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Piazza Affari chiude in rosso, ma la peggiore è Francoforte

Andamento opposto per UniCredit e FinecoBank. L’istituto guidato da Jean-Pierre Mustier ha ceduto circa 111,6 milioni di azioni detenute nella compagnia

di Edoardo Fagnani 9 lug 2019 ore 17:45

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta del 9 luglio 2019 in territorio negativo. In particolare, Francoforte ha perso quasi un punto percentuale, in scia al nuovo scivolone di Deutsche Bank. Secondo Antonio Cesarano - Chief Global Strategist di Intermonte SIM - è da tenere in conto anche la maggiore propensione degli investitori a un temporaneo profit taking anche sui mercati azionari, in attesa delle dichiarazioni del numero uno della FED, Jerome Powell alla commissione servizi finanziari della Camera.

mercato-rossoIl FTSEMib ha subito una flessione dello 0,41% a 21.886 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 21.820 punti e un massimo di 22.003 punti. Anche il FTSE Italia All Share è sceso dello 0,41%. Variazioni simili per il FTSE Italia Mid Cap (-0,46%) e per il FTSE Italia Star (-0,47%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è risalito a 2,06 miliardi di euro, rispetto agli 1,77 miliardi di lunedì; sono passate di mano 475.345.130 azioni (517.616.792 nella seduta di lunedì). Su 402 titoli trattati, 218 hanno registrato una performance negativa, mentre i segni più sono stati 136; invariate le restanti 48 azioni.

L’euro si è avvicinato agli 1,12 dollari, mentre il bitcoin è tornato sotto i 12.500 dollari (circa 11mila euro).

Lo spread tra Btp e bund è sceso a 210 punti nel giorno in cui il Tesoro ha riaperto il collocamento del titolo di stato con scadenza a 50 anni: il Btp è stato collocato per un ammontare di 3 miliardi di euro, sulla base di richieste per oltre 17 miliardi.

 

CONSULTA le quotazioni dei titoli del SOLMib40

 

Bancari ancora protagonisti a Piazza Affari.

Performance positiva per UniCredit (+0,32% a 11,382 euro), mentre FinecoBank ha terminato la seduta in territorio negativo (-1,89% a 10,11 euro). L’istituto guidato da Jean-Pierre Mustier ha completato la cessione di circa 111,6 milioni di azioni ordinarie detenute nella compagnia, per un quantitativo pari a circa il 18,3% del capitale. I titoli sono stati venduti a un prezzo unitario di 9,85 euro, con uno sconto del 4,4% rispetto al prezzo di chiusura di FinecoBank nella seduta di lunedì 8 luglio 2019 (10,305 euro). Il corrispettivo dell'operazione è pari a 1,1 miliardi di euro. L'offerta aumenterà il flottante delle azioni FinecoBank a Piazza Affari e consentirà a UniCredit di migliorare i propri requisiti patrimoniali; l'impatto patrimoniale è stimato complessivamente in un aumento di circa 30 punti base nel CET1 capital ratio dell’istituto del terzo trimestre del 2019. Inoltre, secondo quanto scritto su Il Sole24Ore, UniCredit starebbe studiando la creazione di una subholding estera, con sede in Germania, in cui raggruppare tutte le attività estere dell'istituto (Germania, Austria, Turchia ed Est Europa). Intanto, dalle comunicazioni periodiche diffuse dalla Consob si apprende che il 28 giugno Mubadala Investment Company ha ridotto la partecipazione detenuta nel capitale di UniCredit, portandola dal 5,042% al 4,986%.

Prese di beneficio sul Monte dei Paschi di Siena dopo il rally registrato nelle ultime sedute; il titolo dell’istituto toscano inizia la giornata con un ribasso dell’1,23% a 1,6 euro.

 

Saipem (-3,22% a 4,323 euro) tra i peggiori al FTSEMib. Gli analisti del Credit Suisse hanno tagliato da 4,1 euro a 3,9 euro il target price sulla società di ingegneristica, in seguito alla riduzione delle stime sui ricavi e sulla redditività della divisione offshore. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Underperform” (farà peggio del mercato). Intanto, Saipem si è aggiudicata due nuovi contratti in Arabia Saudita, per un valore complessivo di oltre 3,5 miliardi di dollari.

 

Generali ha recuperato lo 0,29% a 17,165 euro. Gli analisti di Goldman Sachs hanno incrementato il prezzo obiettivo sulla compagnia assicurativa, portandolo da 14,5 euro a 16 euro. Gli esperti hanno anche migliorato da “Sell” (vendere) a “Neutrale” il giudizio.

 

Da segnalare il forte ribasso di CNH Industrial (-3,23% a 9,234 euro). Gli operatori hanno collegato lo scivolone del titolo al profit warning del gruppo cinese Geely, con riferimento all’andamento del primo semestre del 2019.

 

Giglio Group ha registrato un balzo del 14% a 3,17 euro, dopo uno stop per eccesso di rialzo in mattinata. La società quotata al segmento STAR, Vértice 360 e Squirrel Capital hanno stipulato i documenti che regolano i termini e le condizioni del conferimento in Vertice 360 degli asset relativi al business dell’area media del Gruppo Giglio a fronte di un aumento di capitale riservato.

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