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Seduta negativa per Piazza Affari. Si salva qualche banca

Chiusura positiva per Unicredit, dopo la diffusione dei risultati trimestrali. Ottima giornata per BPER Banca. Tonfo di Astaldi, dopo l'annuncio dell'aumento di capitale

di Edoardo Fagnani 9 nov 2017 ore 17:43

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta in territorio negativo: in particolare Francoforte ha perso un punto e mezzo percentuale. Riflettori accesi sui titoli del settore bancario, dove spiccano i rialzi messi a segno da BPER Banca e da Unicredit dopo la diffusione dei risultati trimestrali. Pessima giornata, invece, per YOOX Net a Porter Group e per Geox. Tonfo di Astaldi; la società ha annunciato l’intenzione lanciare un aumento di capitale da 200 milioni di euro.

Il FTSEMib ha subito un ribasso dello 0,83% a 22.641 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 22.593 punti e un massimo di 22.961 punti. Il FTSE Italia All Share ha perso lo 0,93%. Performance peggiori per il FTSE Italia Mid Cap (-1,52%) e il FTSE Italia Star (-1,97%).

L’euro ha sfiorato gli 1,165 dollari.

 

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azioni-di-mercatoRiflettori accesi sui titoli del settore bancario. Secondo quanto riportato nel bollettino mensile pubblicato dalla Banca d'Italia a settembre l’ammontare delle sofferenze bancarie lorde era rimasto poco sotto i 173 miliardi di euro.

Non è riuscito il rimbalzo del Creval, dopo il tonfo del 29% registrato nella seduta di ieri; il titolo della banca ha perso l’1,33% a 1,776 euro.

Chiusura positiva per Unicredit; il titolo dell’istituto guidato da Jean Pierre Mustier ha guadagnato l’1,47% a 16,59 euro. La banca ha chiuso i primi nove mesi del 2017 con un utile netto di 4,67 miliardi di euro, in forte aumento rispetto agli 1,77 miliardi contabilizzati nello stesso periodo dello scorso anno. Il risultato finale della banca ha beneficiato di alcune voci straordinarie; rettificato per le cessioni di Bank Pekao e Pioneer e per un costo non ricorrente registrato nella Non Core nel terzo trimestre il risultato finale è stato positivo per 3 miliardi di euro (+72,5%). Alla fine di settembre 2017 l’ammontare dei crediti lordi era cresciuto a 481,59 miliardi di euro, rispetto ai 478,15 miliardi di inizio anno. Sempre a fine settembre i crediti deteriorati di erano ridotti a 51,28 miliardi di euro, rispetto ai 56,34 miliardi di inizio 2017; a fine settembre 2016 questa voce era pari a circa 75 miliardi di euro. Il CET1 ratio fully loaded a fini regolamentari si è attestato a fine settembre 2017 al 13,8%, in miglioramento di 101 punti base rispetto alla fine del secondo trimestre 2017. Nel corso della conference call a commento dei risultati trimestrali il numero uno di Unicredit, Jean Pierre Mustier, ha segnalato che la nuova regolamentazione allo studio della BCE è ampiamente gestibile dalla banca. Il manager ha confermato che il dividendo 2018 (relativo all'esercizio 2017) sarà pagato in contanti; l'ammontare della cedola dovrebbe essere pari al 20% dell'utile netto rettificato. Gli analisti di Banca Akros hanno migliorato il giudizio su Unicredit e ora consigliano di accumulare le azioni in portafoglio, dopo il ribasso subito dal titolo nelle ultime settimane; gli esperti hanno confermato il prezzo obiettivo di 18,8 euro.

Seduta spumeggiante per BPER Banca (+9,92% a 4,276 euro). Ieri l’istituto ha comunicato i risultati dei primi nove mesi del 2017, periodo chiuso con un utile netto (escluse le quote di terzi) di 148,96 milioni di euro, in aumento del 47,3% rispetto ai 101,16 milioni ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno; il risultato è stato condizionato da rilevanti componenti non ricorrenti, tra le quali le svalutazioni sulla quota del Fondo Atlante e sulla quota del contributo al FITD-SV per CariCesena per un importo complessivo pari a 82,4 milioni di euro e il badwill generato dall’acquisizione di Nuova Carife pari a 130,7 milioni. A fine settembre i crediti alla clientela, al netto delle rettifiche di valore, ammontavano a 46,9 miliardi di euro, in aumento dello 0,3% rispetto al valore di inizio anno a perimetro costante. Alla stessa data i crediti deteriorati netti – inclusi gli aggregati riferibili a Nuova Carife – erano scesi dell’8,4% a 5,7 miliardi di euro. Inoltre, il consiglio di amministrazione ha approvato l’NPE Strategy 2018-2020 per la gestione dei crediti deteriorati delineando le principali azioni che consentiranno un miglioramento sostanziale della qualità del credito. Tra le iniziative previste, come già annunciato al mercato in occasione dell’approvazione dei risultati semestrali, è incluso un intervento straordinario sugli accantonamenti, da effettuarsi all’inizio del 2018, per un importo lordo nell’ordine di un miliardo di euro. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali gli analisti di Kepler Cheuvreux hanno migliorato il giudizio su BPER Banca e ora consigliano l’acquisto delle azioni, sulla base di un prezzo obiettivo di 4,65 euro. Anche Banca Akros ha migliorato il rating sull’istituto, portandolo da “Neutrale” ad “accumulate”, con un target price di 4,5 euro. Gli esperti due banche d’affari escludono la necessità di procedere con un aumento di capitale. Per lo stesso motivo Société Générale ha incrementato da 6 euro a 6,2 euro il target price sulla banca, ribadendo il rating “Buy” (acquistare). Mediobanca si è limitata a migliorare le stime sull’utile per azione dell’istituto per i prossimi esercizi, confermando il prezzo obiettivo di 5,6 euro e il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato). Intanto, la Consob ha comunicato che l’8 novembre Marshall Wace ha aumentato dall'1,42% all'1,5% la posizione corta su BPER Banca. Anche AHL Partners e PDT Partners hanno aumentato lo "short" sulla banca, portandolo rispettivamente allo 0,87% e allo 0,81%.

Segno più anche per UBI Banca (+3,57% a 4 euro). Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che l’8 novembre Marshall Wace ha aumentato dal 2,73% al 2,89% la posizione corta sulla banca. Anche Oceanwood Capital Management ha incrementato lo "short" sull'istituto, portandolo dallo 0,52% allo 0,6%.

BancoBPM ha guadagnato il 4,22% a 2,814 euro.

 

Enel è scesa dello 0,47% a 5,335 euro. Il colosso elettrico ha chiuso i primi nove mesi del 2017 con ricavi pari a 54,19 miliardi di euro, in aumento del 5,3% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. Al contrario, l’utile netto si è ridotto del 4,3%, passando da 2,7 miliardi a 2,58 miliardi di euro. A fine settembre 2017 l’indebitamento finanziario netto di Enel era pari a 37,94 miliardi di euro, in aumento di quasi 400 milioni rispetto al dato di inizio anno. Sulla base dei conti pregressi e delle prospettive per i prossimi mesi i vertici di Enel hanno deciso di deliberare lo stacco di un acconto sul dividendo 2018 a valere sul bilancio 2017. L’anticipo sarà pari a 0,105 euro per azione e la cedola sarà posta in pagamento a decorrere dal 24 gennaio 2018, con data stacco della cedola il 22 gennaio. Il management ha comunicato che prevede che per l’esercizio 2017 possa essere distribuito nel 2018 un dividendo complessivo pari a 0,23 euro per azione.

 

Generali ha ceduto lo 0,7% a 15,53 euro. La compagnia assicurativa ha chiuso i primi nove mesi del 2017 con un risultato operativo pari a 3,62 miliardi, una posta stabile rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. L’utile netto si è attestato a 1,46 miliardi di euro, in calo del 9,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Senza considerare la cessione delle attività olandesi, che hanno generato un risultato negativo non ricorrente pari a  253 milioni, l'utile netto sarebbe cresciuto del 7,2% a 1,9 miliardi di euro. Nel corso di una call a margine della diffusione dei dati il responsabile finanziario della società, Luigi Lubell, ha confermato il target di un monte dividendi pari a 5 miliardi di euro entro il 2019.

 

Pessima giornata per YOOX Net a Porter Group (-9,93% a 29,29 euro). Ieri la società ha comunicato i dati relativi ai primi nove mesi del 2017, chiusi con ricavi netti pari a 1,5 miliardi di euro, in crescita del 18,6% su base organica (il 13,8% reported) rispetto a ricavi netti, pari a 1,3 miliardi di euro, nei primi nove mesi del 2016. Sulla base dei risultati raggiunti e dell’andamento prevedibile del business per i mesi di novembre e dicembre, il gruppo prevede di conseguire nell’esercizio 2017 una crescita organica dei ricavi netti in linea con il proprio Piano Strategico, posizionandosi sulla parte bassa della forchetta di crescita 17-20%. Il gruppo si attende di conseguire una crescita del margine operativo lordo adjusted, con un margine sui ricavi netti sostanzialmente in linea con l’anno precedente. Dopo la diffusione dei risultati trimestrali Kepler Cheuvreux ha limato da 32 euro a 31 euro il target price su YOOX Net a Porter Group, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per il biennio 2017/2018. Al contrario, Banca IMI ha incrementato da 28 euro a 35,2 euro il prezzo obiettivo, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione della società. Gli esperti delle due banche d’affari hanno peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere) il giudizio.

In forte ribasso anche Geox (-13,6% a 3,164 euro). La società ha chiuso i primi nove mesi del 2017 con ricavi per 732,7 milioni, sostanzialmente in linea con l’esercizio precedente. Rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente la variazione negativa è dello 0,9% a cambi correnti e dell'1,3% a cambi costanti. Per quanto riguarda l’intero esercizio 2017, il management di Geox si attende un fatturato in leggero calo ma un significativo aumento della redditività rispetto all’esercizio precedente. Dopo la diffusione dei dati trimestrali Banca IMI ha peggiorato il giudizio sulla società e ora consiglia di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio, in seguito al rialzo messo a segno dal titolo nel corso del 2017; gli analisti hanno fissato un prezzo obiettivo di 2,9 euro. Per lo stesso motivo Banca Akros ha peggiorato da “Accumulate” a “Neutrale” il rating su Geox; il target price è di 3,6 euro.

 

Astaldi ha subito un tonfo del 34,6% a 3,09 euro, dopo numerose sospensioni per eccesso di ribasso. La società di costruzioni ha comunicato che è allo studio un’operazione di aumento di capitale per un importo di circa 200 milioni di euro.

 

Campari ha perso il 3,11% a 6,535 euro. Goldman Sachs ha tagliato da 6,2 euro a 5,5 euro il target price sulla società, in seguito alla riduzione delle stime sull’utile per azione per i prossimi esercizi; gli esperti hanno anche peggiorato il giudizio e ora consigliano di vendere le azioni.

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