Piazza Affari in rosso con i bancari: MPS KO!
Il Sole24Ore ha scritto che è arrivata una nuova doccia fredda per gli istituti italiani sottoposti alla vigilanza europea. Male anche i petroliferi ed Enel
di Edoardo Fagnani 9 gen 2015 ore 17:46Piazza Affari e le principali borse europee hanno chiuso in territorio negativo l’ultima seduta della settimana, nonostante i buoni risultati relativi ai dati sull’occupazione negli Stati Uniti a dicembre. Vendite sui bancari: spicca il calo subito dal Monte dei Paschi di Siena, sospeso per eccesso di ribasso in avvio di giornata. Seduta all’insegna delle vendite anche per i petroliferi, dopo che a New York il prezzo del greggio è sceso a 47 dollari. Male anche Enel, penalizzata dalla bocciatura di Exane.
Il FTSEMib è sceso del 3,27% a 18.177 punti, terminando la settimana con un calo del 4,98%. Male anche il FTSE Italia All Share che ha perso il 2,97% a 19.332 punti. In rosso anche il FTSE Italia Mid Cap (-0,84%) e il FTSE Italia Star (-0,09%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è stato pari a 3,21 miliardi di euro, in leggera contrazione rispetto ai 3,22 miliardi di ieri. Su 312 titoli trattati, 216 hanno terminato la giornata con un ribasso, mentre le performance positive sono state 83. Invariate le rimanenti 13 azioni.
L’euro è tornato sopra gli 1,18 dollari. L’oro si è riportato a 1.215 dollari.
CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIBVendite sui bancari. Il Sole24Ore ha scritto che è arrivata una nuova doccia fredda per gli istituti bancari italiani sottoposti alla vigilanza europea, in quanto da Francoforte sarebbe arrivata una missiva sul tema del Draft Capital Decision. La BCE avrebbe deciso di attribuire a ogni banca un proprio coefficiente patrimoniale minimo da rispettare, che sarebbe per quasi tutte le banche "di gran lunga più alto di quello previsto dagli accordi di Basilea 3”.
Male il Monte dei Paschi di Siena, dopo il balzo del 12,4% registrato ieri. L’istituto toscano ha perso l’8,63% a 0,4756 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso in avvio di seduta. Il Monte dei Paschi di Siena è intervenuto sul tema della missiva diffusa dalla BCE, definendo "prematuro" qualsiasi commento a nuovi obiettivi di patrimonializzazione ipotizzati in queste ore. Intanto, i vertici del Banco Santander hanno smentito le voci su un possibile interesse nei confronti dell’istituto senese. Anche Vincenzo Longo, Market Strategist di IG ha escluso questa ipotesi, in quanto la banca spagnola già all’indomani degli stress test aveva smentito un interesse per il Monte dei Paschi di Siena. Lo strategist continua a raccomandare cautela sul titolo, in quanto l’istituto toscano è ancora sottoposto al divieto di short selling imposto dalla Consob fino al 27 gennaio prossimo.
IntesaSanpaolo non è riuscita a limitare i danni (-4,05% a 2,276 euro). Ieri l’istituto ha lanciato un'emissione obbligazionaria senior non garantita benchmark della durata di 5 anni per un ammontare di 1,25 miliardi di euro. La cedola stata fissata all'1,125%, mentre il prezzo di riofferta è stato fissato al 99,446%. Di conseguenza, il rendimento a scadenza ammonta all'1,24% annuo, corrispondente al tasso mid swap a 5 anni maggiorato di 90 punti base.
Il Banco Popolare ha perso il 7,47% a 9,1 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 5 gennaio Norges Bank ha ridotto la partecipazione detenuta nel capitale dell’istituto, portandola dal 2,01% all'1,824%. Intanto, gli analisti di Nomura hanno alzato da 12,2 euro a 12,7 euro il prezzo obiettivo sul Banco Popolare, confermando il giudizio “Neutrale”. La stessa banca d’affari ha migliorato il prezzo obiettivo sulla Popolare di Milano (-3,51% a 0,5365 euro) e su UBI Banca (-5,14% a 5,355 euro), portandolo rispettivamente a 0,7 euro e a 7,2 euro. Gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto su entrambi i titoli e ritengono UBI Banca tra le migliori opportunità di investimento nel settore bancario europeo.
Male Unicredit (-5,49% a 4,91 euro). Gli analisti di Bernstein hanno ritoccato al rialzo prezzo obiettivo sull’istituto guidato da Federico Ghizzoni, portandolo da 7,45 euro a 7,6 euro. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).
Banca Carige ha messo a segno un progresso dell’1,91% a 0,0695 euro. Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 29 dicembre UBS ha incrementato la partecipazione detenuta nel capitale di Banca Carige, portandola dal 4,546% al 4,652%.
Mediolanum ha ceduto il 3,51% a 5,09 euro. La Fininvest ha chiesto alla Banca d’Italia una proroga in merito al provvedimento della Vigilanza che lo scorso ottobre imponeva al Biscione la vendita della quota eccedente il 9,9% della compagnia che fa capo alla famiglia Doris. Al contempo la holding si è attivata e ha avviato la procedura per trasferire a un trust la quota del 20% di Mediolanum.
Seduta all’insegna debolezza per i petroliferi, dopo che a New York il prezzo del greggio è sceso a 47 dollari.
ENI ha subito una flessione del 3,75% a 13,62 euro.
Saipem ha lasciato sul terreno il 3,45% a 7,98 euro.
Enel ha perso il 5,05% a 3,46 euro. Exane ha tagliato da 4 euro a 3,3 euro il target price sul colosso elettrico, segnalando che ci sono pochi spazi per migliorare la politiche del dividendo del gruppo. Gli analisti hanno anche peggiorato ad “Underperform” (farà peggio del mercato) il giudizio. Al contrario, la stessa banca d’affari ha alzato da 1,7 euro a 1,8 euro il prezzo obiettivo su Enel Green Power (-2,83% a 1,684 euro). Gli esperti hanno anche migliorato da “Underperform” a “Neutrale” il giudizio.
Fiat Chrysler Automobiles è scesa dello 0,45% a 9,92 euro. Il Credit Suisse ha migliorato il giudizio sul gruppo guidato da Sergio Marchionne, portandolo da “Underperform” (farà peggio del mercato) a “Neutrale”, in attesa di avere maggiori dettagli sulla prossima quotazione della Ferrari. Gli esperti hanno anche alzato da 7,2 euro a 8,5 euro il prezzo obiettivo.
Atlantia ha messo a segno un rialzo dell’1,01% a 20,04 euro. Goldman Sachs ha alzato da 24 euro a 24,9 euro il prezzo obiettivo sulla concessionaria autostradale, in quanto ritengono che la politica dei dividendi dell’azienda sarà sostenibile. Gli esperti hanno anche inserito la società nella propria lista di titoli preferiti.
Buzzi Unicem ha preso il 2,53% a 10,01 euro. Bernstein ha tagliato da 15,8 euro a 14,5 euro il prezzo obiettivo sulla società. Al contrario, gli stessi analisti hanno alzato da 7 euro a 7,3 euro il target price su Italcementi (+1,51% a 4,71 euro). Gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato) su entrambe le aziende.
YOOX ha registrato un minimo rialzo dello 0,06% a 15,95 euro. Dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che Marshall Wace e Jp Morgan Asset Management (UK) Limited hanno incrementato la posizione corta sull’azienda, portandola rispettivamente all’1,2% all’1,32%. La stessa commissione ha comunicato che WorldQuant ha ridotto lo “short” su YOOX, portandola dallo 0,51% allo 0,49%.