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Piazza Affari, il rialzo sfuma sul finale

In progresso, invece, le principali borse europee, compresa la borsa di Parigi, nonostante l’attentato terroristico alla redazione di Charlie Hebdo

di Edoardo Fagnani 7 gen 2015 ore 17:48

Piazza Affari nervosa nella seduta odierna. In progresso, invece, le principali borse europee, compresa la borsa di Parigi, nonostante l’attentato terroristico alla redazione di Charlie Hebdo, una delle più importanti riviste satiriche di Francia. Intanto, gli analisti di Citigroup prevedono un aumento dell’11% dell’azionariato globale nel corso del 2015, sull’ipotesi di un miglioramento medio del 9% dell’utile per azione delle aziende quotate. Gli esperti hanno una preferenza per il mercato azionario giapponese e per quello europeo, con l’esclusione della Gran Bretagna. Giornata nervosa per i petroliferi, dopo che a New York il prezzo del greggio è tornato sotto i 48 dollari. Tra alti e bassi i bancari. Molto bene i titoli del settore del cemento.
Il FTSEMib ha lasciato sul terreno lo 0,11% a 18.123 punti, mentre il FTSE Italia All Share è sceso dello 0,16% a 19.270 punti. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-0,49%) e il FTSE Italia Star (-0,65%). Nella seduta odierna il controvalore degli scambi è salito a 2,83 miliardi di euro, rispetto ai 2,78 miliardi di ieri. Su 310 titoli trattati, 123 hanno terminato la giornata con un rialzo, mentre le performance negative sono state 160. Invariate le restanti 27 azioni.
L’euro è sceso a 1,18 dollari. L’oro è ritornato a 1.215 dollari.

CONSULTA le quotazioni dei titoli del FTSE MIB

milano_3Giornata nervosa per i petroliferi, dopo che a New York il prezzo del greggio è tornato sotto i 48 dollari.
ENI ha terminato la seduta con un progresso dello 0,52% a 13,62 euro, dopo essere arrivata a guadagnare oltre il 3%.
Saipem ha ceduto il 2,47% a 8,095 euro.
Snam ha recuperato lo 0,05% a 3,924 euro. Gli analisti del Credit Suisse hanno tagliato da 4,3 euro a 4 euro il target price sulla società, in seguito alla riduzione delle stime sulla redditività per i prossimi esercizi e all’ipotesi che il management possa tagliare il dividendo. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Neutrale”. La stessa banca d’affari ha ridotto anche il rating sul Terna (-0,44% a 3,584 euro), portandolo ad “Underperform” (farà peggio del mercato).

Seduta nervosa per i bancari.
In frazionale ribasso il Monte dei Paschi di Siena. L’istituto toscano ha registrato un calo dello 0,15% a 0,4631 euro. Secondo quanto scritto su MF, UBI Banca e il Banco Popolare sarebbero interessate a rilevare alcune attività della banca senese, come la rete che faceva capo a Banca Antonveneta. Il quotidiano finanziario ha riportato anche l’ipotesi avanzata da alcuni operatori di un’eventuale integrazione tra il Monte dei Paschi di Siena e UBI Banca. Tuttavia, MF ha precisato che un’operazione di questo tipo resta poco probabile.
In calo di un punto percentuale IntesaSanpaolo (-1,23% a 2,248 euro) e Unicredit (-0,98% a 4,956 euro).
Non si è fermato il rally di Banca Carige (+2,77% a 0,063 euro).

Molto bene i titoli del settore del cemento, che hanno sfruttato il calo del prezzo del petrolio. Buzzi Unicem e Italcementi hanno guadagnato rispettivamente il 3,08% a 10,05 euro e l’1,48% a 4,65 euro. Performance migliore per Cementir (+4,9% a 5,245 euro).

Riflettori accesi anche sulle società del lusso.
Luxottica ha terminato la giornata con un progresso del 2,03% a 45,82 euro. Deutsche Bank ha alzato il target price sulla società, portandolo da 44 euro a 48 euro, in seguito al miglioramento delle stime sull’utile per azione per il biennio 2014/2015. Gli esperti hanno confermato l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio. Gli stessi analisti hanno incrementato a 22 euro e a 20 euro il prezzo obiettivo rispettivamente su Salvatore Ferragamo (+2,68% a 20,29 euro) e Brunello Cucinelli (+2,4% a 17,5 euro), in conseguenza al miglioramento della stima sull’utile per azione per il 2015. Gli esperti hanno confermato il giudizio “Hold” (mantenere) su entrambe le aziende. Al contrario, Deutsche Bank ha limato da 82 euro a 80 euro il prezzo obiettivo su Tod’s (+0,57% a 70,45 euro), in seguito al peggioramento della stima sull’utile per azione per l’esercizio in corso. Tuttavia, gli esperti hanno ribadito l’indicazione di mantenere le azioni in portafoglio.
Sempre Deutsche Bank ha ritoccato al rialzo le stime sull’utile per azione per il biennio 2014/2015 di Moncler (+1,02% a 10,85 euro), mentre ha limato quelle su YOOX (-5,19% a 16,26 euro). Gli esperti della banca tedesca hanno confermato l’indicazione di acquisto per entrambi i titoli sulla base di un prezzo obiettivo fissato rispettivamente a 14 euro e a 25 euro. YOOX ha risentito anche delle vendite diffuse sul settore delle vendite di abbigliamento online, dopo il profit warning lanciato da Boohoo.com.

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