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Seduta in rosso per la Borsa italiana. Ok petroliferi e lusso

Sul listino milanese in calo banche e qualche industriale, mentre si sono mosse in controtendenza le azioni del comparto petrolifero e quelle del settore del lusso

di Mauro Introzzi 8 apr 2015 ore 17:41

Seduta in rosso per le principali borse del Vecchio Continente e per Piazza Affari. Sul listino milanese in calo banche e qualche industriale, mentre si sono mosse in controtendenza le azioni del comparto petrolifero e quelle del settore del lusso.
Dal fronte macro da segnalare il balzo delle vendite al dettaglio della zona euro a febbraio. Secondo quanto comunicato dall'Eurostat il dato ha registrato a febbraio un incremento del 3% su base annua, centrando le attese degli addetti ai lavori. Bene anche le vendite di prodotti non alimentari, aumentate del 4,3% anno su anno.

Così alla campana di fine giornata il FTSEMib è sceso dello 0,54% a 23.578 punti.
In rosso anche il FTSE Italia All Share, che ha perso lo 0,44% a 25.193 punti. In controtendenza, invece, FTSE Italia Mid Cap (+0,28%) e il FTSE Italia Star (+0,4%).
Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso lievemente, attestandosi a 3,51 miliardi di euro rispetto ai 3,61 miliardi di euro di ieri. Su 338 titoli trattati, 147 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 179. Invariate le restanti 12 azioni.

LE CHIUSURE DEI TITOLI DEL FTSEMIB

piazza_affariSotto i riflettori il comparto dei petroliferi.
Il segmento è stato trainato dalla notizia dell’operazione che vede Royal Dutche Shell rilevare la britannica BG Group, gruppo attivo nell'estrazione del gas. L’operazione ha un controvalore pari a 70 miliardi di dollari e sarà perfezionata in contanti e azioni.
Così Saipem è salita del 5,04%, Eni dello 0,42% e Tenaris dello 0,88%.


Molto bene i titoli del lusso. Ferragamo ha registrato un balzo del 6,04%
, toccando in giornata i suo record storico. Ok, tra i gruppi del FtseMib, anche Moncler (+2,43%) e Tod’s (+2,42%).

In rosso i bancari. Unicredit ha perso l’1,47%, IntesaSanpaolo lo 0,93%. In calo dell’1,77% Banco Popolare.
L'agenzia di rating Fitch ha confermato i giudizi di lungo e breve termine sul gruppo e sulla controllata Banca Aletti a "BBB/F3" con outlook negativo. Contestualmente, Fitch ha abbassato il Viability Rating del Banco Popolare da "bb+" a "bb". Fitch ha altresì ritirato i rating di lungo e breve termine di Banca Italease "BBB/F3", essendo stata completata la fusione nel Banco Popolare.

Tra i titoli del risparmio gestito bene Banca Generali (+1,16%).
Secondo quanto indicato dalla stessa società a marzo la raccolta netta è stata pari a 437 milioni di euro. Da inizio anno la raccolta ha così raggiunto gli 1,14 miliardi di euro. Marzo rappresenta così il miglior mese nella storia della banca per raccolta interamente retail e chiude un primo trimestre con un'accelerazione del 42% a rispetto al medesimo periodo dello scorso anno.

Dopo Kepler Cheuvreux (ieri), anche Goldman Sachs e HSBC (oggi) hanno iniziato ad occuparsi di OVS (+3,74%), entrambe con una raccomandazione d’acquisto (“buy”). La prima con un target price di 5,56 euro, la seconda con un prezzo obiettivo di 5,1 euro.

Fiat Chrysler Automobiles ha recuperato lo 0,99%.
Il gruppo ha annunciato il lancio di un prestito obbligazionario senior unsecured per un importo di 3 miliardi di dollari USA, in una o più serie. FCA intende impiegare il ricavato dell’offerta obbligazionaria per le generali esigenze del Gruppo, che potranno includere il rimborso od il rifinanziamento delle obbligazioni senior secured della sua controllata FCA US (già Chrysler Group).
Una mezza promozione per Fiat Chrysler Automobiles. Kepler Cheuvreux ha alzato da 14 a 15,5 euro il prezzo obiettivo sul costruttore italo americano guidato da Sergio Marchionne. Raccomandazione confermata a "hold" (mantenere).

Kepler Cheuvreux ha messo sotto la lente anche Brembo (+0,11%)
. Gli analisti hanno tagliato da "buy" (acquistare) a "hold" (mantenere) il loro rating sul titolo dei freni. Alzato, invece, il prezzo obiettivo, che passa da 38 a 40 euro in scia all'incremento delle stime sugli utili per azione del biennio 2015-2016. Alla base del taglio del rating la corsa del titolo in questi mesi.

Upgrade degli esperti di Banca Akros sul titolo Marr (+4,36%).
Gli analisti hanno portato da "neutrale" ad "accumulate" (accumulare) il loro giudizio sul gruppo della distribuzione alimentare. Il suo target price è stato migliorato da 16,2 a 17,35 euro.

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Bene anche Tesmec (+3,87%).
Il gruppo ha concluso l’operazione di acquisizione dell’intero capitale sociale della società francese Marais Technologies. Marais è a capo di un gruppo internazionale leader nei servizi di noleggio e costruzione di macchinari per infrastrutture nei settori telecomunicazioni, elettrico e gas. L'operazione valuta l'enterprice value dell'acquisita circa 14 milioni di euro.

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