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MPS, i conti del primo semestre 2021

MPS ha segnalato che al 31 marzo e al 30 giugno 2021 non è emerso alcuno shortfall di capitale. Di conseguenza, l'istituto prevede che a 12 mesi dalla data di riferimento, ovvero al 30 giugno 2022, lo shortfall possa essere inferiore a 500 milioni di euro

di Redazione Soldionline 5 ago 2021 ore 16:41

palazzo-salimbeni-mpsMonte dei Paschi di Siena ha comunicato i risultati finanziari del primo semestre 2021.

 

MPS, i conti economici del primo semestre 2021

Nel semestre appena concluso il Monte dei Paschi di Siena ha realizzato un margine di intermediazione primario pari a 1,34 miliardi di euro, in linea con il risultato ottenuto nei primi sei mesi dell’esercizio precedente. Il margine di interesse è risultato pari a 585,2 milioni di euro, in contrazione del 9,5% rispetto ai 646,9 milioni del primo semestre del 2020. La flessione è stata guidata prevalentemente dal minor contributo del portafoglio non performing derivante, in particolare, dal deconsolidamento del portafoglio “Hydra M” avvenuto a fine 2020. Al contrario, i ricavi complessivi sono saliti a 1,56 miliardi di euro, in crescita del 7,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tale dinamica è da ricondurre, sostanzialmente, alla crescita degli altri ricavi della gestione finanziaria, che hanno beneficiato dei maggiori utili da cessione titoli e alla crescita delle commissioni nette, principalmente per i maggiori proventi sulla gestione del risparmio e, in particolare, sul collocamento prodotti.

Il risultato operativo netto è tornato positivo per 326,8 milioni di euro, rispetto al rosso di 149,3 milioni contabilizzato nei primi sei mesi dello scorso anno.

Il Monte dei Paschi di Siena ha terminato il primo semestre del 2021 con un utile netto per 202,1 milioni di euro, dalla perdita di 1,08 miliardi contabilizzata nello stesso periodo dello scorso anno.

 

MPS, aggregati patrimoniali a fine giugno 2021

Al 30 giugno 2021 i finanziamenti verso la clientela dell’istituto si erano attestati a 81,4 miliardi di euro, in diminuzione di 0,9 miliardi rispetto al valore al 31 marzo 2021, principalmente per la minor operatività in PCT (-0,8 miliardi di euro).

Alla stessa data le esposizioni deteriorate lorde erano pari a 4,2 miliardi di euro, in lieve incremento rispetto al dato del 31 dicembre 2020 (pari a 4 miliardi di euro) e rispetto al 31 marzo 2021 (pari a 4,1 miliardi di euro).

L’esposizione netta in termini di crediti deteriorati del gruppo si era attestata a 2,2 miliardi di euro, in leggera crescita sia rispetto al 31 dicembre 2020 sia rispetto al 31 marzo 2021. Di conseguenza, a fine giugno 2021 rapporto tra crediti deteriorati netti e crediti clientela netti risultava pari al 2,8%, in leggero aumento sia rispetto a dicembre 2020 (pari a 2,6%) che rispetto al 31 marzo 2021 (pari a 2,6%).

Alla stessa data, la percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è attestata al 46,9%, in crescita rispetto al 31 dicembre 2020 (pari a 46,2%).

 

I ratio patrimoniali di MPS a fine giugno 2021

Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, al 30 giugno 2021 il Common Equity Tier 1 Ratio si era attestato al 12,1% (in linea con il dato di fine 2020) ed il Total Capital Ratio era risultato pari a 15,5%, che si confronta con il valore del 15,8% registrato a fine 2020.

Sempre a fine giugno 2021 il patrimonio netto di MPS e di pertinenza di terzi risultava pari a circa 6,1 miliardi di euro, in aumento di 0,29 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2020, grazie all’incremento delle riserve da valutazione e all’utile di periodo.

Al 30 giugno 2021 le attività in titoli dell’istituto erano pari a 23,1 miliardi di euro, in aumento di 1,5 miliardi rispetto al 31 dicembre 2020, in relazione all’incremento della componente di
negoziazione riferibile, in particolare, alla controllata MPS Capital Services, solo in parte compensato dalla flessione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e della componente a costo ammortizzato.

 

MPS, l'outlook

Il Monte dei Paschi di Siena ha segnalato che, rispetto alle stime formulate nei mesi precedenti che evidenziavano uno shortfall già a partire dal primo trimestre 2021 stimato a 1,5 miliardi di euro al 1° gennaio 2022, al 31 marzo e al 30 giugno 2021 non è emerso alcuno shortfall di capitale. Di conseguenza, l'istituto prevede che a 12 mesi dalla data di riferimento, ovvero al 30 giugno 2022, lo shortfall possa essere inferiore a 500 milioni di euro. Lo shortfall è stimato tenendo conto dei risultati del primo semestre e dell’andamento atteso per l’esercizio 2021 in ipotesi di conferma del modello di business/operativo attuale ed escludendo l’operazione di rafforzamento patrimoniale, od altri contributi straordinari di capitale, od emissioni subordinate.

Con riferimento alla “soluzione strutturale” il Monte dei Paschi di Siena ha ricordato che che il 29 luglio UniCredit ha diffuso uno specifico comunicato stampa attraverso cui ha annunciato di aver concordato con il MEF i presupposti per una potenziale operazione avente ad oggetto il trasferimento di un perimetro selezionato di MPS.

Nel caso in cui la realizzazione di una “soluzione strutturale” non dovesse concretizzarsi in un orizzonte di breve/medio termine, il Capital Plan prevede il rafforzamento patrimoniale di 2,5 miliardi di euro. In tale contesto, che rappresenta un’opzione subordinata rispetto al perseguimento della “soluzione strutturale”, DG Comp e BCE dovrebbero valutare, per quanto di competenza, l’intervento dello Stato sulla base della viability stand alone della capogruppo.

Inoltre, qualora la “soluzione strutturale” non dovesse rivelarsi percorribile in un orizzonte di breve/medio termine, senza pregiudizio per gli sviluppi delle interlocuzioni con DG Comp e BCE, il Monte dei Paschi di Siena ritiene che l’operazione di rafforzamento patrimoniale, inizialmente ipotizzata per il terzo trimestre 2021, possa essere temporalmente collocata nel primo semestre 2022.

Infine, la banca senese ha ricordato che il 21 luglio è stato raggiunto un accordo preliminare con la Fondazione MPS, che prevede la chiusura delle richieste risarcitorie per 3,8 miliardi di euro avanzate dall’Ente a fronte di un corrispettivo di 150 milioni di euro che la banca si è impegnata a versare. "La riduzione di quasi il 40% del petitum dei rischi legali costituirà un significativo fattore abilitante per qualunque operazione funzionale al superamento dello shortfall patrimoniale", ha concluso il Monte dei Paschi di Siena.

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