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Borse, si spera in un rimbalzo

Avvio di giornata incerto per la Borsa Italiana e per le principali piazze finanziarie europee, dopo i pesanti ribassi subiti ieri. In rialzo le banche

di Edoardo Fagnani 28 dic 2010 ore 09:30
Avvio di giornata incerto per la Borsa Italiana e per le principali piazze finanziarie europee, dopo i pesanti ribassi subiti ieri. Il FTSEMib registra un minimo rialzo dello 0,01%, mentre il FTSE Italia All Share è invariato. In progresso il FTSE Italia Mid Cap (+0,11%) e il FTSE Italia Star (+0,28%).
Indici a due velocità a Wall Street, che ha ripreso le contrattazioni dopo la pausa natalizia. Il Dow Jones ha terminato la seduta con un minimo ribasso dello 0,16%, a 11.555 punti. In leggero rialzo, invece, l’S&P500 (+0,06% a 1.258 punti). Stessa variazione per il Nasdaq che ha guadagnato lo 0,06% a 2.667 punti. Da segnalare l’ottima performance di Cisco Systems (+2,4%).
In ribasso la borsa di Tokyo dopo i progressi della giornata di ieri. La piazza giapponese è stata appesantita dalle performance negative del mercato cinese. L'indice Nikkei ha registrato un calo dello 0,61% a 10.293 punti.
L’euro si porta a 1,3219 dollari, in attesa della diffusione di alcuni dati macroeconomici negli Stati Uniti. L’oro risale a 1.390 dollari.

Prevalgono i rialzi tra i bancari.
Monte dei Paschi di Siena guadagna lo 0,35% a 0,8685 euro. Secondo quanto riportato dalla stampa si potrebbero allungare i tempi per la cessione di parte del patrimonio immobiliare dell’istituto toscano, valutato complessivamente 1,7 miliardi di euro. La Consob, infatti, avrebbe chiesto delucidazioni sulle caratteristiche tecniche dell’operazione.
Segno più anche per Unicredit (+0,74%).

Senza direzione i petroliferi. Eni è invariata a 16,52 euro. In leggera flessione Saipem (-0,3% a 37,04 euro). Performance peggiore per Tenaris (-2,37% a 18,1 euro). Gli analisti di Exane hanno peggiorato il rating sulla società, portandolo da “Outperform” (farà peggio del mercato) a “neutrale”, dopo il rialzo messo a segno dal titolo negli ultimi mesi. In leggero rialzo Saras (+0,19% a 1,578 euro). Erg perde lo 0,19% a 10,35 euro. La società ha comunicato che nella seduta odierna ha acquistato 1,7 milioni di azioni di Erg Renew a un prezzo medio di 0,9633 euro per azione. Il gruppo guidato dalla famiglia Garrone ha speso complessivamente 1,64 milioni di euro.
Enel è in calo dello 0,33% a 3,795 euro. Il Sole 24 Ore ha dato ampio risalto alla decisione del governo spagnolo di varare un decreto che dovrebbe limitare il deficit sulle tariffe elettriche. Lo stato iberico, infatti, negli ultimi 5 anni ha accumulato debiti per 14,5 miliardi di euro nei confronti delle compagnie elettriche. Di questi, ben 8,5 miliardi fanno capo a Endesa, la controllata spagnola di Enel.
TerniEnergia balza del 4,83% a 3,69 euro. Oggi la società ha fatto il debutto al segmento STAR.

Telecom Italia scende dello 0,05% a 0,9845 euro. Secondo quanto scritto su Il Sole 24 Ore il colosso telefonico starebbe studiando lì’ipotesi di uscire dal mercato cubano attraverso la vendita della quota del 27% detenuta nella compagnia Etecsa. Con questa operazione si potrebbero concludere il piano di dismissioni di Telecom Italia.

Fiat recupera lo 0,73% a 15,1 euro, dopo il pesante scivolone subito ieri dal titolo e dai titoli del settore automobilistico. I principali quotidiani hanno spiegato ha spiegato questi ribassi con la decisione del governo cinese di limitare le vendite di automobili a Pechino il prossimo anno, una misura che dovrebbe servire per ridurre l’inquinamento nella capitale.

Safilo registra un progresso dello 0,36% a 13,82 euro. La società e Bottega Veneta hanno rinnovato fino al 31 dicembre 2020 l’accordo di licenza per il design, la produzione e la distribuzione mondiale delle collezioni di montature da vista e occhiali da sole a marchio Bottega Veneta.

Cape Live registra un balzo dell’8,19% a 0,2153 euro. Secondo quanto riportato da MF il vicepresidente Simone Cimino starebbe rastrellando azioni della società in vista dell’assemblea straordinaria in agenda per l’11 febbraio, che dovrà approvare un aumento di capitale.



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