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BPER Banca: completata l'acquisizione del 79,418% di Carige

BPER Banca ha completato lo scorso 3 giugno l’operazione di acquisizione dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e dallo Schema Volontario di Intervento del 79,418% del capitale sociale di Banca Carige

di Mauro Introzzi 6 giu 2022 ore 08:04

bper-bancaBPER Banca ha completato lo scorso 3 giugno l’operazione di acquisizione dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e dallo Schema Volontario di Intervento del 79,418% del capitale sociale di Banca Carige. Dopo aver ottenuto le autorizzazioni di vigilanza della BCE e della Banca d’Italia e l’autorizzazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, l'istituto ha corrisposto per l’acquisto della partecipazione il corrispettivo complessivo di un euro, previo versamento da parte del FITD in favore di Banca Carige di un importo di 530 milioni di euro a titolo di versamento in conto capitale. BPER Banca è altresì subentrata al FITD e allo SVI nel prestito subordinato emesso da Banca Carige per un importo di 5 milioni di euro nominali.

A valle della conclusione dell’operazione è previsto l’avvio di un’offerta obbligatoria sulle restanti 156,57 milioni circa di azioni ordinarie, pari al 20,582% del capitale sociale ordinario di Banca Carige.

BPER Banca ha poi sottoscritto con Banco di Desio e della Brianza un accordo per la cessione a quest’ultimo di due distinti rami d’azienda composti da 8 sportelli bancari di proprietà di Banco di Sardegna e da 40 sportelli attualmente di proprietà di Banca Carige. Tale cessione si inquadra nell’ambito dell’operazione ed è funzionale a prevenire l’insorgere di tematiche antitrust. Entrambi i rami di azienda includeranno i rispettivi rapporti giuridici e le attività e passività, inclusi i rapporti e i contratti con la clientela e con i dipendenti appartenenti a ciascuno dei due rami di azienda. L'accordo di cessione prevede un corrispettivo complessivo di 10 milioni di euro, soggetto ad aggiustamento anche in base alla evoluzione del prodotto bancario lordo di tali rami sino al closing che è previsto avvenire, a valle dell’ottenimento delle necessarie autorizzazioni di vigilanza e antitrust, nei primi mesi del 2023.

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