Borse verso una chiusura positiva: brillano i bancari
Piazza Affari e le principali borse europee in frazionale rialzo, dopo i buoni risultati delle aste di titoli di stato in Francia e Spagna. Segno meno per Enel
di Edoardo Fagnani 2 feb 2012 ore 16:31
Piazza Affari e le principali borse europee in frazionale rialzo, dopo i buoni risultati delle aste di titoli di stato in Francia e Spagna.
Il FTSEMib registra un frazionale progresso dello 0,26%, mentre il FTSE Italia All Share guadagna lo 0,38%. Segno più anche per il FTSE Italia Mid Cap (+1,47%) e il FTSE Italia Star (+1,13%).
Enel perde l’1,6% a 3,074 euro. Il colosso elettrico ha concluso la cessione di 102.384.037 azioni ordinarie di Terna (-1% a 2,764 euro), pari al 5,1% del capitale. Il corrispettivo complessivo è risultato pari ad 281 milioni di euro (2,74 euro per azione) e ha comportato per il colosso elettrico una plusvalenza su base consolidata di 178 milioni, al netto degli oneri accessori. Il quantitativo venduto è pari al totale della partecipazione attualmente posseduta da Enel in Terna.
Qualche performance importante per i bancari. Spiccano i rialzi del Banco Popolare (+5,94%), di Monte dei Paschi di Siena (+8,82%) e della Popolare di Milano (+5,41%).
Seduta tranquilla per Unicredit, dopo il balzo registrato ieri. Il titolo dell’istituto registra un frazionale progresso dello 0,1% a 3,976 euro. Gli esperti di Intermonte hanno migliorato il giudizio sull’istituto guidato da Federico Ghizzoni, portandolo da “Neutrale” ad “Outperform” (farà meglio del mercato). Gli esperti hanno anche incrementato a 4,6 euro il prezzo obiettivo.
In forte rialzo Parmalat (+8,42% a 1,635 euro), con volumi sostenuti. I vertici dell’azienda alimentare hanno smentito le voci relative alla distribuzione di un dividendo straordinario e hanno negato di avere allo studio il delisting della società.
Benetton registra un balzo del 17% a 4,738 euro, dopo essere rimasta sospesa per l’intera seduta di ieri. L’azionista di riferimento, Edizione srl, ha ufficializzato il lancio di un’offerta pubblica di acquisto totalitaria sulle azioni non ancora detenute nella società di abbigliamento. Il prezzo dell’opa è stato fissato a 4,6 euro per azione, il 15,6% in più rispetto al prezzo di chiusura del 31 gennaio (3,98 euro).
Il FTSEMib registra un frazionale progresso dello 0,26%, mentre il FTSE Italia All Share guadagna lo 0,38%. Segno più anche per il FTSE Italia Mid Cap (+1,47%) e il FTSE Italia Star (+1,13%).
Enel perde l’1,6% a 3,074 euro. Il colosso elettrico ha concluso la cessione di 102.384.037 azioni ordinarie di Terna (-1% a 2,764 euro), pari al 5,1% del capitale. Il corrispettivo complessivo è risultato pari ad 281 milioni di euro (2,74 euro per azione) e ha comportato per il colosso elettrico una plusvalenza su base consolidata di 178 milioni, al netto degli oneri accessori. Il quantitativo venduto è pari al totale della partecipazione attualmente posseduta da Enel in Terna.
Qualche performance importante per i bancari. Spiccano i rialzi del Banco Popolare (+5,94%), di Monte dei Paschi di Siena (+8,82%) e della Popolare di Milano (+5,41%).
Seduta tranquilla per Unicredit, dopo il balzo registrato ieri. Il titolo dell’istituto registra un frazionale progresso dello 0,1% a 3,976 euro. Gli esperti di Intermonte hanno migliorato il giudizio sull’istituto guidato da Federico Ghizzoni, portandolo da “Neutrale” ad “Outperform” (farà meglio del mercato). Gli esperti hanno anche incrementato a 4,6 euro il prezzo obiettivo.
In forte rialzo Parmalat (+8,42% a 1,635 euro), con volumi sostenuti. I vertici dell’azienda alimentare hanno smentito le voci relative alla distribuzione di un dividendo straordinario e hanno negato di avere allo studio il delisting della società.
Benetton registra un balzo del 17% a 4,738 euro, dopo essere rimasta sospesa per l’intera seduta di ieri. L’azionista di riferimento, Edizione srl, ha ufficializzato il lancio di un’offerta pubblica di acquisto totalitaria sulle azioni non ancora detenute nella società di abbigliamento. Il prezzo dell’opa è stato fissato a 4,6 euro per azione, il 15,6% in più rispetto al prezzo di chiusura del 31 gennaio (3,98 euro).
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