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IL LUNEDI' NERO DEL FTSEMIB: -11,2%!

Pioggia di vendite sui bancari e sui petroliferi: i titoli avevano aperto le contrattazioni in ritardo in quanto in avvio non erano riusciti a fare prezzo per eccesso di ribasso

di Edoardo Fagnani 9 mar 2020 ore 17:45

piazza-affari-coronavirusI maggiori indici di Borsa Italiana e le principali piazze finanziarie europee hanno terminato la prima seduta della settimana con ribassi importanti, dopo la forte correzione subita nelle ultime due ottave, in seguito alla diffusione dell’epidemia di coronavirus in Italia. 

Pierre Veyret – analista tecnico di ActivTrades - ha segnalato che i mercati azionari di tutto il mondo hanno assistito a uno degli crolli più drammatici di sempre dopo che la rottura tra Arabia Saudita e Russia, due delle più grandi nazioni produttrici di petrolio al mondo, ha innescato un crollo del prezzo del greggio, spaventando ulteriormente gli investitori, in preda al panico da due settimane per via della diffusione globale del coronavirus. Vladimir Oleinikov - senior quantitative analyst di Generali Investments - ha segnalato che, alla luce delle ultime notizie, misure di politica fiscale devono essere date per scontate in Italia e molto probabili in Germania e in altre economie dell’Area Euro. Secondo l'analista, il Fiscal Compact non costituisce un ostacolo poiché giustamente prevede esenzioni per circostanze eccezionali, casistica che chiaramente include l'epidemia di coronavirus. "Dal lato della politica fiscale, una spesa tra lo 0,2% e lo 0,4% del PIL dell’Area Euro sembra molto probabile", ha precisato Vladimir Oleinikov.

Il FTSEMib ha subito una flessione dell'11,2% a 18.476 punti, dopo aver toccato un minimo a 18.346 punti. Alla stessa ora il FTSE Italia All Share ha perso il 10,8%. Affondano anche il FTSE Italia Mid Cap (-7,47%) e il FTSE Italia Star (-7,76%). Nella seduta del 9 marzo 2020 il controvalore degli scambi è balzato a 6,04 miliardi di euro, rispetto ai 4,24 miliardi di venerdì; sono passate di mano 1.714.923.390 azioni (1.324.986.045 nella seduta di venerdì). Su 433 titoli trattati, 418 hanno registrato una performance negativa, mentre i rialzi sono stati solo 11; invariate le restanti 4 azioni.

Lo spread Btp-Bund ha sfiorato i 225 punti.

 

Pioggia di vendite sui bancari; i titoli del comparto avevano aperto le contrattazioni in ritardo in quanto in avvio non erano riusciti a fare prezzo per eccesso di ribasso.

Il BancoBPM ha registrato uno scivolone del 14,3% a 1,2935 euro.

Performance simile per UniCredit (-13,4% a 8,614 euro).

Sono crollate anche IntesaSanpaolo (-11,5% a 1,75 euro) e UBI Banca (-12,5% a 2,763 euro).

 

Pesanti ribassi anche per i titoli del settore petrolifero, dopo che il prezzo del greggio a New York è sceso a 33 dollari al barile, registrando il maggior calo giornaliero dal 1991, ai tempi della Guerra del Golfo.

ENI ha perso il 20,9% a 8,1 euro, mentre Saipem ha lasciato sul terreno il 21,5% a 2,224 euro. Male anche Tenaris (-21,4% a 5,77 euro).

 

Recordati ha ceduto il 4,59% a 36,82 euro. La società farmaceutica ha comunicato che la Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha approvato l’immissione in commercio di Isturisa (osilodrostat) indicato per il trattamento di pazienti affetti dalla malattia di Cushing per i quali l’intervento chirurgico non è indicato o non è stato risolutivo. Recordati prevede che Isturisa sarà disponibile in commercio negli Stati Uniti nel secondo o terzo trimestre del 2020.

 

Atlantia tra i peggiori al FTSEMib (-13,5% a 15,395 euro). Gli analisti di Citigroup hanno tagliato da 25,8 euro a 21 euro il target price sulla holding; gli esperti hanno anche peggiorato da “Buy” (acquistare) a “Neutrale” il giudizio.

 

L’euro si è attestato oltre gli 1,145 dollari, mentre il bitcoin è crollato sotto gli 8.000 dollari (poco meno di 7.000 euro).

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