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CHE CROLLO PER UNICREDIT!

di Mauro Introzzi 22 gen 2010 ore 16:14 Le news sul tuo Smartphone
Ancora una seduta negativa per Piazza Affari. Il FTSEMib perde l'1,93%, mentre il FTSE Italia AllShare cede l'1,83%. In rosso anche il FTSE Italia Mid Cap (-1,54%) e il FTSE Italia Star (-1,31%). 

Ancora una seduta di vendite per i bancari. Unicredit cede il 4,65% a 2,1 euro. Oggi era l’ultimo giorno di quotazione dei diritti relativi all’aumento di capitale dell’istituto (-17% a 0,076 euro). IntesaSanpaolo subisce una flessione del 4,19% a 2,86 euro. I vertici di Generali hanno dichiarato che lavoreranno per una soluzione al patto siglato con il Credit Agricole all’interno dell’azionariato della banca italiana, in modo da non penalizzare nessuno dei soggetti coinvolti. Intanto, il numero uno di IntesaSanpaolo, Corrado Passera, ha precisato che procedono i lavori per portare in borsa la controllata Banca Fideuram. Sono da valutare le caratteristiche dell’operazione. Performance negativa anche per la Popolare di Milano (-4,03%). Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 15 gennaio Artio Global Management era diventato uno dei maggiori azioni della banca. Il fondo è accreditato del 2,153% del capitale della Popolare di Milano. Il Banco Popolare perde il 3,81% a 5,05 euro. I vertici dell’istituto hanno anticipato che il quarto trimestre del 2009 dovrebbe essere stato in linea con gli obiettivi fissati. Intanto, gli analisti di FBR hanno peggiorato il giudizio sul Banco Popolare, tagliandolo a “Market perform” (Neutrale). Il precedente rating “Outperform” (farà meglio del mercato) era stato fissato il 5 ottobre.

Tra i telefonici, spicca il rialzo di Telecom Italia (+1,47% a 1,036 euro)
. Secondo quanto scritto su La Repubblica, gli uomini di Mediobanca starebbero studiando una possibile unione tra Telco e Criteria. In altre parole si tratterebbe di far confluire in una nuova scatola la partecipazione del 22,5% di Telecom oggi in Telco e il 3,75% di Telefonica che la banca spagnola Caixa possiede attraverso la finanziaria Criteria. In questo modo, spiega il quotidiano, si supererebbe il macigno posto sul cammino della fusione tra Telecom e Telefonica. Tuttavia, gli azionisti italiani di Telco hanno smentito seccamente queste indiscrezioni. Intanto, gli analisti di Citigroup hanno peggiorato a “Hold” (mantenere) il rating su Telecom Italia, portando il prezzo obiettivo a 1,1 euro. Il precedente giudizio (“Buy”) e target price (1,4 euro) erano datati 19 ottobre. Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.