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Il FTSEMib chiude in rosso. BPER Banca la peggiore

Martedì l’istituto ha comunicato i risultati del primo semestre del 2018. Chiusura negativa per Banca Carige, dopo il nuovo rating (contestato) assegnato da Moody's

di Edoardo Fagnani 8 ago 2018 ore 17:49

Piazza Affari e le principali borse europee hanno terminato la seduta odierna con ribassi frazionali. Secondo Filippo Lanza, gestore del fondo HI Numen Credit, Hedge Invest Sgr i mercati stanno entrando nella fase finale del mega mercato rialzista degli ultimi anni, in conseguenza al venir meno dell’azione delle Banche Centrali e di tutta una serie di driver, come la stabilità politica internazionale e lo sviluppo tecnologico. "A tutto ciò si aggiunge un enorme problema di liquidità", ha aggiunto l'esperto. Bancari sempre protagonisti: spicca il ribasso subito da BPER Banca dopo la diffusione dei risultati semestrali.

Il FTSEMib ha registrato una flessione dello 0,29% a 21.790 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 21.761 punti e un massimo di 21.950 punti. Il FTSE Italia All Share ha ceduto lo 0,24%. Chiusura positiva, invece, per il FTSE Italia Mid Cap (+0,1%) e il FTSE Italia Star (+0,2%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è sceso a 1,65 miliardi di euro, rispetto agli 1,77 miliardi di ieri; oggi sono passate di mano 1.242.040.975 azioni (982.688.197 nella seduta di ieri). Su 378 titoli trattati, 188 hanno registrato un calo, mentre i rialzi sono stati 158; invariate le restanti 32 azioni.

L’euro ha oscillato intorno agli 1,16 dollari, mentre alle 17.30 il bitcoin si attestava sotto i 6.500 dollari (poco più di 5.500 euro).

 

CONSULTA le quotazioni dei titoli del SOLMib40

 

mercato-azioniBancari sempre protagonisti.

Seduta decisamente negativa per BPER Banca (-5,91% a 4,347 euro, dopo uno stop per eccesso di ribasso in avvio di giornata). Elevati i volumi sul titolo: nell’intera seduta sono passate di mano 16 milioni di azioni. L’istituto ha comunicato i risultati del primo semestre del 2018, periodo chiuso con un utile netto (escluse le quote di terzi) di 307,89 milioni di euro, in forte aumento rispetto ai 119,06 milioni ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno (+159%); il risultato è stato condizionato da utili netti realizzati su titoli e derivati per un ammontare di 172,9 milioni di euro. A fine giugno i crediti alla clientela, al netto delle rettifiche di valore, ammontavano a 45,8 miliardi di euro, in contrazione rispetto ai 46,5 miliardi di inizio anno, ma in crescita di 0,4 miliardi rispetto al 31 marzo 2018, includendo anche gli effetti dell’operazione di cartolarizzazione di sofferenze della controllata Banco di Sardegna “4Mori Sardegna” conclusa in giugno. Alla stessa data i crediti deteriorati netti (sofferenze, inadempienze probabili e scaduti) erano pari a 3,8 miliardi di euro (-0,5 miliardi rispetto al 1° gennaio 2018), con un coverage ratio complessivo pari al 56,9% in rilevante aumento di dal 48,7% del 31 dicembre 2017. Il numero uno della banca, Alessandro Vandelli, ha segnalato che proseguono secondo le attese le attività relative alla seconda cartolarizzazione su crediti in sofferenza per circa 2 miliardi di euro, che dovrebbe essere finalizzata entro la fine dell’anno. Inoltre, dopo l'estate, BPER Banca procederà con l'approvazione del nuovo piano industriale.

Unicredit ha ceduto lo 0,35% a 14,74 euro. Dopo la diffusione dei risultati semestrali gli analisti di Société Générale hanno tagliato da 19,4 euro a 16,6 euro il target price sull’istituto, segnalando un basso tasso di crescita dei ricavi; gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio. Indicazione simile da Equita sim, che ha sforbiciato da 23,7 euro a 21,5 euro il prezzo obiettivo sulla banca, in seguito alla riduzione della stima sui coefficienti patrimoniali per l’esercizio in corso; tuttavia, gli esperti hanno ribadito l’indicazione di acquisto delle azioni.

Banca Carige ha chiuso la giornata con un ribasso (-2,13% a 0,0092 euro). L’agenzia Moody’s ha abbassato la valutazione del merito di base dell’istituto ligure a “Caa2” dal precedente “Caa1”, il suo rating a lungo termine a “Caa3” da “Caa2”, e quello sul deposito a lungo termine da “Caa1” da “B3”. Moody’s ha anche messo tutti i rating in revisione per ulteriori downgrade. Il consiglio di amministrazione di Banca Carige ha preso atto del downgrade del merito creditizio deciso dall'agenzia Moody's, pur non condividendone le motivazioni. Nell’immediato, riservandosi ogni ulteriore osservazione, con riferimento all’affermazione inerente la possibile messa in risoluzione della banca in conseguenza delle problematiche di governance e della mancata approvazione del Piano di Conservazione del Capitale, l'istituto ligure ritiene doveroso precisare che la richiamata proposta di decisione, notificata dalla BCE il 20 luglio 2018, non contiene nessun riferimento a una eventuale risoluzione. Inoltre, il consiglio di amministrazione di Banca Carige, dando esecuzione alle misure di derisking previste nel Piano Industriale 2017-2020 e nella NPE Strategy deliberata il 27 marzo 2018, ha analizzato le offerte vincolanti ricevute su un portafoglio di posizioni Unlikely To Pay (UTP) fino a 400 milioni di euro di gross book value (GBV), e ha deliberato di assegnare a Bain Capital Credit un periodo di esclusiva fino al 15 ottobre. Intanto, dalle comunicazioni giornaliere fornite dalla Consob si apprende che il 7 agosto GLG Partners ha aperto una posizione corta su Banca Carige con una quota dello 0,55%.

Rimbalzo del BancoBPM (+1,04% a 2,375 euro). Dalle comunicazioni giornaliere diffuse dalla Consob si apprende che il 7 agosto Marshall Wace ha incrementato dall'1,63% all'1,74% la posizione corta sull’istituto.

 

In forte rialzo Pirelli (+2,38% a 7,666 euro). La società ha comunicato i risultati del primo semestre 2018, periodo chiuso con ricavi pari a 2,63 miliardi di euro, in flessione del 2% rispetto ai 2,69 miliardi ottenuti nella prima metà del 2017; a parità di tassi di cambio il fatturato avrebbe registrato un incremento del 5,5%. Al contrario, il margine operativo lordo adjusted ante costi di start-up è cresciuto a 608,3 milioni di euro, rispetto ai 566,8 milioni del corrispondente periodo 2017 (+7,3%). Il risultato netto delle attività in funzionamento nel primo semestre del 2018 è stato pari a 181,9 milioni di euro, in crescita del 169% rispetto ai 67,6 milioni contabilizzati nella prima metà del 2017. Sulla base dei dati dei risultati del primo semestre, Pirelli prevede di chiudere il 2018 con ricavi pari a circa 5,4 miliardi di euro, con una crescita organica di circa il 7% grazie al rafforzamento sull’high value che rappresenterà oltre il 60% dei ricavi. Confermate le previsioni di profittabilità, con un Ebit Adjusted ante costi start-up atteso superiore a un miliardo di euro, nonostante una maggiore volatilità dei tassi di cambio dei paesi emergenti. Dopo la diffusione dei risultati del primo semestre gli analisti di Mediobanca hanno limato da 7,9 euro a 7,8 euro il prezzo obiettivo su Pirelli, in seguito alla revisione dei parametri di valutazione del settore. Tuttavia, gli esperti hanno confermato il giudizio “Outperform” (farà meglio del mercato).

 

CNH Industrial ha ceduto l’1,53% a 10,295 euro. L’agenzia S&P ha migliorato di un livello il rating sul debito a lungo termine della società, portandolo da “BBB-” a “BBB”; il giudizio classifica l’azienda tra gli emittenti non speculativi. Le prospettive sul rating per i prossimi mesi sono stabili.

 

Ottima performance per Salini Impregilo (+3,94% a 2,32 euro). Il consiglio di amministrazione della società di costruzioni ha esaminato le offerte vincolanti ricevute dalla controllata Lane Industries per la cessione del segmento Plants & Paving. Il management ha segnalato che l’attesa disponibilità di cassa consentirà, tra l’altro, un’ulteriore focalizzazione nel segmento delle grandi opere infrastrutturali negli Stati Uniti.

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