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LE BANCHE MANDANO KO PIAZZA AFFARI!

Secondo un report diffuso dall’agenzia Fitch uno scenario di deflazione nella zona euro potrebbe mettere sotto pressione la redditività delle banche del Vecchio Continente

di Edoardo Fagnani 9 ott 2014 ore 17:51

Indici in territorio negativo a Piazza Affari nella seduta odierna. Ancora vendite sui bancari. Secondo un report diffuso dall’agenzia Fitch uno scenario di deflazione nella zona euro potrebbe mettere sotto pressione la redditività delle banche del Vecchio Continente. Gli esperti hanno precisato che gli istituti dei paesi periferici dell’area sarebbero i primi ad essere penalizzati de questo scenario. In rosso anche Mediaset, World Duty Free e Fiat Chrysler.
Il FTSEMib è sceso dell’1,34% a 19.382 punti, mentre il FTSE Italia All Share ha registrato un calo dell’1,39% a 20.463 punti. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-2%) e il FTSE Italia Star (-1,49%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 3,36 miliardi di euro, rispetto ai 2,72 miliardi di ieri. Su 317 titoli trattati, 225 hanno terminato la giornata con ribasso, mentre le performance positive sono state 72. Invariate le rimanenti venti azioni.
L’euro è scivolato sotto gli 1,27 dollari. L’oro si è attestato a 1.225 dollari.

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mercato-scendeAncora vendite sui bancari. Secondo un report diffuso dall’agenzia Fitch uno scenario di deflazione nella zona euro potrebbe mettere sotto pressione la redditività delle banche del Vecchio Continente. Gli esperti hanno precisato che gli istituti dei paesi periferici dell’area sarebbero i primi ad essere penalizzati de questo scenario.
Male Unicredit (-2,1% a 5,835 euro) e IntesaSanpaolo (-2,9% a 2,21 euro). Performance peggiori per UBI Banca (-4,36% a 6,03 euro, dopo una sospensione per eccesso di ribasso a metà giornata) e per la Popolare di Milano (-3,41% a 0,624 euro).
Si è salvato solo il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha terminato la giornata con un rialzo dello 0,2% a 1,016 euro.
Mediolanum è scesa del 2,82% a 5,16 euro. La compagnia ha comunicato che nel mese di settembre 2014 la raccolta netta di Banca Mediolanum è stata positiva per 203 milioni di euro. Nei primi nove mesi dell'anno la raccolta netta della compagnia è stata pari a quasi 2,98 miliardi di euro, in forte aumento rispetto agli 1,77 miliardi dello stesso periodo del 2013.
Azimut ha ceduto il 2,3% a 18,27 euro. Dopo la diffusione dei dati sulla raccolta fondi a settembre, gli analisti di Equita sim hanno ridotto da 22,7 euro a 21,9 euro il target price sulla compagnia, in seguito al peggioramento della stima sull’utile per l’esercizio in corso. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.

Fiat Chrysler ha perso il 2,14% a 7,09 euro. MF ha riportato le dichiarazioni di John Elkann nell’ambito di un’intervista rilasciata al settimanale statunitense Business Week. Il presidente di Exor non ha escluso la possibilità che la holding possa diluire la partecipazione detenuta in Fiat Chrysler, qualora si presentasse la possibilità di un’importante aggregazione che rendesse il gruppo automobilistico più forte a livello internazionale. Questa idea sarebbe condivisa anche dal numero uno di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne. Intanto, gli analisti di Jp Morgan hanno tagliato da 8,9 euro a 8 euro il prezzo obiettivo su Fiat Chrysler, in seguito a stime negative sul mercato automobilistico brasiliano per il 2015. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”. Inoltre, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che ODEY Asset Management ha ritoccato al rialzo lo “short” su Fiat Chrysler, portandolo dallo 0,59% allo 0,6%.

Vendite sugli editoriali.
Pesante ribasso per Mediaset. Il gruppo del Biscione ha lasciato sul terreno il 5,27% a 2,662 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso a metà pomeriggio. Secondo gli operatori il titolo è stato penalizzato dai pessimi dati sull’andamento della pubblicità in Italia nel mese di agosto.
Gruppo l’Espresso ha ceduto l’1,82% a 0,969 euro. Gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno tagliato da un euro a 0,85 euro il target price sulla società editoriale, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il triennio 2014/2016. Tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio.

Enel ha perso lo 0,36% a 3,882 euro. Gli analisti di Equita sim hanno alzato da 4,41 euro a 4,83 euro il target price sul colosso elettrico, in seguito al miglioramento della valutazione della controllata spagnola Endesa e alla modifica dei parametri di valutazione dell’azienda. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.
Saipem in territorio positivo (+0,06% a 15,74 euro). La società ha costituito con Xodus Group e Chiyoda Corporation una società autonoma, Xodus Subsea, con l'obiettivo di supportare la crescente attività nel settore dello sviluppo dei campi sottomarini. Intanto, gli analisti di Bernstein hanno tagliato da 15 euro a 14 euro il target price su Saipem. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Underperform” (farà peggio del mercato).

Finmeccanica ha subito una flessione del 3,61% a 6,8 euro. Il Sole24Ore ha ripreso le parole del numero uno di, Mauro Moretti. Il manager ha puntualizzato che la decisione finale dell’azienda sulla cessione di AnsaldoBreda e del 40% detenuto in Ansaldo Sts sarà presa tra «la fine del mese e l'inizio di novembre». Mauro Moretti ha ventilato la possibilità che i pretendenti delle due aziende potrebbero essere due. Il Sole24Ore ha ricordato per AnsaldoBreda e Ansaldo Sts sono in corsa il gruppo giapponese Hitachi e la cordata tra i cinesi di CNR Corporation e Insigma.

Luxottica ha guadagnato lo 0,69% a 41,04 euro. Gli analisti di Deutsche Bank hanno ritoccato al rialzo il prezzo obiettivo sulla società, portandolo da 46,5 euro a 47 euro, sulla prospettiva di un rialzo del rendimento del dividendo. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.
Tod’s ha ceduto lo 0,67% a 75,6 euro. I vertici della società stimano di chiudere l’esercizio in corso con risultati in linea con le attese degli analisti. Il management ha aggiunto che nel 2015 il fatturato dovrebbe registrare una crescita a una singola cifra, quindi inferiore al 10%.
Brunello Cucinelli ha ceduto il 2,21% a 15,9 euro. Il numero uno dell’azienda ha confermato le stime per il triennio 2014/2016, che vedono una crescita a due cifre dei ricavi e della redditività. Il manager ha aggiunto che a parità di negozi l’aumento del fatturato si attesterà tra il 4% e il 6%. Brunello Cucinelli ha segnalato che anche nel biennio 2015/2016 punta a distribuire sottoforma di dividendo il 25% dell’utile.

Non si sono fermate le vendite su World Duty Free (-3,11% a 7,015 euro), dopo il pesante ribasso accumulato nelle ultime quattro sedute.

Prysmian è scesa del 2,72% a 13,61 euro. Gli analisti di Bank of America hanno ridotto il prezzo obiettivo sulla società, portandolo da 20 euro a 19 euro. Tuttavia, gli esperti hanno confermato l’indicazione di acquisto delle azioni.

IGD ha registrato un rialzo dell’1,87% a 0,5725 euro, mentre i diritti relativi all’aumento di capitale sono balzati del 60,4% a 0,06 euro. Gli analisti di Intermonte hanno tagliato da 1,25 euro a 0,77 euro il target price sulla società immobiliare, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2014/2015, come conseguenza all’aumento di capitale da 199,7 milioni di euro. Tuttavia, gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).

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