interesse.

bper3A fine giugno i crediti alla clientela, al netto delle rettifiche, ammontavano a 44 miliardi di euro, in aumento dello 0,7% rispetto al valore di inizio anno. Alla stessa data i crediti deteriorati netti erano saliti dello 0,6% a 6,4 miliardi di euro. Il livello di copertura è aumentato al 45% rispetto al 44,2% della fine dello scorso anno, senza considerare né l’ammontare dei “write off” su sofferenze ancora in essere (1,2 miliardi) che portano l’indice di copertura al 50,1% (49,7% al 31 dicembre 2015) e neppure il valore delle garanzie reali e personali.
Sempre a fine giugno il Common Equity Tier 1 era pari al 14,49% (14,13% fully based), ampiamente superiore ai requisiti minimi richiesti dallo “SREP” pari al 9,25%. Il management ha ricordato che gli stress test condotti dalla BCE hanno confermato la resilienza della banca a scenari macroeconomici particolarmente penalizzanti, stante un impatto sul Common Equity Tier 1 ratio nello scenario avverso al 2018 in linea con il valore medio registrato dalle europee partecipanti allo stress test EBA.
A fine giugno i titoli di debito erano pari a 12 miliardi di euro; di questi, 6,7 miliardi sono riferiti a titoli governativi, in massima parte rappresentati da titoli di Stato italiani, mentre 4,2 miliardi sono riferiti a banche ed enti sovranazionali.

Il management della Popolare dell’Emilia Romagna ha segnalato che nel corso del 2016, la dinamica degli impieghi alla clientela dovrebbe, seppure gradualmente, migliorare anche se non sono da trascurare fattori di maggiore incertezza determinati dall’esito del referendum nel Regno unito.
Al contrario, l livello strutturalmente negativo dei tassi a breve termine continuerà ad esercitare pressione sul rendimento dell’attivo, anche se con intensità in graduale riduzione. I costi del personale sono attesi in lieve calo, mentre le spese amministrative recepiranno gli effetti relativi all’attuazione dei progetti del piano industriale; inoltre, il costo del credito è atteso in sensibile miglioramento rispetto al 2015.
L’insieme di questi fattori dovrebbe sostenere le prospettive di redditività ordinaria dell’istituto per la seconda metà del 2016.

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