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Bpm-Banco, le carte in Bankitalia. Ultimo scoglio, l’aumento di capitale (Corriere della Sera)

di Mauro Introzzi 25 feb 2016 ore 07:13 Le news sul tuo Smartphone

bpm2Il quotidiano aggiorna sulle ultime novità legate all’intesa tra la Popolare di Milano e il Banco Popolare. Nella giornata di ieri si è tenuto, su questo tema, un vertice in Banca d’Italia al presenza dei capiazienda Giuseppe Castagna, per Bpm, e di Pier Francesco Saviotti, per Banco Popolare e dei vertici della Banca d’Italia Carmelo Barbagallo, capo della Vigilanza, e Fabio Panetta, membro dell’Ssm (la vigilanza unica europea). L’attenzione è alta da tutte le parti perché per la Bce si tratta della prima operazione di integrazione dopo la nascita della Vigilanza unica. Quello della gestione delle sofferenze sembra essere il punto più critico. Il Banco Popolare porta in dote alla fusione circa 14 miliardi di Npl netti a fronte di un patrimonio netto tangibile di circa 6,5 miliardi, mentre Bpm ha 3,6 miliardi di deteriorati netti a fronte di 4,5 miliardi di patrimonio netto tangibile. Entrambi hanno un coefficiente patrimoniale superiore ai minimi fissati dalla stessa Bce con l’esame Step, dunque non avrebbero immediate necessità di rafforzare il patrimonio. Ma sia Castagna sia Saviotti hanno sempre negato la necessità di una ricapitalizzazione, che metterebbe in discussione l’intera operazione.

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