Come la Tobin Tax sta distruggendo, e distruggerà, Borsa Italiana
Dopo poco più di un mese dall'introduzione della Tobin Tax possiamo tracciare un primo bilancio su quello che secondo molti era uno degli effetti nefasti dell’imposizione: la fuga degli investitori
di Mauro Introzzi 4 apr 2013 ore 07:30
Il primo marzo è entrata in vigore, per i risparmiatori di casa nostra, la Tobin Tax, l’imposta sulle transazioni finanziarie che prende il nome dall’economista americano (e premio Nobel) James Tobin. La Tobin Tax è stata introdotta in Italia dalla legge di stabilità per il 2013 e colpisce le transazioni sugli strumenti finanziari. Con aliquote diverse a seconda della tipologia di strumenti su cui l’imposizione grava.
LEGGI ANCHE: Quanto costa la Tobin Tax
Dopo poco più di un mese dalla sua introduzione possiamo tracciare un primo bilancio su quello che secondo molti era uno degli effetti nefasti dell’imposizione: quella della fuga degli investitori.
Per analizzare se è andata veramente così osserviamo il controvalore degli scambi giornalieri di Piazza Affari. I dati sono quelli ufficiali diffusi ogni sera direttamente da Borsa Italiana (I volumi di Piazza Affari).
Ebbene, la media dei controvalori degli scambi del terzo mese dell’anno è stata pari a 2,05 miliardi di euro, in sensibile calo rispetto ai 2,28 miliardi di media del mese di febbraio e dei 2,59 miliardi di media del mese di gennaio. Si tratta di una flessione del 21% circa sul primo mese dell'anno e del 12% circa rispetto al secondo.
E se dai dati di marzo si elimina quello del terzo venerdì del mese (che nei mesi multipli di marzo, giugno, settembre e dicembre rappresenta il giorno di scadenze tecniche delle tre streghe e quindi con volumi in sensibile crescita ma poco rappresentativi della “normalità”) la media sarebbe pari a 1,99 miliardi di euro, con percentuali di flessione ben maggiori e rispettivamente pari al 23% e al 13%.
Il calo, in realtà, potrebbe essere addirittura più marcato. Uno studio della banca d'affari Morgan Stanley, che include tutti i mercati (anche dark pool e over the counter) e quindi non solo quelli regolamentati, fissava addirittura in un 32% il calo dei volumi dopo l'introduzione della Tobin Tax.
Nelle prime sedute di aprile, poi, i dati sono ancora inferiori alla media di marzo, con controvalori pari a 1,74 miliardi nella seduta del 2 aprile e a 1,7 miliardi in quella del 3 aprile.
Questi volumi sono ben lontani dai 13,7 miliardi di euro del record storico di scambi (registrato il 15 maggio del 2007) ma anche dai 4,3 miliardi di euro del record di scambi del 2013 e, soprattutto, dai 2,5 miliardi di euro di media giornaliera ipotizzata dal Governo per il gettito. E chissà se qualcuno, nell’esecutivo, avrà controllato questi primi dati e sarà ancora convinto che quella della Tobin Tax sia stata una mossa azzeccata...
La Tobin Tax (e come funziona) in un video:
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Dopo poco più di un mese dalla sua introduzione possiamo tracciare un primo bilancio su quello che secondo molti era uno degli effetti nefasti dell’imposizione: quella della fuga degli investitori.
Per analizzare se è andata veramente così osserviamo il controvalore degli scambi giornalieri di Piazza Affari. I dati sono quelli ufficiali diffusi ogni sera direttamente da Borsa Italiana (I volumi di Piazza Affari).
Ebbene, la media dei controvalori degli scambi del terzo mese dell’anno è stata pari a 2,05 miliardi di euro, in sensibile calo rispetto ai 2,28 miliardi di media del mese di febbraio e dei 2,59 miliardi di media del mese di gennaio. Si tratta di una flessione del 21% circa sul primo mese dell'anno e del 12% circa rispetto al secondo.
E se dai dati di marzo si elimina quello del terzo venerdì del mese (che nei mesi multipli di marzo, giugno, settembre e dicembre rappresenta il giorno di scadenze tecniche delle tre streghe e quindi con volumi in sensibile crescita ma poco rappresentativi della “normalità”) la media sarebbe pari a 1,99 miliardi di euro, con percentuali di flessione ben maggiori e rispettivamente pari al 23% e al 13%.
Il calo, in realtà, potrebbe essere addirittura più marcato. Uno studio della banca d'affari Morgan Stanley, che include tutti i mercati (anche dark pool e over the counter) e quindi non solo quelli regolamentati, fissava addirittura in un 32% il calo dei volumi dopo l'introduzione della Tobin Tax.
Nelle prime sedute di aprile, poi, i dati sono ancora inferiori alla media di marzo, con controvalori pari a 1,74 miliardi nella seduta del 2 aprile e a 1,7 miliardi in quella del 3 aprile.
Questi volumi sono ben lontani dai 13,7 miliardi di euro del record storico di scambi (registrato il 15 maggio del 2007) ma anche dai 4,3 miliardi di euro del record di scambi del 2013 e, soprattutto, dai 2,5 miliardi di euro di media giornaliera ipotizzata dal Governo per il gettito. E chissà se qualcuno, nell’esecutivo, avrà controllato questi primi dati e sarà ancora convinto che quella della Tobin Tax sia stata una mossa azzeccata...
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