NAVIGA IL SITO

Borse positive: Milano la migliore

Piazza Affari e le principali borse europee iniziano la settimana con gli indici in progresso. Giornata nervosa per i bancari. Tra gli editoriali spicca l’ottima performance di Mediaset

di Edoardo Fagnani 15 lug 2013 ore 17:46

Piazza Affari e le principali borse europee iniziano la settimana con gli indici in progresso. Borsa Italiana ha registrato la migliore performance della giornata in Europa. Ancora protagoniste le agenzie di rating. Lo scorso venerdì Fitch ha tagliato di un livello il giudizio su debito sovrano della Francia, portandolo da “AAA” a “AA+”. Le prospettive sul rating per i prossimi trimestri sono “stabili”. Indicazioni positive, invece, da Jp Morgan, che ha migliorato il giudizio sull’azionariato europeo, portandolo a “Overweight” (sovrappesare). Giornata nervosa per i bancari, dopo la mannaia di S&P. Tra gli editoriali spicca l’ottima performance di Mediaset. Giornata positiva anche per Fiat e Ansaldo-STS.
Il FTSEMib ha guadagnato l’1,08% a 15.597 punti, il massimo di giornata. "L’indice ha chiuso sui massimi di seduta e in prossimità di una resistenza chiave, la cui perforazione potrebbe condurre ad un accelerazione in direzione di 16.000 punti, vero livello strategico di medio periodo", ha segnalato Vincenzo Longo, Market Strategist di IG. Il FTSE Italia All Share è salito dell’1,12% a 16.649 punti. Rialzi superiori al punto percentuale anche per il FTSE Italia Mid Cap (+1,45%) e il FTSE Italia Star (+1,54%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 1,23 miliardi di euro, rispetto agli 1,73 miliardi di venerdì. Su 303 titoli trattati, 182 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre i segni meno sono stati 104. Invariate le rimanenti 17 azioni.
L’euro è rimasto sopra gli 1,3 dollari. L’oro ha oscillato tra i 1.280 e i 1.285 dollari.

CONSULTA tutte le quotazioni dei titoli del FTSE MIB

Giornata nervosa per i bancari, dopo la mannaia di S&P.
Unicredit ha registrato un rialzo dello 0,9% a 3,568 euro, mentre IntesaSanpaolo ha subito una flessione dell’1,51% a 1,278 euro. L’agenzia di rating ha ridotto di un livello il giudizio sul debito a lungo termine dei due istituti, portandolo da “BBB+” a “BBB”, in seguito al recente taglio al rating sul debito sovrano dell’Italia. Stessa indicazione per Mediobanca (+0,14% a 4,446 euro), sul cui giudizio pesa l’incognita di un nuovo possibile taglio nel giro dei prossimi trimestri.
Al contrario, S&P non ha cambiato i rating del Banco Popolare (+0,68%), della Popolare di Milano (-3,1%), della Popolare dell’Emilia Romagna (-0,83%), di UBI Banca (-0,56%) e del Credem (+2,28%). Tuttavia, gli esperti hanno messo sotto osservazione il giudizio di questi istituti e non escludono un possibile taglio nel giro dei prossimi mesi.
Segno più per il Monte dei Paschi di Siena. Il titolo della banca toscana ha recuperato l’1,81% a 0,2138 euro. I principali quotidiani nel week-end hanno riportato la notizia che il tribunale del riesame di Siena ha respinto la richiesta di sequestro di 1,8 miliardi di euro alla banca giapponese Nomura. La cifra fa riferimento al contratto di ristrutturazione del derivato denominato “Alexandria”.
Azimut è salita del 2,44% a 15,15 euro. La compagnia ha precisato di non essere impegnata attivamente e di non aver firmato accordi di alcun genere in merito l'acquisizione di Anima SGR. Milano Finanza aveva scritto che i vertici di Azimut starebbero valutando la possibilità di rilevare le masse gestite dalla compagnia.

Tra gli editoriali spicca il balzo di Mediaset (+6,89% a 3,442 euro). UBS ha alzato da 2,4 euro a 3,6 euro il prezzo obiettivo sul gruppo del Biscione, sulle prospettive di un miglioramento dei risultati nel secondo trimestre del 2013. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni. Affari&Finanza, l’inserto del lunedì del quotidiano La Repubblica, ha segnalato le indiscrezioni relative a una possibile alleanza strategica tra Mediaset e il magnate australiano Rupert Murdoch, allargata anche alle attività spagnole dei due gruppi, con l’obiettivo di ridurre i costi per l’acquisizione dei diritti televisivi. Affari&Finanza non esclude che Mediaset possa pensare a un aumento di capitale, operazione più semplice da portare a termine agli attuali prezzi e che consentirebbe l’ingresso di nuovi soggetti nella compagine azionaria del gruppo del Biscione.
Giornata all’insegna della debolezza per RcsMediagroup. Il titolo della società editoriale è sceso dello 0,16% a 1,23 euro. I principali quotidiani nel week-end hanno dato risalto alla convocazione di Diego Della Valle in Consob. Il numero uno di Tod’s ha definito l’incontro “di routine”, precisando di aver ricostruito gli ultimi incontri avvenuti tra i soci del patto di sindacato, in particolare quello con Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di IntesaSanpaolo.


Generali è salita dell’1,53 a 13,96 euro. L'agenzia S&P ha ridotto di un livello il rating della compagnia triestina portandolo ad "A-" da "A". S&P continua a ritenere “molto solido il profilo di rischio del business di Generali basato sulla diversificazione internazionale”. La prospettive sul rating per i prossimi trimestri restano negative.

In altalena i petroliferi. Eni ha registrato un rialzo dell’1,5% a 16,24 euro. Gli analisti di Mediobanca hanno tagliato da 22,2 euro a 20,8 euro il prezzo obiettivo sul Cane a sei zampe, dopo aver assegnato una valutazione nulla al settore della raffinazione. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”. Progressi frazionali per Saipem (+0,14% a 14,52 euro) e Tenaris (+0,18% a 16,59 euro). Segno più per Saras (+2,5% a 0,943 euro) ed Erg (+0,07% a 6,975 euro).
Ancora indicazioni dalle banche d’affari su Enel (+0,95% a 2,326 euro). Il Credit Suisse ha sforbiciato da 2,5 euro a 2,3 euro il target price sul colosso elettrico, in seguito alla revisione dei giudizi delle società elettriche europee. Gli esperti hanno ribadito il rating “Underperform” (farà peggio del mercato). Indicazione simile da Mediobanca e da UBS che hanno ridotto a 2,5 euro e a 2,4 euro il prezzo obiettivo su Enel. Entrambe le banche d’affari hanno confermato il giudizio “Neutrale”. Sempre Mediobanca ha limato la valutazione su Enel Green Power (+0,53% a 1,53 euro), portandola da 1,75 euro a 1,7 euro per azione, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per i prossimi trimestri.

Tra le altre società a maggiore capitalizzazione, buona giornata per Fiat che è salita del 2,06% a 5,94 euro. Mediobanca ha incrementato da 4,5 euro a 6,3 euro il prezzo obiettivo sul gruppo del Biscione, in attesa di completare la fusione con Chrysler. Gli esperti di Piazzetta Cuccia hanno confermato il giudizio “Neutrale”. Fiat Industrial ha guadagnato lo 0,69% a 8,735 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 4 luglio UBS ha ridotto la partecipazione detenuta nel capitale della società, portandola dal 2,28% all’1,865%.
Ansaldo-STS ha registrato un progresso dell’1,6% a 6,685 euro. Oggi la società ha assegnato agli azionisti un’azione gratuita ogni otto titoli in portafoglio. Il prezzo di chiusura di venerdì, pari a 7,45 euro, è stato rettificato a 6,58 euro. Per questo motivo gli analisti di Kepler hanno tagliato da 8,5 euro a 7,6 euro il target price su Ansaldo-STS. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni. Per lo stesso motivo, Banca Akros ha sforbiciato da 7,5 euro a 6,7 euro il prezzo obiettivo sulla società. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere).
Luxottica è salita dello 0,81% a 40 euro. Dalle comunicazioni di Internal Dealing diffuse da Borsa Italiana si apprende che nelle sedute del 6 e 11 giugno il numero uno, Leonardo Del Vecchio, ha acquistato 25mila azioni della società, a prezzi compresi tra i 37,85 euro e i 39 euro per azione. Il manager ha speso oltre 960mila euro.
Atlantia ha guadagnato l’1,46% a 12,47 euro. L'agenzia Fitch ha confermato il rating "A-" sul debito a lungo termine della concessionaria autostradale, confermando l’azienda tra gli emittenti non speculativi. Tuttavia, gli esperti hanno peggiorato le prospettive sul rating per i prossimi trimestri, portandole a "Negative".

Spicca il pesante ribasso di Recordati (-3,37% a 8,455 euro). Gli analisti di Bank of America hanno alzato il prezzo obiettivo sulla società farmaceutica, portandolo da 8,3 euro a 9,4 euro. Tuttavia, gli esperti hanno peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Neutrale” il giudizio, in seguito al rialzo messo a segno dal titolo da Inizio anno.

Tutte le ultime su: piazza affari , unicredit , intesasanpaolo , mediaset
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.