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Borse in rialzo... le correzioni come opportunità

Il rallentamento economico che l’economia americana sta sperimentando era previsto: si tratta di vedere se la Fed riuscirà a controllarlo o se si trasformerà in una recessione indotta dai consumatori...

di La redazione di Soldionline 1 set 2006 ore 14:23
di Alessandro Broi

Lo scorso 15 giugno trovammo il minimo della veloce e decisa correzione dei mercati azionari (vedi articolo: Dow Jones, Le buone ragioni per un bel recupero); tuttavia non era nei nostri obiettivi dare alcuna indicazione operativa (è così difficile!) ne tantomeno dettarne il timing (è ancora più difficile), quanto piuttosto, come sempre facciamo, analizzare la situazione dei mercati e cercare di capire cosa ci possano riservare. Ci vantiamo quindi di essere stati tra i primi a 'vedere' lo stop della politica di rialzo dei tassi della FED e il conseguente scenario positivo per i mercati azionari.

Ed ora? Il rallentamento economico che l'economia americana sta sperimentando era previsto: si tratta di vedere se la Fed riuscirà a controllarlo o se si trasformerà in una recessione indotta dai consumatori, come autorevoli analisti sostengono. Tra questi ultimi merita senz'altro citazione il Chief Economist di Merrill Lynch, David Rosenberg, che, basandosi sulla correlazione (79%) tra il NAHB Housing Index (un indicatore mensile che tasta il polso del mercato immobiliare residenziale americano) con lo S&P 500 ritardato di 12 mesi, giunge alla facile conclusione che il mercato azionario soffrirà una significativa correzione nei prossimi sei/dodici mesi (vedi grafico).



Non siamo della stessa opinione: consideriamo fuorviante e semplificativo effettuare analisi di correlazione con indicatori dei mercati azionari che se si guarda al lungo periodo non sono tali per le notevoli divergenze che presentano con essi. Non crediamo che la discesa dei prezzi dell'immobiliare USA possa indurre la recessione ne tantomeno un crollo di Borsa! I leading indicator che preferiamo sono altri e ci consentono di stare un po' più tranquilli per il prossimo futuro.

Senza dubbio, per stare nel settore immobiliare, l' Homebuilders ETF ha condotto questo Bull market ciclico e se lo scorso marzo aveva mandato segnali di allarme quando molti guru dei mercati erano ancora strapositivi, da fine luglio sta inviando solo segnali incoraggianti: minimi crescenti e test della media mobile a 50 gg, che, una volta rotta al rialzo, potrebbe rappresentare l'inizio di un bel movimento rialzista, se concomitante con altri segnali.

Tra essi la rottura di quota 440 del Dow Utilities, l'Indice settoriale che anticipa i movimenti del mercato di 3/12 mesi. Negli ultimi 10 giorni di agosto tale livello è stato testato per ben 3 volte: siamo quindi vicini, ma attenzione a situazioni di ipercomprato!

Un segnale importante è invece appena pervenuto dal Nasdaq Daily High-Low Differential Ratio (differenza tra nuovi massimi e nuovi minimi diviso il numero delle rilevazioni di un dato giorno), che come indicatore può esser usato come conferma del trend quotidiano del Nasdaq. Il 30 agosto questo Indice, per la prima volta dallo scorso 11 maggio, ha chiuso in territorio positivo: se si manterrà tale nei prossimi giorni rappresenterebbe un importante fattore per la sostenibilità dell'attuale rally dell'Indice tecnologico.

Un ultima considerazione: è bene ricordare che sulla base delle attuali previsioni della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) in merito alla stagione degli uragani, quest'anno ci sarebbero veramente scarse possibilità che si ripeta quello che è successo con Katrina l'anno scorso, ovvero le interruzioni di fornitura di gas e petrolio con il conseguente rialzo dei prezzi.

Tuttavia, anche se il comportamento dei mercati è stato incoraggiante nei giorni scorsi, è bene stare alla finestra per vedere nella prossime due settimane il ritorno dei volumi; eventualmente le correzioni degli Indici con breadth e volumi bassi rappresenterebbero delle opportunità di acquisto.

Chiaramente rimaniamo long term bullish sulle large cap value stocks del Dow che presentano le valutazioni più basse in termini di P/E dal 1994.


Per commenti, critiche, suggerimenti scrivete a: alessandrobroi@opzionivincenti.it

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