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Borse, subentra l'incertezza

Indici in altalena Piazza Affari e in Europa. Riflettori accesi sulle aste dei titoli di stato italiani. Molto bene Unicredit, dopo la diffusione dei dati di bilancio

di Edoardo Fagnani 27 mar 2012 ore 16:20
Indici in altalena Piazza Affari e in Europa. Riflettori accesi sulle aste dei titoli di stato italiani, in particolare sull’emissione di CTZ. Il titolo ha evidenziato un forte calo del rendimento rispetto al collocamento di fine febbraio.
Il FTSEMib scende dello 0,17%, mentre il FTSE Italia All Share registra una flessione dello 0,33%. A due velocità il FTSE Italia Mid Cap (-0,43%) e il FTSE Italia Star (+0,06%).

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Unicredit
registra un progresso del 2,37% a 4,064 euro. L’istituto ha diffuso i risultati relativi all'esercizio 2011, chiuso con una perdita netta di 9,21 milioni di euro, rispetto all'utile di 1,32 miliardi dell'esercizio precedente. Le stime degli analisti per l’intero 2011 indicavano una perdita netta di 9,26 miliardi di euro. Il consiglio di amministrazione ha deciso di non distribuire alcun dividendo sia per le azioni ordinarie che di risparmio.
Monte dei Paschi di Siena cede lo 0,99% a 0,3512 euro. Secondo quanto scritto su MF il fondo sovrano del Bahrain sarebbe interessato a rilevare una quota compresa tra il 6% e il 7% del capitale della banca detenuta dalla Fondazione MPS. Il fondo estero sarebbe disposto a mettere sul piatto fino a 300 milioni di euro. Intanto gli analisti di Citigroup hanno alzato le stime su Monte dei Paschi di Siena per il triennio 2012/2014. Gli esperti hanno ribadito il giudizio “Neutrale”.

Finmeccanica balza dell’11,1% a 3,86 euro, dopo uno stop per eccesso di rialzo. In giornata si riuniranno i vertici della società aeronautica per l’esame dei risultati di bilancio. Intanto, secondo quanto riportato dalla stampa, il gruppo giapponese Hitachi sarebbe interessato a rilevare il controllo di Ansaldo Breda. Finmeccanica non ha voluto commentare queste voci.

Richard Ginori 1735 non riesce ad aprire per eccesso di ribasso. La società ha terminato lo scorso anno con una perdita netta di 37,8 milioni di euro, in aumento rispetto al passivo del 2010 (9,3 milioni). Richard Ginori 1735 ha segnalato la mancanza del presupposto della continuità aziendale.


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