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Borse, il nervosismo prevale

Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso le stime di crescita per il biennio 2012/2013 sull’Italia e sui maggiori paesi europei. Tra alti e bassi i bancari

di Edoardo Fagnani 9 ott 2012 ore 12:30

Seduta nervosa per Piazza Affari e per le principali borse europee. Intanto, il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso le stime di crescita per il biennio 2012/2013 sull’Italia e sui maggiori paesi europei.
Il FTSEMib registra un minimo rialzo dello 0,13%, mentre il FTSE Italia All Share guadagna lo 0,18%. Variazioni frazionali per il FTSE Italia Mid Cap (-0,05%) e il FTSE Italia Star (+0,15%).
L’euro è sceso a 1,29 dollari. L’oro si attesta a quota 1.775 dollari.

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Tra alti e bassi i bancari, ieri oggetto di vendite.
IntesaSanpaolo registra un progresso dello 0,64% a 1,264 euro. L’istituto guidato da Enrico Cucchiani ha emesso un prestito obbligazionario della durata di sette anni per un ammontare di 1,25 miliardi di euro. Il rendimento è pari al tasso mid swap di durata equivalente, maggiorato di 315 punti base. Il titolo, destinato agli investitori istituzionali internazionali, ha ottenuto ordini per oltre 4,7 miliardi di euro.
Monte dei Paschi di Siena è in ribasso dello 0,3% a 0,2337 euro. Oggi si riunirà l’assemblea straordinaria dell’istituto toscano, chiamata anche a dare l’ok all’aumento di capitale da un miliardo di euro.
Il Banco Popolare cede lo 0,97% a 1,23 euro. Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa, l’istituto avrebbe ritirato l’offerta di un bond con scadenza ad aprile del 2016, in quanto la domanda sarebbe stata troppo bassa.
Unicredit sale dello 0,23% a 3,426 euro. Secondo quanto riportato dalla stampa, non sarebbe da escludere l’ipotesi di separazione delle attività italiane dell’istituto. Tuttavia, secondo quanto ha dichiarato il presidente Vita, i tempi non sono ancora maturi, dal momento che sarebbe troppo costoso e troppo complesso separare Unicredit Italia dal resto del gruppo.
Azimut sale dell’1,65% a 9,535 euro. Secondo quanto scritto su MF, la compagnia dovrebbe chiudere l’esercizio in corso con un utile netto di 130 milioni di euro. Inoltre, il management potrebbe decidere di utilizzare la liquidità in cassa per pagare un dividendo straordinario o per procedere con un piano di riacquisto di azioni proprie.

Fondiaria-SAI registra un progresso dello 0,76% a 1,057 euro. Secondo MF, nel capitale della compagnia avrebbero fatto il loro ingresso i fondi italiani. Dopo Anima Sgr, infatti, sarebbero spuntati anche Arca, Eurizon, Fideuram, Mediolanum e Pioneer.

Seduta contrastata per i petroliferi. Eni sale dello 0,93% a 17,31 euro. Performance negative, invece, per Saipem (-0,08% a 37,44 euro) e Tenaris (-0,82% a 15,65 euro). In calo di mezzo punto percentuale Saras (-0,64% a 1,09 euro) ed Erg (-0,43% a 5,75 euro).
Enel invariata a 2,854 euro. Il colosso elettrico ha emesso due bond per una durata rispettivamente di 5,5 anni e di 10,5 anni per un ammontare complessivo di 2 miliardi di euro. La domanda per i titoli è stata superiore ai 12 miliardi di euro.
Terna cede lo 0,81% a 2,924 euro. Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa, la società starebbe procedendo con l’emissione di un prestito obbligazionario con scadenza nel 2018. Le prime indicazioni segnalano un rendimento pari al tasso mid swap di durata equivalente, maggiorato di 200 punti base.


Stm balza del 4,81% a 4,534 euro. Secondo quanto riportato da alcune agenzie stampa il gruppo italofrancese avrebbe dato mandato ad alcuni istituti di credito per valutare opzioni strategiche in merito alla joint-venture ST-Ericsson. La controllata ha terminato il secondo trimestre del 2012 con una perdita operativa di 235 milioni di euro.

Camfin perde il 3,27% a 0,5035 euro. Gi analisti di Equita sim hanno limato da 0,61 euro a 0,6 euro per azione la valutazione sulla holding che fa capo a Marco Tronchetti Provera, in quanto lo scontro tra il valore delle azioni e quello delle partecipazioni in portafoglio si è notevolmente ridotto. Gli esperti hanno anche peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere) il giudizio).

Amplifon guadagna l’1,4% a 3,332 euro. Gli analisti di Jefferies hanno tagliato il prezzo obiettivo sulla società, portandolo da 4,8 euro a 4,2 euro. Al contrario, Commerzbank ha avviato la copertura su Amplifon con l’indicazione di acquisto delle azioni.

Seduta spumeggiante per Screen Service (+33,1% a 0,2167 euro). Monte Bianco ha annunciato l’intenzione di lanciare un’offerta pubblica di acquisto totalitaria sulle azioni della società non ancora detenute dall’offerente e dalla controllata HLD, pari a 136.785.000 azioni (il 98,76% del capitale). Monte Bianco ha offerto 0,22 euro per azione.

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